Earwig e la strega (Gorô Miyazaki, 2020)

Strano, strano, strano.
Questo lavoro del figlio di Hayao è al contempo molto poco convenzionale e molto aderente al classico, rispetto alla tradizione dello studio Ghibli.

Molto aderente al classico perché le tematiche sono quelle che hanno fatto grande il cinema di papà: personaggi femminili infantili e peperini, spolverate di magia e di passioni inusulai, gatti, ambientazioni occidentali caratteristiche e poco frequentate dal cinema d’animazione, aiutanti magici birbantelli, personaggi di contorno caratteristici con doti “spaciali”.

Molto poco convenzionale perché lo stile della narrazione è differente: la storia non viene costriuta in modo corale con una struttura solida ma procede a sprazzi, mostrandoci certi frangenti e non altri, non spiegandoci come si passa da una certa situazione ad un’altra temporalmente distante. I personaggi hanno una storia alle spalle che ci viene solo suggerita ma mai spiegata, ma che comunque è piena di fascino e suscita interesse nello spettatore, che viene intrigato e attratto. Il finale stesso non è un finale, non conclude un bel niente, arriva improvvisto e mette fine in modo balordo e postmoderno alla visone della pellicola.
E inoltre anche l’animazione tridimensionale è qualcosa di straniante ed inatteso, per un film dello studio Ghibli.

Film che sicuramente lascerà insoddisfatti molti, ma che per me è promosso a pieni voti, perché Goro ha cercato una strada per emanciparsi dalla gravosa eredità paterna e secondo me in qualche modo l’ha trovata. C’è quantomeno qualche guizzo di freschezza frizzante e accattivante che mancava in un’opera come I racconti di Terramare (La collina dei papaveri non l’ho visto e non saprei).

Chiudo facendo un plauso per la scelta di inserire come tematica trasversale e divergente quella del rock progressivo alternativo, la madre della protagonista ed i personaggi di contorno suonavano in una band che ricorda un incrocio tra gli Iron Butterfly e gli Antonius Rex, vedere per credere, è un dettaglio abbastanza collaterale ma che mi è piaciuto un sacco.

Se volete vederlo lo trovate su netflix.

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