Eli Roth's History of Horror

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episodio 1, domenica sera su rai4 alle 22:40…

Visto il primo episodio, tema Zombi. Divertente, ma non un granchè. Non ha un approccio serio, filologico, alcune opinioni sono discutibili (è stato davvero Shaun of the dead a riaccendere il filone zombi?). Ho trovato corretto l’ampio spazio dedicato a George Romero, meno quello riservato a The Walking Dead. Pollice su per l’alto calibro degli ospiti: John Landis, Edgar Wright, Stephen King, Tarantino, Stuart Gordon, ecc.
Nota dolente, il doppiaggio italiano, che traduce Dawn of the dead (1978) in L’alba dei morti e The day of the dead (1985) in Il giorno dei morti.

Esiste comunque il blu ray Koch/Midnight Legacy, con l’audio originale.

Ieri hanno dato il secondo episodio, il primo dei due dedicati allo slasher. Molto ben fatto, si vede proprio che questo genere è pane per i denti di Roth. Si parte con un accenno a Black Christmas, per virare sul cardine Halloween. Da esso si passa a Psycho, la base di tutto il genere e infine il terzo titolo fondamentale, Non aprite quella porta. Da lì si va agli eredi, il più importante Venerdì 13 con la figura di Jason Voorhees. Il suo successo fece germogliare una marea di titoli, il cui culmine della cosiddetta Golden age è il 1984. Durante una carrellata di questi titoli (Hell Night, Prom Night, My bloody valentine, ecc.) un divertente cameo di Thanksgiving, lo slasher di Roth dei uno dei finti trailer di Grindhouse. Interventi, tra gli altri, di Mick Garris, Jamie Lee Curtis, Stephen King (che parla di Maniac), suo figlio Joe Hill, Tom Savini, John Landis, Edgar Wright.
Male ancora una volta il doppiaggio, che spara un paio di Venerdì 17.

Il terzo episodio è la seconda e ultima parte dedicata allo slasher. Meno vivace della scorsa puntata, ma del resto parla della fase calante del genere, è però sempre ricca di interesse: si parte con le contaminazioni soprannaturali con Nightmare e Candyman, poi alla rinascita post moderna con Scream; dopo, un passo indietro per parlare del film che ha consacrato il genere agli occhi del mainstream, Il silenzio degli innocenti, coi suoi 5 Oscar. Infine, la parentesi torture porn rappresentata da Hostel e dalla serie Saw. Interventi di Wes Craven, degli attori di Nightmare e Scream, di Jordan Peele e Kevin Williamson.

Quarto episodio, possessioni demoniache. Su questo tema, vengono discussi film del secolo scorso alternandoli a titoli recenti (paragone impietoso per questi ultimi, IMHO, dato il livello altissimo dei classici).
Dei primi fanno parte L’Esorcista, Rosemary’s Baby, La casa, Il presagio. Tra i secondi, vengono menzionati Paranormal Activity, Jennifer’s Body, Get out.

Creature assassine è il tema del quinto episodio. Roth inquadra tre tipologie del genere: i predatori killer in natura (si parte con Uccelli di Hitch, poi Cujo - il preferito di King - e Lo squalo, il capolavoro di Spielberg), le creature da incubo della fantasia (ampio spazio a IT di Muschetti, poi via con Gremlins e le creature fiabesche dei film di Del Toro) e i mostri che sono dentro di noi (viene menzionato La Cosa di Carpenter e si citano i due film di licantropi per eccellenza, L’ululato e Lupo mannaro americano a Londra).

Episodio 6, i vampiri. Buon episodio che tocca i punti cardini del vampiro su grande schermo: l’erotismo, l’eterna giovinezza, la dannazione. Tra i film citati: Dracula (1931, 1965 e 1992), Intervista col vampiro, Ragazzi perduti, Lasciami entrare, Dal tramonto all’alba, Twilight e 30 giorni di buio.

7 e ultimo episodio, fantasmi. Come dice Landis nell’introduzione, gli unici mostri che sono presenti in ogni cultura, raffinata o primitiva che sia, sono i fantasmi. I film presi in considerazione per trattare questo argomento sono Shining, Gli invasati, The changeling, Insidius, Il sesto senso, Crimson peak, The Ring. Ampio (e ben fatto) spazio per Poltergeist, con interventi di Carig T. Nelson, Mick Garris, Edgar Wright e dell’attore che nel film si scarnifica la faccia davanti allo specchio.