Diaz - Daniele Vicari , 2012

http://www.imdb.com/title/tt1934234/
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=12096&url_target=http%3A//www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm_2009.jsp%3Fcodice%3D54487%26completa%3Dsi

Regìa di Daniele Vicari
Con Elio Germano, Filippo Santamaria, Mattia Sbragia, Rolando Ravello, Monica Dean, Jennifer Ulrich

Incredibile ma vero, dovrebbe uscire nel 2012 (almeno credo) questo film sul massacro alla caserma Diaz, prodotto dalla Fandango di Procacci.

Esce nelle sale domani sera tra qualche polemica (ultimamente Agnoletto Vs. Vicari)
Penso lo andrò a vedere a breve.
Da cio che sento ha il pregio di rinfrescare la memoria e di passare alcune delle immagini reali (molto disturbanti) di cio che avvenne davvero quella notte. Come difetti pare vi sia una decontestualizzazione della vicenda Diaz dal G8 e una scarsa informazione su chi e perchè decise le azioni.
Nel cast spuntano Santamaria, Germano e Renato Scarpa.

Visto la scorsa domenica pomeriggio
Il film mi è piaciuto.
Forte, un bel pugno nello stomaco specie (ovviamente) le scene della macelleria. Ai tempi del G8 di Genova non avevo 18 anni ed ero oltre che totalmente disinformato anche un po prevenuto verso la vicenda in senso pro forze dell’ordine. Col tempo ho avuto modo di documentarmi e prima di entrare in sala conoscevo i fatti cosi da poterli valutare sotto la giusta luce.
Inquietante come questo è un film ma parla della realtà e forse la realtà è anche peggiore ma in ogni caso i fatti sono stati resi alla perfezione…. Molto belli i filmati d’epoca e la contestualizzazione della storia, le ambientazioni, il suo essere un pò ad episodi, le locations, il metodo di girare. Un pò meno il fatto, come fu detto, che si tratti dell’argomento in maniera troppo isolata, specie per il dopo ed il durante. Apprezzabile il tentativo (vedasi la bottiglietta-scena più volte ripetuta) di ripercorrere i momenti del prima e del perché. Attori non male. Su tutti l’attrice tedesca , brava, che interpreta Anna Koch ( Jennifer Ullrich) ed i numerosi giovani. Peccato per Santamaria e Germano, un pò evanescenti e poco sfruttati. Un Plauso a Renato Scarpa che a 70 anni suonati recita ancora in un ruolo significativo e … abbastanza movimentato a giudicare dalle manganellate che rimediaVertici della polizia e dello Stato (veri responsabili) ottimamente resi con Personaggi e caratteristi dalle giuste facce . Si intravede anche Cristiano Morroni (Ricordate Velocità massima?)
Consigliato a tutti.
Non sarebbe male un revival di un topic sul G8 per poterne parlare con piu calma anche perchè nel 2014 molti reati saranno prescritti col rischio di essere anche dimenticati e magari seguirne i nuovi sviluppi…

visto stasera, che dire nulla di nuovo, serve a risvegliare le coscienze???non saprei so’ solo che abbiamo generato la solita vergogna italiana con zero colpevoli chiaro…

A me è piaciuto molto crudo e realistico e ben documentato al contrario i tg?! del’ epoca non dissero quasi nulla dell’accaduto.
La cosa che impressiona e’ che non sembra di essere in in italia ai giorni nostri, ma in un regime militare sudamericano anni 70’
Il film ricorda un po LA NOTTE DELLE MATITE SPEZZATE di h.olivera e COMPLICI DEL SILENZIO di s.incerti

Non sono voluto andare a vedere il film al cinema perché preferivo una visione privata e, a mio modo, più rassicurante.
Sono molto sensibile a questa storia per vari motivi (anche personali) ed ero certo che questo film mi avrebbe fatto male. Qualcuno prima ha citato “La Notte Delle Matite Spezzate” e ha fatto bene perché avevo proprio il terrore che questo film mi facesse lo stesso effetto del film di Oliveira che ancora mi tormenta. È il genere di film che mi fa stare male e che da una parte so di voler vedere ma dall’altra so anche che ci starò male.

