Devil's Pass - The Dyatlov Pass Incident (Renny Harlin, 2013)

L’idea di un mockumentary/POV diretto nientepopodimeno che dal re degli shooter Renny Harlin mi sembrava divertente, invece il film lo è stato molto meno.

Si basa sulla storia vera dell’incidente al passo Dyatlov, dove alla fine degli anni '50 nove escursionisti che lo percorrevano furono trovati morti in circostanze misteriose e nessuno ha mai capito cosa sia successo realmente. Praticamente questi poveretti furono trovati in mezzo alla neve a piedi nudi e alcuni di loro avevano lacerazioni inspiegabili (crani spaccati, costole rotte e a uno di loro mancava addirittura la lingua). Poi pare anche sui loro vestiti furono trovate tracce altissime di radioattività.
Il film parla di un gruppo di studenti americani che ripercorre le tracce degli escursionisti per poi trovarsi a vivere un incubo simile.

L’idea era accattivante ma il film non funziona molto bene. La prima parte è quasi accettabile (l’arrivo in Russia, l’inizio della spedizione, i primi segnali inquietanti…) poi però sbraca di brutto e il finale (che si svolge al chiuso, in una specie di laboratorio/bunker) è una cagata pazzesca piena di CGI e di spaventi che non spaventano nessuno.

Il finalissimo è vagamente interessante per lo scenario che prospetta ma è davvero una consolazione magra.

Viene citato (un po’ forzatamente) persino il Philadelphia Experiment.

Il fatto è che non è un vero POV, nel senso che la quasi totalità delle riprese con la camera a mano sono finte e non hanno ragione di essere così. Sono fatte benissimo e fanno movimenti assurdi, belli, curati e studiatissimi. Non ha davvero senso. Ci sono momenti in cui sembra di vedere un normale film fatto con la macchina a mano e questo è un peccato mortale per un film del genere perché non ci si immedesima mai.

Poi altro problema: non si ha mai freddo.
Mi spiego meglio… Per me quando guardo un film simile è importante sentire il gelo, vedere gli attori che si stanno congelando le palle, avere un minimo di empatia con loro che mi porti ad avere freddo per loro (per dire… la prima volta che vidi Touching The Void era a ferragosto e mi ero così immedesimato nella storia che quasi volevo mettermi sotto un piumone).
Qui invece no, i protagonisti sono in mezzo agli Urali, con la neve altissima e il gelo tutt’intorno ma la cosa non sembra preoccuparli. Mah…

Insomma, non mi aspettavo granché ma anche le mie più modeste aspettative sono state deluse.

Lo trovate su Netflix USA.

Va be’, parliamo anche del regista de L’Esorcista IV no? Che lo giri lui un horror, sinceramente… la faccenda del mancato realismo è un problema comune nel genere, nel peraltro discreto The Descent le speleologhe si calavano nelle caverne in canotta.

Beh, ma Harlin è comunque uno che sa girare e il quarto capitolo dell’Esorcista ha avuto una storia talmente assurda che non fa testo, dai…
Harlin è stato chiamato per rigirarlo in fretta e furia dopo che la versione di Schrader non era piaciuta e il film è stato tutto cambiato a cazzo…
Che poi Harlin a fare un film di questo genere non ce lo vedo proprio e infatti non è riuscito a fare un film che sia davvero classificabile come POV perché ha fatto un casino, alla fine.

Quello che critico è che non è un vero POV, è lì che non vedo il realismo.
Perché quella che dovrebbe essere una visuale ripresa da una videocamera azionata un po’ a caso è in realtà gestita da una regia sapientissima e spesso filma anche in momenti in cui non ci dovrebbe essere, non ha proprio senso che sia usata così. È per quello che dico che per gran parte della sua durata sembra un film “normale”, nel senso che è girato convenzionalmente. Ci sono lunghi piani sequenza a mano (qualcuno un po’ farlocco, ma è inevitabile) ma sembra proprio un film fatto con la macchina a mano da un operatore bravo, non un found footage/POV. Alla fine sembra un film di Renny Harlin, appunto.

A me pure Blu Profondo non era piaciuto, per dire. Proprio non ce lo vedo a girare degli horror/sf, non mi piacciono i suoi film del genere… faccia gli action, è quello il campo suo.

Beh, Harlin però nell’horror si è distinto con Nightmare 4 che per me è bellissimo.
Però è anche vero che in un film che dovrebbe fare paura non ce lo vedo bene.

Eh, Nightmare 4 in effetti lo salverei. Per l’ironia e le invenzioni fantastiche. Però è l’action il suo pane: lo vedrei bene a girare una roba che coniughi azione/ inseguimenti e horror, tipo In corsa con il diavolo. Che poi, il plot di 'sto film qua fa tanto survivor movie e magari avrebbe potuto tirarne fuori qualcosa di buono… a patto che si fosse sparacchiato molto e ci fossero stati inseguimenti a sufficienza.


(Un Cliffhanger - il mio preferito - virato sul gore, per intenderci)

Cominciato a vederlo ieri sera, su RAI4. Sinceramente, mi piaciucchiava. Peccato solo che lo stavano massacrando a furia di interruzioni pubblicitarie, indi ho mollato. Sbaglio, o è comunque uscito da noi per la Koch?
P.S. Harlin ha fatto diversa roba che mi è piaciuta non poco. L’ho scritto in altri thread e lo confermo qui: fra “Nightmare 4”, “Cliffhanger”, “Die hard 2”, “Blu profondo”, e ci metto pure i fischiatissimi (da pubblico e/o critica) “Corsari” e “L’esorcista-La genesi”, il finlandesone ci sapeva fare…

Esce in bluray e DVD per Midnight Factory il 20 aprile

Se esce a prezzo popolare, magari una visione gliela concedo. Ma conoscendo gli standard Midnight, mi sa che ce lo ritroviamo ai soliti 14,90 eurozzi indi…

Confermata l’uscita in Aprile, a 14,90 euro. Un mio amico lo ha visto e non gli è spiaciuto, magari un tentativo lo faccio… sempre ad Aprile esce per la Midnight il nuovo Rob Zombie, il 6 mi pare.

Ok, faccio outing: i soldi per il DVD Koch li ho spesi e il film mi è pure piaciuto. Indubbiamente lui non è bravo a creare atmosfere di genuino terrore (sempre detto) e la CGI non è il massimo, però… che posso dire? L’idea è carina, questo genere di storie mi intriga e sebbene il colpo di scena finale non fosse così difficile da intuire (avevo mangiato la foglia col ritrovamento della videocamera nel bunker) trovo che funzioni lo stesso. Non un titolo imprescindibile ma una visione la merita.


ps. L’idea mi ha ricordato un romanzo horror di Stephen Laws, Darkfall. Che a sua volta prendeva spunto dal celebre Philadelphia Experiment, e che di strizza ne metteva. Uscì anche in Italia per la Fanucci, negli anni 90.

Un messaggio è stato spostato in un nuovo argomento: Incidente al passo di Dyatlov