Il film più autobiografico e sincero di Almodóvar. Sembra quasi una seduta dall’analista. Ed è anche il suo film più felliniano. Praticamente il suo 8½ (in una scena c’è anche la locandina), e Banderas è il suo mastroianni. Ma c’è anche il metacinema di intervista, di e la nave va… Una bellissima e commovente storia sulla vita, i suoi dolori, le sue malattie, le sue difficoltà, le sue depressioni ma anche le sue gioie e le sue speranze. E una lettera d’amore al cinema che alla fine rimette in piedi il protagonista. Se l’amore non può salvare la vita… in cinema può.
Un bellissimo film. A me ha commosso molto, non solo perché è di per sé un film commovente, ma perché quando un artista che stimo tanto come lui si mette così a nudo davanti al mondo urlando a tutti quello che vuole dire… io lo apprezzo e lo rispetto tantissimo. Per quanto difettoso possa essere e per quanto possa non piacere.
Un film de Almodóvar al cento per cento. E come riesce a commuovere lui con Mina… nessuno.
Sono contentissimo che in italiano abbiano lasciato il titolo originale. Finalmente.
Ah, Banderas è fantastico. Meritatissima la palma.
Sono sinceramente contento che ti sia piaciuto, invece personalmente mi ha annoiato a morte nonostante concordi su tutto quello che ho citato del tuo messaggio. Il problema mio e’ che la storia narrata non genera’ in me il minimo interesse (per esempio non capisco il perche’ di tutto l’episodio della madre da anziana: 20 minuti per rivelare un senso di colpa?) e la sceneggiatura ha un passaggio poco verosimile (l’amico che non sapeva se lui fosse morto meno: non arriva wikipedia in argentina: Pero’ i film li ha visti tutti! :-)).
Ah, Banderas è fantastico. Meritatissima la palma.
Il penultimo film di Almodovar è probabilmente il più autobiografico – per sua stessa ammissione.
È facile riconoscerlo nel regista interpretato dal quasi sessantenne Banderas, che pare avere anche la sua stessa pettinatura.
Questo è un film pieno di dolore, ma proprio dolore fisico: acciacchi dell’età, malanni più o meno gravi, disfagia, stanchezza; e la gloria del titolo è ormai passata, lontana.
Eppure è un film molto positivo: il sollievo sembra facile da raggiungere, grazie all’eroina o meglio ancora grazie all’incontro con un vecchio amore di gioventù; e i rancori del passato sembrano svaniti - un film che anni fa si odiava, oggi si può rivalutare.
Banderas offre un’interpretazione piena di umanità, è facile trovare simpatico il suo personaggio.
Mi sono piaciute, del film, anche tutte le piccole cose non dette, i sottintesi, gli accenni – quasi come ci fosse una sorta di pudore. E in un paio di occasioni ci si commuove.
Si mescolano anche il racconto e la messa in scena dello stesso, come nell’ultima bella scena.
Insomma, per me è un gran bel film.
Ma io sono di parte, essendo Almodovar uno dei miei registi preferiti.
condivido i giudizi positivi e soprattutto il sentimento di commozione dell’ottimo @tony_brando per la sincerità e il coraggio con cui Almodovar parla di sè
Banderas bravissimo