Il film è recentemente passato su Sky PrimaFila (forse passa ancora, boh) e me ne è stata passata una copia da un amico che l’ha registrato (l’uscita in dvd e blu ray è fissata per la fine di settembre).
L’ho visto di pomeriggio (cosa che non faccio praticamente mai, guardo film e tv solo dalle 20 in poi) proprio perché era un orario più rassicurante.

Il film alla fine mi è piaciuto, ho parecchie riserve su alcune cose ma devo dire che funziona.
Innanzitutto è girato bene, si possono muovere un sacco di critiche a Vicari e al film ma non certo quella di essere girato male anche se parte malissimo con quell’orrenda bottiglia in CGI che mi chiedo perché sia stata usata dato che è terribile (e peraltro ricorre più volte nel film).
La struttura del film non è lineare e funziona bene, non lascia tregua allo spettatore che spera che la sequenza della “macelleria” sia finita una volta per tutte e invece ritorna continuamente.

Gli attori invece spesso non vanno bene, ma questa è colpa anche dei loro ruoli. Il ruolo peggiore è quello di Elio Germano che interpreta un giornalista. Stona, non ci sta bene ed è introdotto in maniera banalissima. Certo, lui si impegna ed è anche bravo (resta comunque una manciata di minuti sullo schermo) ma è proprio il personaggio che non funziona.
Che poi il suo personaggio (come tutti gli altri) esiste davvero. Qui scrive per “La Gazzetta Di Bologna” (un giornale palesemente inventato) mentre il personaggio originale scriveva per il Resto Del Carlino
Va un po’ meglio con Santamaria che ha un ruolo scomodo: un poliziotto ambiguo con dei rimorsi di coscienza. Anche lui si impegna ma il suo personaggio resta un po’ sospeso in un limbo…
La più brava è certamente Jennifer Ulrich, bravissima e molto coraggiosa in un ruolo pesantissimo con scene davvero devastanti.
Mattia Sbragia è bravo ma non è supportato da comprimari capaci. Spesso i suoi dialoghi sono rovinati da chi gli sta intorno.
Lui interpreta, con un altro nome, il prefetto di Genova La Barbera.
I comprimari sono un po’ un problema, vedi la scena di quando viene deciso “nei piani alti” di irrompere nella Diaz che non funziona proprio per colpa degli attori che sembrano leggere le battute.
Renato Scarpa funziona meglio di tutti, il suo personaggio ha molta umanità anche se rischia di sembrare stereotipato (cosa che peraltro non è).
Ottima cosa comunque avere un cast internazionale, con ragazzi stranieri che parlano in varie lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco).

Altra ottima cosa è quella di non permettere allo spettatore di affezionarsi particolarmente a qualche personaggio. Tutti vengono introdotti in maniera molto rapida e non vengono seguiti più di tanto, è giusto così.

Le scene di violenza sono effettivamente molto forti ma, secondo me, vengono pesantemente attutite dal sonoro.
Mi spiego meglio: se ci fate caso noterete che ad ogni manganellata segue un suono abbastanza soft, come se stessero manganellando un cuscino. Fateci caso, non è una considerazione fatta a vanvera.
Per carità, le scene restano estremamente violente ma quello che si vede non è adeguatamente supportato da quello che si sente. Ci sono le grida (che sono comunque terribili) ma il rumore delle manganellate che spaccavano le ossa è, secondo me, inappropriato. Magari è anche meglio così perché alla fine il film sarebbe stato ancora più insopportabile, non lo so…
Le scene più agghiaccianti, però, sono quelle in carcere a Bolzaneto.
Durante l’irruzione alla Diaz era tutto frenetico mentre in prigione si passava a qualcosa di più tremendo ancora, con torture lucide e sistematiche. La scena del corridoio e quella dell’umiliazione della Ulrich fanno davvero gelare il sangue.

Molto bello ed emozionante anche il finale con il gesto di “pudore” della ragazza quando vede la mamma dall’altra parte del cancello e si copre il viso sfregiato dalle botte.
Il finale poi è accompagnato da una musica molto bella.

Alla fine quindi Diaz è, secondo me, un buon film, con alcuni limiti (su tutti quello di non usare i veri nomi dei protagonisti. Per un film che si basa sugli atti del processo mi sembrava quantomeno doveroso) ma con grande cuore e coraggio.
Fa riflettere il fatto che per realizzarlo sia stato necessario andare in Romania…
Per chi non conosce la storia può essere sconvolgente, per chi la conosce già è un buon lavoro per mantenere viva la memoria di una vicenda che, secondo me, nonostante il risalto che ha avuto è stata molto sottovalutata.

