Ferie d'Agosto - Paolo Virzì, 1996

http://www.imdb.com/title/tt0116296/
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=30650

Secondo film di Virzì, quello del successo e del grande pubblico, e l’altra sera me lo sono visto finalmente in dvd dopo aver consumato la VHS a furia di rivederlo, rimane una grande commedia all’italiana, ancora attuale e perfetta, pur dopo 14 anni. Cast incredibile e azzeccato, Silvio Orlando e Laura Morante, Piero Natoli e Sabrina Ferilli, Ennio Fantastichini e Gigio Alberti, Rocco Papaleo…
Ambientato in una Ventotene bellissima da cartolina, il film non lascia né vincitori né vinti. secondo la più pura tradizione italica, anche se ovviamente ciascuno avrà le sue preferenze (io per lo schieramento di Orlando, salvando Natoli dall’altra parte). Musiche di Battista Lena che ricordano Rustichelli, coprodotto da Cecchi Gori e sua moglie (allora) Rita. Indispensabile tra i film italiani degli ultimi vent’anni.

Per me un bozzetto insopportabile, inizio della maniera di Virzì, con un cinema finto cattivo, che finisce sempre però per piacere, per essere carino.
Amato dalla critica e dal pubblico, solo il buon Gianni Canova comprese la furbizia di Virzì e stroncò questo film.

A me invece è piaciuto, un bello spaccato di un preciso momento di storia italiana con una rappresentazione credibile (e spesso desolante, da una parte e dall’altra) degli italiani.
Bravi tutti tranne la Morante, insopportabile come suo solito.
La bambina (adorabile) che nel film interpreta sua figlia lo è anche nella vita reale. Adesso è cresciuta e ha un gruppo rock.

Dvd Cecchi Gori con più luci che ombre: menu e authoring da terzo mondo, copia del film passabile ma nulla più ed extra (un’intervista a Virzì) girata male e montata peggio.

Beh, è uno dei primi dvd Cecchi Gori, già solo il fatto di avere extra è grasso che cola, tra l’altro c’è pure un gustoso finale alternativo.

Mi era sfuggito, l’ho appena visto.
In effetti il finale alternativo non è affatto male.
Bella (e significativa) la storia di Fiona May e in qualche modo spiazzante l’aneddoto sulla guerra.

E il fatto che Orlando sia il primo a capire cosa diavolo dice la nonna.

Virzì non è Risi nè tantomeno Monicelli, e si vede.
Rivisto qualche scorcio ieri sera su Rete 4, me lo ricordavo meno schematico. La figlia di Fantastichini è una sorta di rivisitazione dell’adolescente descritta da Monicelli in Parenti serpenti, con i balletti di Non è la Rai sullo sfondo.

Quanta gente! Hanno chiuso Rimini? secondo il proverbiale cliché del radical chic di sinistra.

Sono alternativi! commenta Fantastichini. Poracci, risponde il buon Natoli

Da fan della Morante, non posso che apprezzare.
Bene anche Natoli

frammenti di un dialogo con il regista:

…mi hanno detto anche che le due famiglie, il gruppo capeggiato da Silvio Orlando e quello di Fantastichini, rappresentano la sinistra e la destra italiana, dato che nel primo i caratteri sono di persoanggi democratici, intellettuali e libertari, mentre nell’altro sono più rozzi, animaleschi e burini. Non sono d’accordo con questa divisione che è troppo in bianco e nero. Io, piuttosto, pensavo di ritrarre due mondi: quello di Capalbio e quello di Ladispoli; due modi diversi di consumo, uno legato ai giornali e l’altro alla televisione; due diverse antropologie.

In realtà volevo farti questa domanda ma premettendo che non ho visto assolutamente nel film uno schematismo così manicheo. È chiaro che il gruppo di Orlando è più democratico, intelligente…

Indubbiamente quelli votano a sinistra e gli altri no… È vero che ad un certo punto fra i due gruppi c’è uno scontro di argomento politico, che scade anche nel luogo comune pur di ribadire certi concetti fondamentali, ma non sono d’accordo con i giornali che lo hanno defiito un film che “racconta vizi e virtù di tutti e due gli schieramenti”. Penso piuttosto che l’aspetto politico sia stato alimentato dal fatto che il film è uscito in pieno periodo elettorale e allora i giornali tendono a portare tutto all’interno di un mainstream da prima pagina. Quello che mi interessava sottolineare era coe la cultura, purtroppo, non riesca a sfondare il muro dell’incultura, non ce la faccia a comunicare con il diverso e d’altra parte come la rozzezza, l’incultura sfoderino una animalesca felicità. Come dice Bisio in una sua battuta da cabaret: “Il cervello è di sinistra mentre il corpo è di destra”. Ecco, questo era ciò che mi interessava dire e non tanto fare un’analisi di una sinistra elitaria che si porta appresso tanti problemi, sono polemiche da giornale e non mie.

http://www.reocities.com/Hollywood/6841/pv_inter.html