Fatal Attraction - Attrazione Fatale (A. Lyne, 1987)

https://www.imdb.com/title/tt0093010/?ref_=nv_sr_1

A me Adrian Lyne è sempre piaciuto tantissimo e questo suo thriller mi ha sempre catturato dall’inizio alla fine.
Rivisto ieri dopo tanti anni devo dire che continua a convincermi e ad intrattenermi in maniera molto efficace quindi trovo che non sia affatto invecchiato (o comunque che sia invecchiato male).

Tra l’altro quando lo vidi da ragazzino (primissimi anni '90, credo) mi sembrava una storia assurda, pazzesca, inverosimile mentre invece poi col tempo ho scoperto che non è affatto un film di fantascienza perché certi drammi della follia e della solitudine sono assolutamente reali (magari con conseguenze meno estreme, o forse no).

L’unico appunto che posso muovere riguarda Glenn Close che, seppur bravissima, non mi è mai sembrata una bellezza tale da far perdere la testa a Michael Douglas. Specialmente quanto la incontra la prima volta alla festa non mi sembra così affascinante come invece sarebbe dovuta essere per far scattare l’interesse nel protagonista. Però è magnetica anche se non bellissima e forse alla fine va benissimo così anche perché la sua performance è davvero stellare, una psicopatica credibilissima e spaventosa.

Visivamente il film è per me è ancora bellissimo, fotografato con gusto impagabile e con un gran bel montaggio. Insomma, tutto bello.

Il vecchio dvd non è male, alla fine, e ha pure parecchi extra ben fatti e interessanti.
Esiste un blu ray USA, credo che in Europa non sia ancora uscito.

Io in verità trovai la Close perfetta, proprio perché non era una strafiga da copertina ma possedeva comunque un certo fascino e rendeva il plot più credibile. Buon thriller, a mio avviso rovinato un po’ da un finale ruffiano che vede la famiglia coalizzarsi contro la nemica e ritrovare l’unità e la voglia di perdonare attraverso l’atto catartico di accoppare chi aveva attentato alla sua saldezza. Originariamente la sceneggiatura prevedeva una chiusa a mio avviso più crudele e noir ma va be’, le regole hollywwodiane son quelle che sono (mi risulta che Stephen King abbia ringraziato di cuore Lewis Teague per l’happy end di Cujo, dato che già col romanzo aveva collezionato valanghe di insulti da lettori moralisti e paventava il bis).

Ma infatti quello che dico è che alla fine Glenn Close va benissimo nel film, è solo che quando viene introdotto il suo personaggio non mi sembra abbia un aspetto che possa giustificare l’immediata attenzione di Douglas e del suo amico avvocato. Non mi piace com’è conciata, però sticazzi, è proprio questione di gusti personali e alla fine lei è perfetta per il film quindi va benissimo.

Quoto Tuc: proprio perchè non è la classica strafiga (chessò…una Kim Basinger!), la Close mi ha sempre e comunque convinto, nel ruolo. Ottimo anche Douglas, e pure stavolta plauso ai doppiatori: Simona Izzo per lei, e Pino Colizzi (io preferivo su Douglas Oreste Rizzini, ma a volte le tonalità più cupe e “cattive” del Pino si adattavano meglio…). Il film nel complesso è buono, sicuramente superiore a “9 settimane e 1/2”, ma il giudizio sarebbe più alto se avessero mantenuto il finale originale, coraggioso e crudele. Però dubito che avrebbe avuto lo stesso successo commerciale…

Il finale originale (peraltro presente negli extra) ha pro e contro, secondo me. L’ultima scena è registicamente bellissima e molto elegante (parlo del suicidio di Glenn Close con Madame Butterfly in sottofondo) ma quello che succede prima non funziona come dovrebbe, avviene troppo rapidamente e lascia l’amaro in bocca.
Il finale che poi è finito nel film è stato girato dopo che il pubblico reagì freddamente alle proiezioni test. Così venne creato un set (l’unico del film, tutto il resto fu girato in vere location) per girare la scena finale, per la quale furono necessarie 3 ulteriori settimane di riprese.
Il fatto è che il pubblico voleva vendetta e quindi hanno deciso di compiacerlo dando loro quello che voleva.
Comunque, anche se non è il finale ideale, funziona bene a livello thriller, per me resta un gran film.