Adesso aspetto il blu ray per vedere gli extra.

Ah, una cosa…
Riconoscete questo signore al centro?

ho visto il film 2 volte al cinema e, tralasciando il malessere assoluto che ho provato durante le visioni, ho pianto come non mi capitava al cinema da tempo.
il finale poi è davvero straziante e lacerante.

per il resto sono totalmente d’accordo con quanto hai scritto… i limiti che segnali ci sono tutti… bottiglia orribile in primis… ma non scalfiscono -imho- l’importanza di questo film e la potenza devastante delle immagini.
ovviamente il fatto di assistere a qualcosa accaduta realmente e accaduta sotto i nostri occhi rende la fruizione molto più dolorosa e insostenibile.
e in questo caso è doveroso ripetere, più che “it’s only a movie”, “non è solo un film”.
ma Vicari gira bene e mette in scena una “guerra” (anzi un “massacro”) con assoluta padronanza del linguaggio.

per me, uno dei film più importanti di quest’anno.

azz sconvolto e in lacrime durante il finale non avevo fatto caso a quel volto…
ma…
ma è Brandon???

Che poi la bottiglia è molto importante, è un po’ la chiave di tutto il film. Peccato che l’abbiano realizzata in quel modo, davvero.

In persona!

sì è il cardine che organizza la struttura del film, è realizzata male e inoltre personalmente come scelta l’ho trovata un pò retorica… dico visivamente, poi certo è una sorta di motore dell’azione.

ma pazzesco!!!
c’era Brandon !!!
che poi io adoro quell’uomo, come ho potuto non accorgermene??!!!

tornando al film, davvero oscene le critiche mosse dal movimento a Vicari.
credo che Agnoletto e compagnia non abbiano minimamente capito l’operazione del regista… volevano il solito filmetto didascalico e militante con “nomi e cognomi” (che conosciamo tutti a memoria, ormai) con il manifesto dei no global e invece si sono trovati davanti ad un film che riesce perfino a trascendere il dato storico (che pure resta marchiato a fuoco in ogni fotogramma) per diventare metafora universale.

aspetto anche io l’uscita del bluray, lo prenderò e guarderò il film una terza volta, probabilmente l’ultima.
mi fa stare troppo male.

Sono d’accordissimo sul fatto che il film non doveva affatto diventare uno spot per i no global ma per quello che riguarda i nomi… Beh, io avrei preferito che ci fossero i nomi veri proprio perché è un film molto documentato e si basa sugli atti del processo.
È vero, i nomi si conoscono però penso anche a chi era troppo piccolo o neanche era nato all’epoca dei fatti. Oppure proprio alle generazioni che verranno e che vedranno il film. I nomi si sanno e avrei preferito che fossero citati tutti.

Alla fine l’unica persona citata davvero (perché la si vede in video) è Berlusconi. Un bersaglio un po’ troppo facile, secondo me.

Non capisco proprio le critiche mosse da Agnoletto & Co. Il film è realizzato benissimo ed è una ottima testimonianza per tener viva la memoria dell’evento.
Ah, pare che sia stato anche fatto visionare alle fdo. Commenti di due miei amici (GDF e Antidroga) :

Visto Diaz?
Eh, si, visto si, ce l’hanno fatto vedè ieri… il problema è che poi la gente ci crede pure.

Commenti ben poco edificanti ma imho meglio delle critiche agnolettiane.

ci hanno provato a mistificare con tutti i mezzi, ma questa volta la gente non ha bisogno di credere ad un film.
questa volta, la gente, sa per esperienza diretta e in ogni caso ci sono le ricostruzioni giudiziarie…

polizia e compagnia bella piuttosto che continuare ad ostentare silenzi imposti (nel migliore dei casi) o battute fuori luogo e corporative, abbia la decenza almeno - almeno- di scusarsi pubblicamente per le atrocità di cui si è macchiata.
certe macchie, purtroppo per loro, è difficile lavarle.
anzi, certe macchie proprio non vanno via.

tornando al discorso con Brass, il centro delle polemiche del movimento era soprattutto il fatto che le ragioni del movimento non sono state “manifestate” nel film, e poi sì… anche i nomi etc etc.
ciò che dici tu lo condivido… nel senso che magari i nomi Vicari poteva anche metterli, sono noti a tutti (compreso il nome di chi tutt’oggi gode di una “promozione” mentre i suoi sottoposti sono stati condannati) ma congelarli nel film poteva avere un valore simbolico maggiore.
ciò nonostante, però, trovo che il film con o senza nomi resti potente a prescindere.
dico insomma che personalmente non ho sentito la mancanza di quei nomi e rispetto al discorso generale ho apprezzato la modalità scelta da Vicari per raccontare, o meglio “ribadire”, quanto accaduto in quei giorni infami.

