Esistono remake migliori del film originale da cui sono tratti?

Quindi se girassi Tarzan nella macchia di Ceccano e dichiarassi che è il remake di Tarzan the ape man,basterebbe questo per renderlo il remake del classico del 1932.

A livello d’intenti, sì. Che poi tu non sia capace di rifarlo o semplicemente perculi gli spettatori è un altro discorso. Pensa a quanti cagnacci della celluloide han sfornato porcherie western sostenendo di aver omaggiato Ford e Leone…

Allora se è solo una questione nominalistica dobbiamo considerare remake solo quelli che dichiaratamente lo sono,anche se in poi in realtà potrebbero avere poco o niente a che fare contenutisticamente col film originale.

E’ un po’ come per le trasposizioni da un testo letterario: la dicitura “tratto da” non garantisce che sarà fedele, in alcuni casi si sfiora la truffa com’è accaduto col Tagliaerbe (che con Stephen King c’entra poco o nulla). Tieni presente che per fare un remake devi innanzitutto acquisire i diritti sull’originale, quindi la faccenda nominale c’entra eccome. Fermo restando che a nessuno interessa rifare un vecchio film, se non ha avuto un discreto impatto sul pubblico.

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Riguardo agli esempi fatti,su L’uomo che sapeva troppo (che fa parte di quella particolare sottocategoria degli autoremake di cui ho avuto già modo di parlare nel topic relativo al nuovo Funny games) non potrei pronunciarmi,non avendo visto il film originale degli anni trenta.Non vorrei che però si corresse il rischio di sottovalutare il periodo inglese di sir Alfred (che vanta gioielli del calibro di The lodger,The 39 steps,The lady vanishes e Sabotage).Comunque non sarà questo il caso vista l’autorevolezza dei pareri che considerano il remake anni '50 superiore al suo capostite.

Mi è venuto in mente un altro esempio di remake migliore dell’originale: La notte dei diavoli di Giorgio Ferroni, versione lungometraggio dell’episodio I wurdalak della precedente pellicola I tre volti della paura. Ammetto però che può essere azzardato un confronto tra un’episodio di mezz’ora ed un film vero e proprio; però trovo il film di Ferroni più efficace nelle atmosfere.
Sempre a mio medestro parere, naturalmente.

remake o no, La Notte dei Diavoli resta uno dei migliori gotici italiani di sempre.
anche la mia è un’opinione personale, naturalmente.:wink:

In realtà si tratta di due trasposizioni differenti del racconto di Tolstoj (non Lev, ma un suo cugino). Le adoro entrambe, ma non credo si possa parlare di superiorità dell’uno sull’altro: troppo diversi. L’episodio di Bava gioca con i trucchi e le meraviglie (titpico del regista, che costruiva i suoi film fantastici come veri giochi di illusionismo) e la caratterizzazione di Boris Karloff; la trasposizione di Ferroni punta più sul gore e rappresenta i vampiri in maniera non dissimile dagli zombi romeriani (il finale, a ben vedere, deve qualcosina a La notte dei morti viventi). Figlio del gotico anni 60 l’uno, dell’horror grandguignolesco anni 70 l’altro; due piccoli gioielli, per motivi diversi.

non dico che il remake sia migliore del originale ma a me mi sono piaciuti entrambi , sto parlando di il professore matto con jerry lewis poi fatto da eddie murphy.

poi i due remake del padre dellla sposa sono bellisimi.

remake che mi piacciono (non sto dicendo che sono superiori), da vedere back to back con l’originale:

  • Terrore dallo spazio profondo - 1978, di P. Kaufman (remake de L’invasione degli ultracorpi - 1956, di Don Siegel)
  • La cosa - 1982, di J. Carpenter (La cosa dell’altro mondo - 1951, di C. Nyby)
  • La mosca - 1986, di D. Cronenberg (L’esperimento del dr. K - 1957, di G. Langelaan)
  • Invaders - 1986, di Tobe Hooper (Gli invasori spaziali - 1953, di W. C. Menzies)
  • La guerra dei mondi - 2005, di S. Spielberg (La guerra dei mondi - 1953, di B. Haskin )
  • Il villaggio dei dannati - 1995, di J. Carpenter (Il villaggio dei dannati - 1960, di W. Rilla)
  • King Kong - 1976, di J. Guillermin e King Kong - 2005, di P. Jackson (King Kong - 1933, di M. C. Cooper ed E. B. Schoedsack)
  • Il salario della paura - 1977, di W. Friedkin (Vite vendute - 1953, di H.G. Clouzot)
  • Scarface - 1981, di B. De Palma (Scarface - 1932, di H. Hawks)
  • Il bacio della pantera - 1982, di P. Schrader (Il bacio della pantera - 1942, di J. Tourneur)
  • The Lady in Red - 1999, di Q. Tarantino (The Lady in Red - 1979, di L. Teague)
  • Essere o non essere - 1981, con Mel Brooks (Vogliamo vivere! - 1942, di E. Lubitsch)
  • Il grande Joe - 1998, di R. Underwood, lo scimmione creato da Rick Baker è il top dell’animatronica - (Il re dell’Africa - 1949, di E. B. Schoedsack)
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Bella questa lista!

