Faccia di spia (Giuseppe Ferrara, 1975)

Da dove saltano fuori i 15 minuti? La mia copia da vhs dura circa 11 minuti in meno della copia-censura.

Questo è quanto riportato da Wikipedia (che vale quello che vale ovviamente). La tua cassetta è sempre della General?

O General o San Paolo, ce l’ho in copia.

l’edizione da me vista è sicuramente una delle due (resto tutt’oggi esterrefatto che la samaolo ha licenziato un film come questo) e devo dire che le scene afferenti le torture non la palpano delicatamente. quindi se sono state alleggerite c’è da avere capogiri di raccapriccio nell’immaginare come dovevano essere pre-censura. secondo me il grosso di quegli 11’ sono parti di dialogo o di raccordo evidentemente ritenute innecessarie. se dal regista o dalla distribuzione temo che non lo sapremo mai.

La Sampaolo distribuì in cassetta anche la versione integrale di Idioti col vm14, ma questa è un’altra storia. Tornando al film a quanto pare le scene forti ci sono tutte, ma come dici tu probabilmente non sapremo mai la verità.

che poi è inutile girarci troppo attorno, sono quelle per cui quasi tutti abbiamo cercato e visto il film, dopo averne sentito parlare in merito a queste. e sono anche tutto quel che del film resta impresso o si discute/risalta a distanza di anni.


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Quindi, riassumendo. Nella versione attuale, gli attori noti ci sono. Le torture e le truculenze assortite, idem. Valpreda invece, no. Motivazione esatta? Ignota, a quanto pare… :grimacing::no_mouth::disappointed:

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Presto importanti novità sul film e sulla sua versione integrale.

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I am intrigued as to your findings @A_N

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Nel caso la cosa possa interessare, avevo scritto un articolo su Nocturno nel 2018 relativamente al film e alle sue versioni.
Per riassumere, il film circolò integrale nel solo ambito festivaliero (Taormina, Savona e Parigi), mentre in censura passò in una versione preventivamente tagliata di tutte le scene di violenza e tortura (non solo quelle del capitolo sulle torture), copia visionata dal sottoscritto al Cinema Trevi, nel 2016. La versione circolante reinserisce le scene violente (con qualche leggera differenza a livello di montaggio) ma - forse per far quadrare il metraggio con quello della copia approvata in censura - elimina tutte le scene con Valpreda.

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Interessante, grazie per le info!

Quindi anche la copia “festivaliera” è attualmente introvabile? In tal caso, non avendo potuto visionarla, dove hai potuto reperire delle info sul suo contenuto?

Infine, se ti va di condividerlo (non ho attualmente sottomano la mia collezione di nocturno) qual è la tua firma?

Andiamo con ordine, perché la questione è abbastanza intricata. Grazie a una persona generosa, sono entrato in possesso di quella che ritengo essere la versione telecinemata dalla pellicola depositata a suo tempo alla Cineteca Nazionale, che so peraltro essere stata visionata anche da Fabio Pucci, attuale collaboratore di ‘Nocturno’ e autore del post sopra.

Anzitutto la durata di questa “versione integrale” è di 114’38” in Pal, quindi dura di più – fatto il debito ragguaglio in Pal – del metraggio indicato sul nullaosta (111’50”), oltre che – ma questo già si sapeva - della versione disponibile in home video (100’15”).

In secondo luogo, pur non avendo in questo momento sottomano la mia vecchia copia da vhs per un confronto analitico, non mi torna quello che dice Fabio poco sopra, e cioè che dalla “copia legge” sarebbero assenti le scene di tortura. Nel telecinema marchiato CSC da me visionato, e che non ho motivo di ritenere sia un master diverso da quello depositato all’epoca (invito a leggere i verbali della censura in cui si fa riferimento alle “continue scene di violenza verso le persone con effetto spesso raccapricciante”), sono invece presenti, compreso lo stupro con il fallo posticcio

l’eviscerazione del bulbo oculare

e soprattutto il ferro bollente introdotto nell’organo genitale.

Quello che qui mi preme maggiormente rilevare riguarda tuttavia la presenza di Pietro Valpreda, le cui sequenze sono state in seguito amputate, ancora non mi è chiaro da chi, quando, e per quale motivo. Poiché Valpreda compare in 4 diverse scene non contigue (tranne due), la loro eliminazione è stata sicuramente intenzionale e ha risposto a una precisa e non casuale volontà censoria. Valpreda, come è già noto a tutti, interpreta se stesso. E dico non a caso “interpreta”, perché la sua presenza è proprio di carattere attoriale (ed è pure abbastanza bravo, nonostante la brevità della sua partecipazione). Ma entriamo nel dettaglio delle sue 4 sequenze:

  1. Valpreda entra in scena esattamente al minuto 65’15”. La prima sequenza dura appena 28” e lo vede interrogato in Questura dal commissario Calabresi (interpretato da un attore non identificato).

  1. nella seconda sequenza (32”) partecipa a una manifestazione anarchica.

  1. la terza sequenza (1’16”) è in continuità con la precedente, e lo vede a colloquio in auto con un agente dei servizi che tenta di reclutarlo come informatore.

  1. l’ultima sequenza è quella in cui viene messo a confronto in Questura con il tassista che lo riconosce, a cui segue l’arresto in manette davanti ai giornalisti.


