Der Baader Meinhof Komplex - La Banda Baader Meinhof (Uli Edel, 2008)

http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/03/Baader_Meinhof_Raf_film_co_9_071003016.shtml
http://www.imdb.com/title/tt0765432/
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=50549

Sono parecchio incuriosito…

A quanto pare sembra un film sugli anni di piombo tedeschi, protagonista una sorta di “BR” teutonica.
Una buona occasione per rivedere l’ottimo Moritz Bleibtrau di Das Experiment

Che poi il tipo è veramente somigliante con il vero Andreas Baader, fondatore con Ulrike Meinhof della RAF (Rote Armee Fraktion).
Non vedo l’ora di vederlo, come molti immaginano…:smiley:
Nel 2002 il regista Christopher Roth ha prodotto un film intitolato Baader che però non ho mai visto.

Il trailer promette davvero bene, la storia è a suo modo molto interessante ed affascinante e, per finire, ho apprezzato molto la prova di Bleitbrau ne “Le particelle elementari”

Per approfondire sulla vera Baader-Meinhof http://www.lesenfantsterribles.org/germania-in-autunno/ombre-rosse/

Cmq limitiamoci a parlare del film in questa sede :wink:

Visto ieri, sufficientemente soddisfatto.
Ho apprezzato la ricostruzione storica, bada molto a vicende salienti e non si essenzializza eccessivamente, lo si può notare anche dalla durata(149 min). Atmosfera giustamente tetra e parca di stereotipi tedeschi.
In negativo posso dire che forse si è un pò calcato la mano sui protagonisti, è noto che fossero forti personalità ma mi sono sembrati a tratti davvero eccessivi(almeno Bleibtreu e la Wokalek).
Spezzo una lancia a favore della sala dove mi capita di vedere film del genere. Riesce a dare la giusta “aura culturale” adatta a certe visioni, tranquilla, riservata e senza fronzoli. In poche parole attenti ai commentatori molestatori durante la visione :wink:

Il taglio narrativo era forse un po’ troppo “alla film dossier” televisivo, ma devo riconoscere che gli interpreti sono convincenti e ti tiene fino alla fine. La vicenda la conoscevo per sommi capi (ero piccino quando se ne parlò sui giornali) e quindi m’interessava approfondire. Molti insistono sull’eccessiva belluinità dei personaggi; ma un filino esaltati lo erano di sicuro, quindi direi che ce po’ sta’.

ps.
I critici tedeschi l’hanno accusato di eccessiva platealità, di aver raccontato il tutto con un taglio da poliziesco/action. Sinceramente non capisco perchè. :confused:

Beh, ma il racconto di una cosa del genere è normale che lo sia! Il terrorismo è un toccata e fuga con braccio dello stato alle calcagna(anche se non sempre… anzi, forse poche volte è così, l’ordine degli addendi può cambiare…). E poi trattasi di un film, eliminando un certo ritmo verrebbe fuori un documentario, lo dico io che non sono un fan, anzi mi consideredo un detrattore dei film d’azione!
Mi riprununcio invece sui personaggi: i tipi erano di sicuro delle personalità dinamitarde ma io volevo riferimi ad una, per quanto piccola, percentuale di “figosità” nei comportamenti, a partire dalle semplici espressioni. Poi magari era davvero compreso anche questo…

Visto ieri sera in una sala semi-deserta. Mi aspettavo meglio, decisamente. Due le pecche a mio avviso lampanti. La prima: i protagonisti sembrano dei sballati alla Natural born sticazz più che rivoluzionari. La seconda: Da per scontato che si siano suicidati, quando in realtà la verità non è mai stata appurata Suggestive invece le ricostruzioni storiche e le scene d’azione.

Però a me piace il modo in cui hanno sviluppato l’idea: son stati padroni del proprio destino fino alla fine, un suicidio inteso non come gesto di vigliaccheria ma come estrema ribellione verso un sistema sociale che ripudiano. Credo che il regista la vedesse così; poi tieni presente che all’epoca la sinistra estrema era paranoica forte su 'ste cose (solo quando Curcio in persona dichiarò che Feltrinelli era saltato in aria per un “incidente sul lavoro” si smorzarono - senza peraltro scomparire del tutto - le accuse sul presunto delitto di matrice fascista), non è detto che la verità non sia proprio quella raccontata nel film.

Visto ieri sera.
Bella e sicuramente forte ricostruzione del periodo e del contesto storico, e tanta curiosità da parte mia per un film che comunque era incentrato su di avvenimenti che nei libri di storia, “ai miei tempi” erano solo accennati.
La prima parte è la migliore: una sorta di “Romanzo Criminale” teutonico con attori nella parte e nessuno che svetti particolarmente sugli altri. Ho apprezzato comunque Moritz Bleibtreu.
La seconda parte, quella delle “generazioni successive” e della situazione che sfugge di mano dopo l’incarceramento dei capi storici è invece più psicologica e se vogliamo anche un pò più noiosa. Anche se più violenta Si veda tutta la scena del rapimento del presidente degli industriali .
Bel lavoro comunque. E mi devo recuperare “Munich” : la stessa vicenda è trattata all’interno del film.

nell’insieme discreto, la narrazione divisa nella durata non mi ha convinto del tutto, ripensando (ho letto qualcosa) agli avvenimenti in questione. in lingua rende meglio, ho visto un pezzo in italiano e devo dire che le voci sono davvero poco azzeccate…abbastanza bravi gli interpreti, belle le ricostruzioni. da vedere, anche solo “storicamente” parlando.

A quando un nostro film-verità (o almeno tentativo di) sulle BR?

“Libertà libertà, pure o pappagallo adda pruvà…”

Il DVD in vendita ha l’audio originale? Mi sono accorto tardi che la copia noleggio che ho acquistato venerdì ha solo il doppiaggio italiano…

Sì, te lo confermo.

Visto Venerdiì sera in filotto con Vallanzasca, dato che nel film italico è appunto presente Moritz Bleibtreu, mi ha ricordato molto la miniserie Carlos, in ogni caso a mio avviso ben realizzato, ottimi attori, e spezzo una lancia per il nostro sempre grande Bruno Graz, che tra l’altro fa un bel discorso a mio avviso fondamentale, su come sia inutile combattere il terrorismo senza eliminare le cause che lo creano. E di humus, all’epoca, ce n’era parecchio: dal “povero” Hanns-Martin Schleyer, presidente della Confindustria tedesca, ex ufficiale delle SS e membro del partito nazista, allo stesso cancelliere Kurt Georg Kiesinger (66-69), membro del partito nazista dal 1933. Comunque il regista Uli Edel (già regista di Christiane F.) crea un film potente e imparziale, senza voler dare giudizi di alcun tipo. DVD italico con traccia in originale solo in 2.0, e breve intervista negli extra a vari personaggi, tra cui Valerio Morucci (!).