Bellissimo documentario sulla vita di Hanayagi Genshû, attrice e ballerina “anticonformista”
Personaggio singolare, si esibisce sin da quando ha due anni sul palco della compagnia teatrale del padre, attore itinerante che viaggia per il Giappone occidentale ed è soggetta a discriminazioni e pregiudizi sin da piccola (vive l’esperienza di “burakumin”, i cosiddetti fuori casta che appartenevano - secondo il retaggio culturale proprio del periodo feudale Tokugawa in avanti fino al più recente dopoguerra - principalmente alle categorie di lavoratori considerate impure a causa della religione shintoista), tanto da dover abbandonare la scuola.
Appare in diversi film erotici degli anni 60/70 alla Nikkatsu e Toei per poi balzare agli onori della cronaca per un gesto estremo contro Hanayagi
Yusuke III esponente di spicco della principale scuola di danza tradizionale Nihon-buyō (la ferisce al collo con una lama), gesto di “protesta” che
le costa 8 mesi di prigione.
Non paga, nel 1990 viene nuovamente arrestata per aver lanciato petardi nella cerimonia di incoronazione dell’imperatore Akihito (c’è un breve accenno in questo articolo dell’Unità)
Il documentario per la channel 4 inglese sorvola ampiamente sul periodo in déshabillé (forse per questione di diritti, ma sul sito ufficiale di lei neppure vi è cenno dei suo trascorsi filmici Roman porno o Toei porno) e documenta diverse esibizioni itineranti nelle province rurali, con cenni alle condizioni discriminanti dei coreani “zainichi” e burakumin che persistono nel Giappone moderno.
Particolarmente commovente l’incontro con una amica galeotta (con tanto di mignolo mancante) che ha aperto un bar e la accoglie in lacrime come una sorella
Lei è stata trovata senza vita nel 2019, la versione ufficiale è che sia caduta giù da un ponte. Sin dagli episodi criminosi menzionati fu inserita nell’elenco di persone da monitorare per attività terroristiche dalla Polizia Metropolitana di Tokyo, oltre a essere nel bersaglio di diversi gruppi ultra nazionalisti
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