Il caotico film di Ferrara ha il suo elemento costitutivo nella ricostruzione finzionale della realtà storica, con una sfilza di noti attori e caratteristi nel ruolo di personaggi reali, e con scene di tortura manifestamente fake. Ciò non solo lo apparenta più al genere “mondo-movie” che al documentario storico-politico, ma provoca un cortocircuito spiazzante (Ugo Bologna nel ruolo di Allende, la Melato in quello di una guerrigliera guevarista) che in larga misura finisce per compromettere la credibilità dello stesso discorso politico, peraltro non esente da un certo semplicismo (anche se la parte sulle stragi italiane, la migliore del film insieme a quella sul colpo di Stato cileno, è coinvolgente e storicamente attendibile).

Infine, come nota a margine per i cultori dell’hard italiano delle origini, segnalo che oltre alla partecipazione già stranota di Bruno Alias (sarà lui che nei titoli di coda viene accreditato come “Bruno Sais”?), c’è anche quella del generico Giuseppe Cardone, presente in almeno 20 porno delle origini in ruoli di complemento attoriale, e finora - almeno a mia conoscenza - mai rilevata da alcuno nel film di Ferrara.

La ricerca continua per scoprire di più su quello che ormai possiamo definire un “caso Valpreda”, ovvero la scomparsa delle sue sequenze nella versione “vulgata”. Non posso condividere quello che dice sopra l’amico Fabio, e cioè che queste scene sarebbero state forse eliminate “per far quadrare il metraggio con quello della copia approvata in censura”. Con tutte le scene che potevano eliminare avrebbero tolto proprio quelle che rappresentano il fiore all’occhiello del film e il suo maggiore richiamo mediatico? Inverosimile. I motivi dell’amputazione sono sicuramente altri.

A.N. - 8/3/24

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Buongiorno,

Gli elementi poco chiari di questa vicenda nascono da un equivoco: la versione proiettata al Trevi, che mi sento di ritenere coincidente con la copia censura, non corrisponde con la copia marchiata CSC di cui A.N. ha postato degli screenshot.
La versione Trevi mostrava tutte le scene di Valpreda e limitava le torture a fugaci flash che includevano le didascalie sulle varie torture (assenti della vulgata). Essa sfoltiva anche l’agonia di Ben Barka, l’amputazione della mano di Che Guevara, il ritrovamento del cadavere di Feltrinelli e l’assassinio di Allende.
Ignoro se la copia CSC postata sopra sia un composite professionale o una copia da matrice differente integrale, ma sicuramente non corrisponde con quanto visionai al Cinema Trevi.

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Citofonare al circolo anarchico “ponte della Ghisolfa” per la copia integrale
https://ponte.noblogs.org/2015/914/valpreda-innocente-gli-amici-e-i-compagni-non-dimenticano/

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Una versione più integrale di quella di 115 minuti descritta sopra non credo che esista.

Sicuramente non è un composite professionale. Personalmente ritengo che quella descritta sopra sia la copia integrale sottoposta alla censura di primo grado (e poi da essa approvata con il solo taglio “della scena dello stupro ai danni della donna seviziata”, che comunque qui è rimasta).

I verbali della censura, attentamente esaminati, tenderebbero però a non confermare questa tua ipotesi.

@A_N Is there a method of contacting you at all? (Your profile says it is private I’m afraid).

I have something you may be interested in.

Grazie alla stimolante discussione sono tornato a rileggermi sia l’articolo che le varie fonti. Ho scoperto un elemento interessante: una seconda edizione del film citata su Italia taglia, datata 1984, assente quando scrissi l’articolo.
Ero convinto che le “scene di violenza verso le persone con effetto spesso raccapricciante e dai nudi di donne e di uomini” citate sui verbali per la prima edizione si riferissero a ciò che rimaneva delle scene tagliate (le torture, seppur ridotte al minimo, erano in parte visibili, tra cui un paio di secondi del filo di ferro nell’uretra) ma adesso mi sento di rimettere tutto in discussione.
La seconda edizione stando alle trascrizioni (purtroppo non è presente la scansione del verbale in pdf) taglierebbe le seguenti scene:

  1. Supplizio di Ban barca; - 2) il taglio della mano di Guevara; - 3) scena di tortura -Torcia umana -; - 4) schiaccamento del cranio di Allende.

Per un totale di 21 metri (46" a 24fps). Quindi, questa era probabilmente la versione che vidi al Cinema Trevi.

Continuo ad avere dei dubbi sul fatto che la versione approvata con divieto ai 18 potesse coincidere con la versione CSC da 114’38”, anche se non posso escluderlo del tutto. Tale lista tagli non include, infatti, le restanti scene di tortura (serpente, uretra, oltre allo stupro, segnalato nei verbali), la quali apparivano comunque tagliate nella copia da me visionata, oltre che alla scena del cadavere di Feltrinelli. Ammetto che, per quanto non segnalati, potrebbe trattarsi, in quest´ultimo caso, di tagli effettuati in momenti successivi al passaggio in prima istanza.
Ci sarebbero anche le durate con quattro minuti di scarto, ma su questo punto ho già avuto sorprese in passato, quindi personalmente non considererei tale discrepanza come prova empirica, bensì come indizio.

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Dear Baron, I already know what you would like to ask me :slight_smile: I am very sorry, but unfortunately it is not possible to circulate this telecine copy from the Italian CN/CSC. I have made specific commitments in this regard. Don’t feel bad about it.

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