Everybloody's End (Claudio Lattanzi 2019)


//youtu.be/J0tNcQHS9Kk

Futuro. In un mondo apocalittico martoriato da un virus alcuni personaggi chiusi in un bunker sono assediati dalla malattia e dagli Sterminatori, crudeli assassini con l’ordine di uccidere tutti gli infetti. Anche nel gruppo i rapporti iniziano a diventare tesi

Dispiace non poter dare la sufficienza al nuovo film di Lattanzi. Un film fatto assolutamente con grandissimo cuore e che nelle intenzioni si fa portabandiera del cinema di genere italiano

Come qualunque squadra che deve andare sul sicuro, Lattanzi ha riunito intorno a sè vecchie glorie (Giovanni Lombardo Radice, Marina Loi, Cinzia Monreale, Antonio Tentori alla sceneggiatura, Antonello Geleng alla supervisione della stessa, Sergio Stivaletti agli FX) e alcuni giovani già noti del nuovo panorama horror (Lepori qui in veste di attore) e altre certezze dell’horror contemporaneo nostrano (Zuccon operatore e direttore della fotografia)

Il film è un postatomico che sfocia nell’horror, purtroppo per quasi tutta la prima ora i personaggi sono chiusi nel bunker o vagano nelle vicinanze. Risultato: 2 location di numero, vecchi fabbriconi industriali dismessi come ce ne sono tanti in qualsiasi periferia. Gli Sterminatori si intravedono ogni tanto marciare tra la nebbia, un manipolo vestito da simil-guardie giurate e nulla più
Si respira povertà in tutto e gli attori fanno del loro meglio per tenere desta l’attenzione con i soli dialoghi, si parla del virus, di questi Sterminatori, si parla, si parla, si parla…
Ad un certo momento si ha l’impressione che si sia voluto ricreare uno di quei postatomici di sere Z degli anni 80 e si viene presi un po’ dalla tristezza

Si inizia a pensare che forse il pc ritrovato a un certo punto nel film sia quello del regista, che il dispositivo che Lepori tira fuori dalla tasca non sia altro che il suo cellulare personale…che tutta la rumenta che c’è nel bunker non sia una messinscena, ma siano oggetti davvero trovati sul posto.
Ci assale la domanda sull’utilità di un film del genere

Quando la nostra attenzione è ormai su altri lidi e non si è tolto il DVD dal lettore per rispetto verso il cast tecnico e artistico, capita l’impensabile. Negli ultimi 10-12 minuti il film si riprende alla grande
la storia finalmente si impenna, entrano in gioco gli effetti di Stivaletti, il film da scialbo postatomico vira verso l’horror con colpo di scena, Fino ad una scena finale assolutamente di alto livello

Il film si chiude con un epilogo metacinematografico sorprendente, una sequenza che vale da sola tutta la visione e in cui finalmente vediamo il colpo di genio che ci ha fatto innamorare del genere italiano.
Quell’idea che ,anche senza mezzi economici ,ha portato i nostri registi ad essere i migliori al mondo.
Io credo che se Lattanzi avesse avuto qualche fondo in più avrebbe potuto fare un boinissimo film, questo finale me lo fa credere

Extra del dvd sontuosi, anche per sopperire al minutaggio del film che non arriva a 1ora e un quarto.
Ci sono backstage vari e interviste ad attori e cast tecnico. Marina Loi è commovente nel definire il film “d’autore” e a scomodare addirittura Caravaggio per il lavoro sulla fotografia
Presente anche la premiere alla maratona di halloween di 45min con Lattanzi, Zuccon e gli attori che parlano sia del film che del cinema di genere del passato in generale.
A tal proposito Lattanzi spiega che voleva fare un omaggio alla Hammer, ma che la sceneggiatura in fase di scrittura con Tentori è andata via via modificandosi moltissimo e dell’idea originale è rimasto solo il finale.

Io non voglio essere maligno, ma temo sia un modo diplomatico per mettere le mani avanti, difendere comunque il film e non dire che in realtà hanno dovuto tenere 10 minuti buoni di film e il resto tagliare per mancanza di soldi ed è uscita una prima parte verbosa e molto statica, che si risolleva nel finale. Per il resto tanta CG ,e anche non di buon livello, che poteva essere evitata

Nel complesso il film non lo si può salvare. Forse Lattanzi sperava negli ultimi minuti ,e con una sequenza finale ripeto davvero assolutamente notevole, di lasciare nello spettatore una grande impressione finale in grado di cancellare 1 ora di nulla

Ho preso il blu ray ma non ho ancora avuto modo di vedere il film.
Provvederò quanto prima. Ho dato solo una rapida occhiata al master e la fotografia mi è sembrata davvero estrema, vedremo se sarà una scelta che paga…

Geleng però è uno scenografo, non uno sceneggiatore. Ha supervisionato la scenografia, non la sceneggiatura.

Mi ha abbastanza divertito, registicamente molto curato e direi che Lattanzi dai tempi di Killing Birds Raptors ha maturato uno stile e una padronanza tecnica di tutto rispetto. Storia funzionale, nulla di originale ma nel complesso ci può stare; dialoghi un po’ ingenui, con tanto di spiegoni molto horror italiano anni 80; attori francamente poco incisivi, trovato legnosa la Monreale e monocorde Radice.


ps. Un certo spirito hammeriano di fondo c’è; ho chiesto al regista se avesse preso spunto da I Satanici riti di Dracula di Gibson visto che alcuni punti di contatto li hanno ma lui negava e non ho motivo di dubitarne. Ci vedo anche un po’ Matheson e gli omaggi a Fulci e in generale al cinema italiano di genere anni 70-80 sono palesi.


pps. E’ ovvio che le locations sono state pensate per andare al risparmio, idem la scelta di pochi personaggi. Le possibilità queste erano.

Ho visionato giusto ieri sera il bluray della DigitMovies.
Sufficienza piena per quel che mi riguarda.
Il budget è davvero limitatissimo ma c’è una certa cura in ogni singola inquadratura.

La morte della Loi è un evidente omaggio al prequel de L’aldilà ed inoltre mi è piaciuto molto il fatto di camuffare l’horror presentandolo come un postatomico con tanto di caccia agli “infetti” ed invece…

Davvero una bellissima idea, nonché un colpo di scena molto molto riuscito.
Vale assolutamente una visione.

Raccapricciante.
20 tacche sotto “SS Segreto Sangue”.

Lombardo Radice in questo “film” è identico a Domenico Bini.