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INCIDENTI IN PERUGIA-TERNANA: 3 ANNI DI RECLUSIONE PER UNA TIFOSA

Terni - Tre anni di reclusione, senza i benefici di legge, sono stati inflitti oggi dal giudice unico di Terni a una giovane tifosa della locale squadra di calcio rinviata a giudizio per gli scontri con le forze di polizia avvenuti il 9 aprile dell’anno scorso prima della partenza dei tifosi rossoverdi per il capoluogo umbro dove era in programma Perugia-Ternana di serie B.
La 26/enne era stata rinviata a giudizio per danneggiamento al patrimonio pubblico, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.
Il giudice ha anche stabilito che risarcisca i danni a una ventina di agenti che si sono costituiti parte civile ai quali e’ stata assegnata intanto una provvisionale.
I fatti al centro del processo si riferiscono agli incidenti avvenuti alla stazione di Terni dove si erano presentati molti tifosi rossoverdi privi del biglietto di ingresso allo stadio di Perugia.
La polizia, per evitare il rischio di incidenti nel capoluogo umbro, aveva costituito un cordone di sicurezza per filtrare i tifosi perche’ sui treni salissero solo i sostenitori in possesso di tagliandi.
Gli ultras rossoverdi avevano cercato di aggirare i controlli e quindi c’erano stati violenti scontri con il servizio d’ordine.
Secondo gli investigatori la giovane condannata oggi sarebbe stata particolarmente attiva.
Prima a viso scoperto e poi con il volto nascosto, oltre ad incitare gli ultras, avrebbe fornito loro - in base all’accusa - sampietrini, oggetti contundenti, bombe carta, e anche transenne.
Molti poliziotti erano rimasti feriti negli scontri: alcuni in maniera anche seria.
Gravi i danni arrecati alla stazione ferroviaria.
Gli agenti avevano quindi bloccato 14 giovani, che erano stati rinviati a giudizio.
Di questi, undici hanno patteggiato la pena, due sono stati assolti mentre e’ stata giudicata con rito ordinario la giovane condannata oggi.
Nel corso del processo il pubblico ministero aveva chiesto per l’imputata una condanna ad un anno e sei mesi di reclusione.
Il giudice ha invece deciso di infliggerle tre anni.