Desideri Erotici di Osinda (A. Sacco, 1984)

Arduino Sacco, 1984
con Don Tim, Antonella Simonetti, Arabelle

Film praticamente fantasma. Uscito in sala ma ignorato da tutte le filmografie esistenti, mai apparso in censura, mai uscito in home video. Sopravvive in una sgangherata copia-lavoro. È comunque interessante per il suo alto livello di trash.

Hans (Tim) è un uomo d’affari che torna dal Brasile dove l’amico brasiliano José (doppiato da Luigi Soldati !) gli regala una rara polvere che provoca piaceri afrodisiaci. Così lui e la moglie (Simonetti) organizzano un festino dove invitano coppie di amici (attori mai visti prima) per sperimentare la polvere. Alla fine dopo lunghissime scene di sesso estremo (segnalo la Simonetti che si inficca sù per il corpo uno slip che verrà poi tirato fuori da Tim) l’amico José chiama Hans per rivelare di avergli dato per sbaglio…un potente lassativo ! (“Gliao fatto un teribbile eror ! Ti ao dato il maragà ! —-e che differenza c’è ?—— Nada, es un lasativo che te manda a cagà !) con falsissimo accento brasiliano. E il film finisce con velocissime zoomate sulla faccia sconvolta del povero Tim in attesa della reazione della polvere.

È un film terribile, doppiaggio e sincronizzazione fuori sincro (In una scena di dialogo si sentono solo gemiti di un rapporto sessuale, poi nell’effettiva scena di sesso si sente invece un dialogo). Sono gli stessi attori che si doppiano con risultati a dir poco esilaranti. Come se non bastasse nella scena in cui Tim parla agli invitati della polvere, assistiamo a questo dialogo terribile
TIM -Ragazzi indovinate che sorpresa ho stasera per voi…su dai pensate con un pò di fantasia…
UNA RAGAZZA -Mmmm…un cannibale vegetariano ?!
TIM - Sei sempre la solita spiritosa Elisabettt ! (fortissimo accento romano di Tim).
Sono proprio i doppiatori che vorrebbero dare al film una (falsa) provenienza americana, ma il tutto fallisce poiché le voci hanno un accento romano più forte di quello di un ubriacone di Trastevere. Eppure la fotografia è ottima e luminosa e in rarissimi momenti assistiamo a camera a mano (cosa molto positiva per un film di Sacco). È comunque un film che ha circolato pochissimo (fortunatamente) però vale assolutamente la pena di vederlo. MA ATTENZIONE la visione è strettamente consigliata per gli oltranzisti duri del cinema bis. Se impallidite davanti a registi come Bruno Mattei o Ninì Grassia allora è roba che non fa per voi, perché con questo film si scende all’anticamera del cinema primitivo…

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Caspita questo sembra molto interessante. Certo che Don Tim è un personaggio interessante, mi dà l’aria di uno che si vanta al bar delle sue prodezze cinematografiche.
Si trova in rete questa perla??
Se tutto va bene un amico mi riversa Languidamente da una Betamax.

Da pochi mesi sono venuto a sapere che oggi Tim è diventato un abile imprenditore nonché grande amico del regista Pier Francesco Campanella (si possono vedere delle foto con loro insieme sul faccialibro). Riguardo a questo film, a me lo passò Grattarola dalla copia lavoro in ottimo stato (unico esemplare superstite di questo film) che trovarono lui e Andrea Napoli. Languidamente è da un pò che vorrei vederlo…caspita ! Un Betamax ? Ma per caso lo vende ? Lo prenderei all’istante. Se ti interessa Osinda, a settembre facciamo scambi, ho anche altri hard praticamente inediti e deliranti di Sacco.

Sono mesi che mi ha promesso una copia…ma non credo ceda la videocassetta. Ha la cassetta ma non la custodia.

Per uno come il sottoscritto avvezzo a scendere nei gironi infernali più profondi del cinema infimo mi pare un must see (solo per vedere il futuro “Longanesi” alla regia). Contattatemi pure

Si! Confermo l’orribile dizione di tutti i personaggi, soprattutto di Don Tim tanto da, come scritto sopra, pensare che si siano doppiati da soli o che sia stato girato in presa diretta. Da segnalare alcune cose: 1) Il titolo sullo schermo è solo OSINDA (l’unico stampato su pellicola mentre quei pochissimi altri sono stati scritti con una titolatrice elettronica) che, ma l’ho visto velocemente, non si capisce chi è (è il personaggio maschile ad essere centrale); 2) Tim torna da un viaggio per mezzo mondo con una sola ventiquattr’ore; 3) Il film è inframmezzato da due balletti di una ragazza nuda (di cui vediamo solo la parte superiore, dunque molto soft) in controluce; dunque vediamo solo la silhouette; che Adrian Lyne si sia ispirato a questo film per NOVE SETTIMANE E MEZZO?; 4) Sempre Tim accoglie gli invitati con la giacca, la cravatta, ma senza la camicia (da sculto la scena in cui la cinepresa, che fa da soggettiva, si avvicina ai due padroni di casa come se fossero gli amici con i due che li guardano malissimo); 5) Per un momento compare, nella scena all’aperto in cui Tim torna dal suo ‘lungo viaggio’, un bel cagnone nero (probabilmente il cane che faceva da guardia alla villa) che dispiace non avere sbranato il regista. 6) Sulle ragazze niente da (ri) dire (molto ingrifante la rossa), mentre i giovani che magari vestiti facevano una bella figura, una volta spogliati si capisce che avrebbero necessitato di un po’ di palestra. 7) A partire da 10’ 36’’ sullo schermo compare una fastidiosa scritta ‘not for commercial use’. Io pagherei per tornare indietro nel tempo per vedere come venivano realizzati questi film perché tutto li trovo tranne che eccitanti.

Riepilogo

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