E.T. l'Extra-Terrestre (Steven Spielberg, 1982)

prodotto da Steven Spielberg.

Appunto. Ho la sensazione che senza di lui e con hooper a briglie sciolte sarebbe stato molto più cattivo (leggi: meglio)…

In realtà, Spielberg non è mai stato così buono come tanti credono. Di E.T. ho già detto, se poi pensiamo alla fine che fa Dreyfuss in Incontri ravvicinati… gli alieni gli han rovinato la vita, il matrimonio ed è probabile che gli infileranno sonde nel culo da qui all’eternità, che come cavia di laboratorio se lo son pigliato. Diavolo, pure Poltergeist tanto “buonista” non è: ok, c’è la menata sulla famigghia e l’idea della luce bianca che ci attende al trapasso stile catechismo, però l’idea di fondo sul perché dell’infestazione domestica è crudele e abbastanza anti-capitalista. Steve è un lupo carognone travestito da agnello, appena abbassi la guardia zac!

E infatti: il presentare personaggi “buoni” non fa mica automaticamente di Spielberg un autore “buonista”. Tale aggettivo glielo hanno appioppato giornalisti pigri, incompetenti e ignoranti, che non sapevano come etichettarlo e si sono attaccati alla prima fregnaccia che è venuta loro in mente. Parliamo di un regista che ha mostrato una gamba tranciata e Robert Shaw masticato da un feroce pesciolone (“Lo squalo”), facce sciolte come burro e teste esplose (“I predatori…”), nonchè un ragazzo a cui viene sfondato il petto a mani nude ed estratto il cuore (“IJ e il tempio…”). Per tacere dello splatter esibito senza tanti fronzoli in “Schindler’s list”, “Salvate il soldato Ryan” e “Munich”. A volte si è piuttosto fatto influenzare (negativamente) dalle ossessioni del “politicamente corretto” (vera iattura del cinema mondiale degli ultimi 25 anni circa), quello sì. Ma buonista…un cacchio, proprio!!

Ad agosto in USA, E.T. viene riproposto nei cinema in formato Imax:

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