Dopo Mezzanotte

E’ uscito in edicola a 9,90 il dvd di “Dopo Mezzanotte”
… un film delicato…

Dopo Mezzanotte

Era anche il titolo di Un grande numero di DYLAN DOG!!!26 mi pare o giù di lì…
Ho appena letto la trama su film up…t confesso che prima non ne avevo mai sentito parlare…ma ti saprò dire…quando lo prendo…ciao

Divertente, oltre che delicato (due aggettivi poco consoni al 90% della produzione italiana attuale, stupida e becera più che volgare e coprolala).
Insolita, o quasi, l’ambientazione torinese.

Lo vidi al cinema quando uscì. Condivido il giudizio di Grattarola: un bel film, delicato è un giusto termine…un po’ lo accosto alla produzione dell’ultimo Avati.
E’ un film che ci parla di cose quotidiane, semplici…
E non è solo una storia d’amore ma è un film che parla di cinema: belle le citazioni di vecchi capolavori cinematografici del passato. Mi è piaciuta molto l’idea della Mole antonelliana, sede del museo del cinema, come rifugio, come luogo di distacco dal mondo reale…l’appartamentino dove il protagonista si rintana con la ragazza del fast food.
Mi è piaciuto perché è un film onesto, non il solito guazzabuglio intellettualoide che i genialoidi registi della “nouvelle generation” italiota ci propinano…

Un bel film,senz’altro;una delizia assoluta,poi,per i cinefili.E la Inaudi nuda è da infarto…

c’ha due poppe paura, ragassi :smiley:

Sì,sì:quando è infagottata,pare magra seccuzza…invece c’ha carne DA VENDERE!!

ahi ahi ahi devi dire puppe! (stracultino docet!)

:prayer: :prayer: :smiley:
Comunque io e Zardoz vi consigliamo vivamente la visione della ignuda Inaudi…ascoltate il consiglio, così vi vedrete pure un bel film :wink:

Esatto:pigliate due piccioni…con una TOPA!!

ho aquistato il dvd per pochi piccioli , perche sembrava un film bello e interessante , ma mi sono sbagliato non era un granche salvo solo un paio di cose del film

il nudo della inaudi , troiano e amici che al bar cantano ricominciamo di pappalardo , e la voce narrante del grande silvio orlando

Visto ieri per la prima volta (nonostante l’avessi pure proiettato in pellicola al tempo dell’uscita dalla sale).
È vero, a tratti è delicato e garbato, ma ogni tanto ha delle cadute di stile che alla fine rivelano che la distanza con altri film coevi e più beceri non è poi tanta. I nudi della Inaudi sono assolutamente gratuiti, messi lì solo per far dire “Oh, in questo film c’è la Inaudi che si spoglia e ha due tettone da panico”. Non vedo altra giustificazione. Se fossero stati in un altro film non me ne sarebbe fregato nulla, ma in questo film che parte da presupposti diversi stonano molto, secondo me.
Altra nota dolente: gli attori. Fabio Troiano è spesso imbarazzante, ma anche la Inaudi non è proprio fenomenale. La colpa è anche di alcuni dialoghi, che vengono pronunciati dagli attori come se stessero leggendo le battute per la prima volta (e non credo proprio che la cosa sia voluta). Molto meglio Pasotti (anche perché è quello che parla meno di tutti) che però non perde occasione per mostrare che conosce le arti marziali (che bisogno c’era?). Gradevole la voce stralunata del narratore Silvio Orlando e molto buffa - anche se un po’ facilona, diciamolo - la gag su Berlusconi alla fine.
L’ambientazione torinese, però, è efficace e la metafora della Mole come metafora del cinema da considerare come un “non luogo” dove perdersi e ritrovarsi è trattata con piacevole sensibilità. Buona anche la storia dei numeri di Fibonacci (che peraltro neanche sapevo fossero oggetto di un’installazione luminosa sulla Mole - Chiedo ai torinesi: è permanente?).
Fotograficamente alterna cose buone a cose sconsolanti. E stato uno dei primi film italiani ad essere girato in digitale HDV, mi sa. A volte non si nota, altre invece è innegabile. Nel 2005 questo film vinse il David di Donatello per i migliori effetti visivi (che praticamente consistono in una mera color correction) scatenando le ire di Sergio Stivaletti che era in concorso con il suo “I Tre Volti Del Terrore”.
Rimane un buon film, un po’ furbetto a tratti ma certamente migliore e più onesto di tanti altri film dello stesso periodo. Peccato solo per gli attori e per la loro direzione da parte del regista.

Ma è questa?

sì, è lei.