Fantasia - Walt Disney, 1940

http://www.imdb.com/title/tt0032455
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=1381
http://en.wikipedia.org/wiki/Fantasia_(1940_film)

Rivisto Venerdì mattina mentre spacchettavo post trasloco, nella splendida versione restaurata dei 50 anni, su Laserdisc. Esperimento estremamente ardito per l’epoca, scommessa personale di Disney e brutto tonfo commerciale: adorato dai critici, i biglietti erano troppo costosi, e la Seconda Guerra Mondiale affossò definitivamente il film. Il successo arrivò solo in seguito, specialmente col mercato home video. Il Laserdisc del 91 è l’ultima versione home video che preserva la traccia originale in Fantasound, l’innovativo surround creato appositamente per il film: il risultato è incredibile, la versione in dvd è un pasticciaccio assurdo pieno di reverberi, mentre l’audio sul Laserdisc è perfettamente sincronizzato alle immagini creando un mix spettacolare. Conosciuto anche come il film che ha “salvato” Topolino, il cui successo sullo schermo stava rapidamente scemando.

Lo vidi nel '91, quando venne rieditato per l’ultima volta nelle sale. Qualche mese dopo, la Disney si decise a farlo uscire finalmente in vhs. Pochi spettatori in sala, fra cui una coppia (mamma e nonna, suppongo) con bimbetta di 3-4 anni al massimo. Quando si accesero le luci alla fine del primo tempo, la piccola dormiva alla grande, e obiettivamente il problema è proprio questo: NON è assolutamente un “film per bambini”! Che appunto si scoglionano con la musica classica, tengono gli occhietti aperti quando c’è Topolino che fa l’apprendista stregone, e rischiano di scagazzarsi addosso e frignare come fontane con “Una notte sul monte Calvo” (per inciso, uno dei più bei pezzi di cinema horror della storia…made in Disney, sottolineiamolo!!). Comunque, la prova che “zio Walt” avrà avuto pure mille difettti mille, ma non mancava di coraggio, audacia nello sperimentare, sprezzo del pericolo. Se non un capolavoro, poco ci manca…

Beh, alla prima al compianto Carthay Circle Theatre c’era la creme de la creme di Hollywood, da Cecil B. DeMille a Shirley Temple, da James Cagney a Ernst Lubitsch, e ad ogni interludio si spellavano le mani con standing ovations. Secondo il critico del LA Times:

a magnificent achievement in film which would go down in film history as a landmark film

e soprattutto

“caviar to the general, ambrosia and nectar for the intelligentsia, courageous beyond belief”