Bah, penso che il 99% della gente che ha visto il film in sala conoscesse benissimo le motivazioni che c’erano dietro al movimento ed alla manifestazione tutta. E poi il film si chiama Diaz, non G8 . Quindi , imho agnoletto te ne potevi pure stà zitto.

Io l’ho visto ieri sera per la prima volta in dvd, che ho preso e che ha un disco di extra molto interessanti con backstage, interviste ed uno speciale che ricostruisce tutta la storia in maniera molto accurata… che dire, mi è piaciuto molto, anche se mi ha disgustato per molte scene che avete già citato voi… mi ha quasi ricordato pure “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, per come sono stati trattati tutti quei poveri attivisti innocenti alla caserma di Bolzaneto, io sono di Genova, per cui questa storia la conosco molto bene ed ha ragione Vicari quando afferma che, purtroppo hanno dovuto omettere altre scene molto piu’ forti… insomma, il film come ho detto è molto ben realizzato, la ferocia delle forze dell’ordine, qui in versione “macellai di stato dittatoriale”, repressi ed autorizzati a compiere ogni abuso in quanto “protetti da un distintivo o uniforme che si voglia” è perfetto… ed alla fine del film il disgusto è tanto, soprattutto nel sapere che, come al solito in questo paese, poi alla fine, nessuno è finito al gabbio… ma poi è caduto tutto in prescrizione o quasi, con pene di molto mitigate grazie a vari indulti e sospensioni varie… insomma, come detto, la solita vergogna italiana… e concludo, citando l’ottima ricostruzione delle location in Romania con dei bellissimi effetti speciali per i posti intorno… io stesso subito, ho quasi creduto di trovarmi nella mia città; unica nota negativa… i titoli di coda del dvd, dove si spiega come le cose sono andate a finire… inspiegabilmente, non sottotitolati in italiano… a meno che di non selezionare i sottotitoli per tutta la durata del film!!! P.S. E’ stata tanta la rabbia nel vedere quelle scene che… mi sarebbe tanto piaciuto che, all’interno della Diaz, gli occupanti fossero stati veramente armati come un esercito… e poi, allora si che, ci sarebbe stata parità di forze… comunque ovviamente qui ho voluto solo esprimere ancora una volta il mio disappunto per quella massa di “criminali statali”… che, una volta riconosciuti colpevoli, avrebbero meritato d’essere sbattuti in mezzo ai piu’ spietati criminali nel piu’ duro carcere del paese… magari da soli in una cella con altri quattro… per provare sulla loro pelle, ciò che avevano fatto a tutte quelle persone innocenti… ma, come detto prima, purtroppo queste sono solo utopie!!! :mad:

A me è piaciuto parecchio, davvero un bel mix di film di genere e film civile, come avrebbe fatto Damiano Damiani ai tempi suoi.

Il film ha dei limiti: alcuni dialoghi sono terribili, e un paio di momenti didascalici erano evitabilissimi (il barista che nasconde i 4 stranieri e dice “Anche io le ho prese!”), ma sono difetti che a mio parere non intaccano la struttura del film, che resta forte, costruita come si deve.

Sinceramente avrei gradito vedere Mattia Sbragia per più tempo, mentre non ho capito la erre moscia appioppata al personaggio di Rolando Ravello. In ogni modo il cast principale è stato diretto bene, sono i ruoli minori a dare qualche problema di inadeguatezza. Vedere poi il povero Renatone Scarpa a 70 anni preso a manganellate è una cosa che mi ha dato una stretta al cuore :frowning:

Non mi aspettavo un film così duro, così forte nelle immagini ed esplicito nel mostrare le violenze dei nostri poliziotti… e invece.

Un film che fa incazzare, e questo forse resta il suo pregio maggiore.