Eye For An Eye - La Prossima Vittima (J. Schlesinger, 1996)

http://www.imdb.com/title/tt0116260/

Volevo provare l’offerta (comunque modesta) di Amazon Prime Video e ho visto questo film di John Schlesinger che pensavo di non aver mai visto e che invece poi ho scoperto che avevo iniziato a vederlo secoli fa in tv e poi ero dovuto uscire senza sapere come si sarebbe evoluta la storia. La scena che avevo visto era quella dell’inizio che è molto probabilmente la sequenza migliore del film.
L’incipit effettivamente è formidabile e molto violento, con la povera Sally Field bloccata nel traffico mentre sta parlando al telefono con la figlia diciassettenne, rimasta a casa a preparare la festa per la sorellina. Mentre le due parlano qualcuno bussa alla porta, la Field attende in linea e sente in diretta l’aggressione di cui è vittima la figlia che viene picchiata, stuprata e uccisa mentre lei ascolta impotente.
L’assassino (un trucissimo Kiefer Sutherland) viene quindi identificato e processato ma a causa di un vizio di procedura viene rimesso in libertà e quindi Sally Field decide di farsi giustizia da sola.

Il film si guarda volentieri (se si chiude un occhio sul messaggio reazionario che anima tutta la storia), è girato bene, gli attori sono tutti bravi (oltre ai già citati Sutherland e Field ci sono and Ed Harris e Joe Mantegna) e la storia è a suo modo appassionante, con due scene molto violente e feroci.
Alla fine, però, è un mezzo spot alla “giustizia fai da te” che in effetti può far storcere il naso.

Lo trovate, appunto, su Amazon Prime Video ma c’è pure il dvd a pochi spiccioli

Oddio, messaggio reazionario…pochi resisterebbero alla tentazione del vigilantismo, in frangenti simili a quelli narrati nel film. Oramai 'sti moralismi lasciano il tempo che trovano, non mi interessa valutare un film partendo da lì. Quel che differenzia classici come Cane di paglia da robette minori è il regista, ovvio; qua abbiamo Schlesinger che coi thriller ci sa fare, quando lo vidi a noleggio lo giudicai comunque un discreto telefilm ma niente di memorabile. A parte Il Maratoneta, trovo che suoi film all’insegna della suspense siano gradevoli ma non dei classici, anche se immagino The Believers abbia altri estimatori oltre al sottoscritto. Forse il limite di Eye For An Eye sta nella mancanza di veri colpi di scena, sai fin dall’inizio cosa succederà e amen.

Per me la sgradevolezza del messaggio reazionario è data dal fatto che c’è tutta una specie di organizzazione di parenti delle vittime che si attrezza per rimediare alle mancanze della giustizia fornendo supporto, preparazione ed armi agli aspiranti giustizieri. diciamo che preferisco i giustizieri più “indipendenti”, se proprio devo esprimere una preferenza verso qualcosa che comunque non mi piace.

Ma la cosa più sgradevole è che alla fine la Field avrà la sua vendetta uccidendo Sutherland senza però far nulla che sia contro la legge, come a dire che lui se l’era cercata e la Field è stata costretta ad ucciderlo.

Poi, ovviamente, è solo il mio parere, le storie di vendetta sono spesso appassionanti, questa l’ho trovata un po’ ambigua perché ha toccato dei tasti che mi disturbano ma, in ogni caso, il film è godibile.

Se vuoi la mia opinione, gruppi di vigilantes come quello descritto nel film esistono davvero. Quanto al plot, come dicevo ha un taglio televisivo e quindi inevitabilmente semplicistico: Sutherland è come Andrew Robinson in Dirty Harry, la sceneggiatura fa di tutto per renderlo sgradevole fino alla fine e va bene così (il tema della “giustizia privata” fa sempre leva su personaggi come il Krug de L’Ultima casa a sinistra: ovvero, te la senti di dare torto a chi si fa giustizia con le proprie mani, quando il sistema permette a simile feccia di circolare?). Forse il suo limite sta nella mancanza di vere sorprese, come scrivevo sopra: ovvero, sai già che andrà a finire in quel modo ma speri in un buon colpo di scena, qualcosa di originale che ti faccia sbottare “apperò!” Invece nulla, usa e getta 'nzomma. Che per una serata da videonoleggio come fu la mia (presi la cassetta, all’epoca in cui uscì) è ok, non è che avessi chissà quali pretese anche se il regista mi intrigava. Di questo filone trovo molto più provocatorio L’Amico silenzioso, con Martin Sheen e Lou Gossett Jr. Non so se lo hai visto, in caso recupera il DVD della Mosaico che oramai si becca a poco e non fa troppo schifo come master.

Visto ormai parecchi anni fa, non mi colpì granchè, ma nemmeno mi disgustò. Di sicuro, è uno Schlesinger minore. Brava la Field naturalmente (ma nelle scene al poligono, bè…non ha la credibilità di “nonno Bronson”, eh!), rammento abbastanza sacrificati attori come Mantegna e l’amatissimo Harris. Sutherland jr, qui, è esteticamente al suo peggio, l’hanno reso proprio “'na schifezza d’uomo”: sguardo perennemente truce (ma pare a volte Gambadilegno!), ghigno perverso (prova a imitare babbo Donald, che però resta insuperabile), e soprattutto dei bragoni ascellari da antologia del ridicolo. Sinceramente, a me le carogne (anche perverse e abominevoli) piacciono più “pulite”, altrimenti così è troppo troppo facile per lo spettatore provare disgusto. Anche se come fa notare Tuchulcha il filone “vendicativo” non brilla praticamente mai per finezza…

Eh, no. Il tema della giustizia privata ha sempre partorito cazzatine, mi vengono in mente due-tre titoli interessanti ma il resto…

Tra cui Condannato a morte per mancanza di indizi, di Peter Hyams… o no?

Mo’ non ricordo se l’ho visto o no. Esiste un thread?

Si, di Alexscorpio, ma non se l’è filato nessuno
http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?29687-The-Star-Chamber-Condannato-a-morte-per-mancanza-d-indizi-(Peter-Hyams-1983)&highlight=condannato+a+morte+per+mancanza