Everything Everywhere All at Once (Dan Kwan, Daniel Scheinert, 2022)

Non voglio immaginare i due registi (e scrittori) quando si son presentati dai produttori per avere i soldi per questo film. Che trama gli avranno raccontato? Una lavandaia nel multiverse? Il film è un casino (nel senso di baraonda) inenarrabile, con Michelle Yeoh & Ke Huy Quan strepitosi, James Hong & Stephanie Hsu idem, eppoi una Jamie Lee Curtis che non ti aspetti e dà l’idea di divertirsi un sacco. Non ho ancora capito se mi è piaciuto; tutte le parti di combattimenti, io che detesto i film di arti marziali, m’hanno ammorbato, ma è indubbiamente affascinante.

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Me ne ha parlato benissimo il compagno (giramondo appassionato di cinema) della mia padrona di casa (malese che parla cantonese!) mentre sostituivamo i rilevatori di fumo in tutto l’appartamento :crazy_face:

Credo che prossimamente andrò al cinema a vederlo!

Ne leggo, bene o benissimo, da mesi, di questo film. Ho visto il trailer in sala ancora a giugno. Mi piace, e sono sicuro che di per sé è un’opera imperdibile. Due problemi, però, sorgono. Esce da noi il 6 ottobre, TROPPO tempo dopo l’uscita negli States (dov’è già disponibile in home video). Poi, a distribuirlo è la piccola I Wonder Pictures. Ovvero, poche sale sul territorio nazionale, e promozione scarsa. Fino a 3 o 4 anni fa, col distributore giusto e un pubblico ancora bendisposto, il film avrebbe potuto essere il classico “successo a sorpresa” ", grazie al passaparola. Adesso, fra streaming generalizzato e una distribuzione sfigatella, con rispetto parlando non se lo inchiappettera’ nessuno. Sarei ben lieto di essere smentito dai fatti, ma onestamente e REALISTICAMENTE ne dubito… :shushing_face::smiling_imp::broken_heart:

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Visto un paio di sere fa, nel bellissimo 4k tedesco. Lingua originale, con sacrosanti subs english. Va detto innanzitutto che parlano forse più in cinese (mandarino e cantonese)che in inglese, nelle oltre 2 ore di durata. Mi ha esaltato ed entusiasmato, sul serio. Altro che i vari Matrix, messi insieme. E molto più “radicale” di certe opere, per molti aspetti simili, di un Gondry. Ed è un autentico “monumento” in onore di Michelle Yeoh, straordinaria. Una candidatura all’Oscar? Sarebbe il minimo, davvero. Mi duole, non averlo visto in sala, intendiamoci. Ma piuttosto che trovare un film così in sale inadeguate, ben venga la visione domestica, coi giusti supporti. Fisici… :blush::sunglasses::heart::ok_hand:

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Premiato ai Golden Globe, meritatamente, il buon Quan. E ha ringraziato, giustamente, il signor Spielberg. Gran bel momento, per un cinefilo…:heart::nerd_face::ok_hand::confetti_ball:
P. S.
Ha vinto anche Michelle Yeoh, premio ancora più sacrosanto. Purtroppo, per conquistare eventualmente l’Oscar, l’attrice malese si ritroverà un ostacolo insormontabile o quasi. E cioè, Cate Blanchett. La quale, intendiamoci, è una vera attriciona. Ma ha vinto a Venezia, e pure ai Globe si è portata via il premio per un ruolo drammatico. Per un film, va sottolineato, visto in sala da quattro gatti… :no_mouth::unamused::grimacing:

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Inaspettatamente, il trionfatore degli Oscar 2023. 7 premi conquistati, compreso miglior film, regia, attrice protagonista, attore non protagonista, attrice non protagonista. In effetti la Yeoh, Quan e Jamie Lee Curtis sono un terzetto formidabile. E mai avrei pensato, in vita mia, che proprio agli Oscar un’opera così bizzarra, avrebbe potuto ottenere largo consenso. A volte, è bello sbagliarsi… :wink::heart::+1::clinking_glasses:

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Mah, secondo me è il risultato di voler fare gli alternativi a tutti i costi. Buon per loro, ma dubito che sarà un film che si ricorderà in futuro, per lo meno a mio avviso.

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Bah. Coi tempi che corrono, “ricordare un film” è ormai in assoluto, impresa improba. L’importante, specie nell’ambito degli Oscar, è “cogliere l’attimo”. Ad ogni buon conto, “Everything…” è un vero film, ricco anzi ricchissimo, a prescindere dal parere personale. Non è “Nomadland” o “CODA”, quelli sì dimenticabili e trascurabili, innanzitutto dal punto di vista cinefilo… :roll_eyes:

Non gradendo le arti marziali, mio limite ovviamente, al netto della bravura dei singoli l’ho comunque trovato una baracconata, mi ricordo molto meglio delle emozioni provate con gli altri due che hai citato.

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Il bello del forum è questo. I pareri diametralmente opposti, specie quando si parla di ciò che ti ha lasciato, emotivamente, un film… :wink:

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a me pare che @almayer stia solo facendo il paraculo

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Sport nazionale, diffuso un po’ ovunque, ai più svariati livelli… :rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::tada::tada::tada::tada:

L’ho visto ieri sera e per quanto mi riguarda è una cialtronata insopportabile. Una continua ostentazione di espedienti narrativi e visivi per disorientare lo spettatore e portarlo verso la lacrimevole parte finale dell’inno all’amore. Non basta un trio di campioni della recitazione per dare contenuto a questo che è l’ennesimo prodotto di sintesi in laboratorio per andarsi a cercare l’oscar. Eh sì, perchè nella logica yankee un film “alternativo” ben diretto e recitato diventa un film d’autore e quindi da premiare. In confronto The Whale è un film di Bergman…

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