Vi aggiungo, anche se non è proprio un remake dichiarato:

“One-Armed Swordsman” → “The Blade”

Ciao!
C.

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Remake che attendo: West Side Story di S. Spielberg e Nightmare Alley di G. del Toro.

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in senso traverso, e a rischio di sassaiole da qui alla fine dei miei giorni, dico tutti quelli turchi.

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Ma quale sarebbe il film di Tarantino?

D’accordissimo sia su questi titoli che con l’idea di affiancarli agli originali (li vedo e rivedo volentieri entrambi), persino il criticatissimo Village of the Damned di Carpenter. Aggiungo il Nosferatu di Herzog, il Godzilla di Edwards e il già citato Dawn of the Dead di Snyder anche se un pochino diverso da quello di Romero che, a differenza del primo, possiede una chiave di lettura sociologica.

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Questo è un in-joke… Il film non è mai stato fatto, ma nel libro C’era una volta a Hollywood, QT cita questo remake come se esistesse davvero, diretto da lui, candidato all’Oscar per la migliore attrice e con Michael Madsen nella parte di Dillinger.

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Ehi, fermi tutti! Te la passo solo se il confronto è con quello di Emmerich :smile:

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Altri remake visti back to back, che ho apprezzato:

  • Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street (2007, di Tim Burton) VS Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street (1936, di George King).
    Anche se quello con Johnny Depp è tratto dalla versione musical, la storia è la stessa del romanzo. Il film di Burton è un gustoso gran guignol, con l’irriverente contrasto tra la nobiltà delle parti cantate e la brutalità zampillante di sangue delle gole squarciate.
    Nel film del 36 il barbiere è il villain, un orco prepotente, omicida, ricattatore, interessato ai soldi e alla figlia di un commerciante (più giovane di lui) e per ottenere entrambi utilizza tutti i mezzi. Un uomo di oggi.

  • The Caine Mutiny Court-Martial (2023, di William Friedkin) VS L’ammutinamento del Caine (1954, di Edward Dmytryk).
    Il film di Friedkin l’ho veramente apprezzato perché avevo appena visto quello del 1954. La versione di Friedkin è tutta ambientata in tribunale, mentre nel film del 54 il processo avviene nel terzo atto. In quello di Friedkin, un serrato film processuale, tutto il pregresso è raccontato ed è aggiornato alla storia attuale, ma avevo ancora in mente le scene in mare del film del 54 ambientato nella Seconda Guerra mondiale, che si sono sposate alla perfezione col nuovo film.

  • Io la giuria (1982) VS I, the jury 3D (1953)
    Entrambi ispirati da un romanzo di Mickey Spillane, il film del 53, in BN, l’ho visto in 3D ed è il primo film in cui compare l’irruento detective Mike Hammer. Quello del 1982 è interessante per le tracce lasciate dallo sceneggiatore Larry Cohen, il suo stile ribelle è rimasto nonostante sia stato cacciato a riprese iniziate (era anche regista) e la sua sceneggiatura manomessa. Mike Hammer è interpretato da Armand Assante, ma Larry Cohen avrebbe voluto un allora sconosciuto Bruce Willis.

  • Survive! (1976, di Cardona jr,) VS Alive (1993, di Frank Marshall) VS La sociedad de la nieve (2023, di J.A.Bayona).
    Ispirati al terribile incidente aereo sulle ande che portò i sopravvissuti a mangiare i corpi dei caduti per sopravvivere… tutte e tre le versioni che ho visto IMHO sono valide.
    Quello di Cardona jr è il template delle altre due versioni, tanto la vicenda è sovrapponibile ai tre film (e probabilmente fedele al libro). Naturalmente quello del 76 ha il piede sull’acceleratore dell’exploitation: il cannibalismo, il dolore dei familiari, l’abbandono delle ricerche dell’autorità.
    Quello di Frank Marshall è il più bello dei tre, lo spirito combattivo, la tenacia nonostante le avversità… e a livello di storytelling è inattaccabile.
    La versione di Bayona sembra un aggiornamento della versione di Frank Marshall, più spettacolare, più esasperato, senza star americane ma solo attori latini, piú religioso, e con un prologo che fa vedere i ragazzi che giocano a rugby.

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Ah! :blush:
Confesso di non essere un intenditore della serie di Godzilla. Credevo che il film di Edwards fosse il rifacimento di uno tra i diversi lungometraggi dedicati al mostro (se non sbaglio, ho anche un numero di Nocturno con una bella scheda dedicata alla serie).

E che mi dici di Cape Fear? Io conosco solo quello di Scorsese.

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Bellissimo! C’è un thread apposito:

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