Eloy de la Iglesia

A luglio, ho scoperto l’esistenza di una retrospettiva sul regista Eloy de la Iglesia, che avevo soltanto sentito nominare, e vendendo probabilmente il suo film più famoso, ho deciso di recuperarne il più possibile!

Pensavo quindi di mettere un breve commento a tutti i film che vedrò per condividere la scoperta di questo regista così ingiustamente sconosciuto (dato che su GDR ci sono solo 4 topics e sugli altri siti poca roba, con l’eccezione del Davinotti).

Filmografia

2003 Los novios búlgaros (AKA Bulgarian lovers)
1987 La estanquera de Vallecas
1985 Otra vuelta de tuerca
1984 El pico 2
1983 El pico (AKA Overdose)
1982 Colegas
1981 La mujer del ministro
1980 Navajeros
----- Miedo a salir de noche
1978 El diputado
----- El sacerdote
1977 Los placeres ocultos
----- La criatura
1976 La otra alcoba (AKA The other bedroom)
1975 Juego de amor prohibido (AKA Giochi d’amore proibiti)
1973 Nadie oyó gritar (AKA No one heard the scream)
----- Una gota de sangre para morir amando (AKA I vizi morbosi di una giovane infermiera)
1972 La semana del asesino (AKA L’appartamento del tredicesimo piano)
1971 El techo de cristal (AKA Glass ceiling)
1970 Cuadrilátero
1969 Algo amargo en la boca
----- Fantasía…3

Video della retrospettiva

Voi ne avete visti di suoi film? Quali preferite?

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La semana del asesino
→ Voto: 7.5 - Effetto domino in una periferia ferreriana tra attrazione, sudore e brandelli di carne

Cuadrilátero
→ Voto: 6 - Un manager fa e disfa la carriera di un pugile per gelosia: interessanti personaggi di contorno, ma sembra un po una soap opera.

Algo amargo en la boca
Piccolo Cult - Un nipote rende visita alle non cosi dolci zie che vivono ritirate in una villa: rapporti malsani in abbondanza e gran finale poetico.

Los placeres ocultos
→ Voto: 7.5 - Un banchiere cerca di comprarsi l’amore di un giovane: una versione più sociale e “soft” di El diputado

Juego de amor prohibido
Gran Cult - Ricco professore imprigiona una coppia di studenti in fuga: sforbiciato dalla censura, ricco di metafore politiche, sadiano e wagneriano, claustrofobico e teatrale. Una meraviglia!

El diputado
→ Voto: 8 - Ascesa politica accanto a una moglie comprensiva e vita nascosta tra giovani prostituti. Documento di un’epoca in ebollizione tra cambiamenti politici e relazionali, ma anche saggio sull’immutabile cattiveria umana. Il tutto girato magnificamente!

La criatura
→ Voto: 7 - Sposata con un marito meschino e perso un figlio, si consola con un cane. Il film del regista preferito da Gaspar Noé per il suo lato trasgressivo. Scena del bagno notevole, attrice ambigua al punto giusto e finale senz’altro originale.

Fantasía…3
→ Voto: 5 - Curiosa l’introduzione col regista che spiega la scelta delle novelle, ma per il resto la morale é troppo esplicita e il film é chiaramente destinato ad un pubblico infantile.

El sacerdote
→ Voto: 7.5 - Dubbi e tentazioni di un prete il cui sacerdozio é stato scelto dalla madre. Povere oche!

La mujer del ministro
→ Voto: 7 - Tutti manipolano tutti nella villa del ministro, dove il nuovo giardiniere (e amante della moglie) ne subisce le consequenze.

Otra vuelta de tuerca
→ Voto: 7.5 - Un conte assume un gesuita per l’educazione di un ragazzo e di una bambina. Tutto si svolge in una immensa villa, la cui visita già evoca l’atmosfera opprimente dell’intero film. Storia di fantasmi e di follia, con una struttura da film di genere, ma con tutte le ossessioni dell’autore in filigrana. Mi ricorda non so perché Don’t Look Now. Veramente bello!

Allora, non conosco moltissimo l’autore ma devo dire che tutti i suoi film che ho visto li ho apprezzati: innanzitutto Overdose, dove racconta in maniera davvero intensa tutto quello che erano gli anni 80 in Spagna (ho visto anche il seguito, che però ho trovato meno incisivo, come se lo avesse fatto spinto da chi voleva sfruttare il successo del primo per motivi economici e non tanto per una istanza personale). Poi di tutt’altro genere ma assai affascinante il lisergico I vizi morbosi di una giovane infermiera.
E poi un altro film che come Overdose è un racconto di una vicenda umana ma anche del contesto storico/sociale in cui si svolge, cioè El sacerdote.
Possiedo qualche altro suo film ma per ora non li ho visti.

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L’ineffabile Andrea Bruni, aveva sagacemente soprannominato il regista spagnolo “la checca col mitra”. A sottolineare, contemporaneamente, il suo mai celato orientamento sessuale, e l’indubbia grinta e forza come cineasta. O almeno, spero sia così… :roll_eyes:

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Artus films

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Juste avant le coffret Sergio Martino, nous continuerons d’explorer l’oeuvre d’Eloy de la Iglesia.

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