(niente locandina perché Imageshack censura :-p )
Titolo: Fermo Posta Tinto Brass
Nazione: Italia
Anno: 1995
Genere: Erotico
Durata: 81’
Regia: Tinto Brass
Cast: Cinzia Roccaforte, Cristina Rinaldi, Sabina Romeo, Gabriella Barbuti, Erika Savastani, Carla Solaro, Pascal Persiano, Paolo Lanza, Ghibly, Alessandra Antonelli, Sara Cosmi,
Produzione: California Film/Giovanni Bertolucci
Link IMDB
Non molto tempo fa ho rivisto Fermo Posta Tinto Brass. Come è noto, stavolta il pretesto per le tette e i culi sarebbe che delle signore scrivono a Tinto, quale supremo conoscitore della seduzione e dell’erotismo, chiedendo consigli, raccontando aneddoti, o soltanto mettendosi un po’ in mostra per civetteria. La posta di Tinto è smistata dalla sua segretaria particolare…che per essere particolare è particolare, Cinzia Roccaforte, una sgnacchera senza eguali; per quanto tutto il film abbondi ovviamente di grazie femminili, la Roccaforte ti conquista il cuore subito (vabbè…il cuore vah!).
Sostanzialmente dei cortometraggi in serie, intervallati dai commenti sboroni, saccenti e naturalmente ironici di Tinto, e dagli ammiccamenti della Roccaforte. Non tutti i 90 minuti reggono benissimo, ci sono alti e bassi; ad esempio, molto godibili a mio giudizio, sono gli episodi del sesso telefonico, della casalinga che fa la prostituta di bordello all’insaputa (?) del marito, della moglie rigida rigida che non appena il marito la porta nel locale di scambisti… Il peggiore è probabilmente quello del giapponese che assiste ad uno striptease open air tra degli scavi archeologici, abbastanza insulso. Carucci i restanti.
Al solito, atmosfera giocosa e spensierata, sesso ludico e positivo, un grimaldello verso il benessere e non una paturnia psicanalitica da depressione nichilista e autodistruttiva. Tutto in chiave maschilista? Assai probabile, fatto sta che Brass afferma che sono le donne a comandare il gioco, a fare e disfare, a dominare ogni situazione, e ad avere esigenze, pulsioni e bisogni come gli uomini…se non è parità questa! Rispetto al primo Brass (sempre quello erotico intendo, non il primo primissimo del ventennio '60/'80) il progetto è più modesto, come budget e come idee. Rispetto ad altre pellicole del Maestro, grandi invenzioni di fotografia, d’inquadratura e di scenografia non ce ne sono (solitamente il piatto forte di Brass, patonza esclusa), anche se tutto è fatto con cura.
Le attrici stavolta sono tante, vista la struttura ad episodi. Alcune di queste sono discrete sia da un punto di vista estetico che artistico (per quello che richiede il genere, chiaro). Erika Saffo, Sara Cosmi, Gabriella Barbuti, Cristina Rinaldi, e ovviamente la Roccaforte, trainano decisamente il film, permettendo allo spettatore di rifarsi gli occhi senza una recitazione mortificante.
Il dettaglio rimane imprescindibile per Brass, che sia un primo piano di una manicure ben fatta, di una giarrettiera di pizzo, o di un paio di labbroni rossi che si stagliano in contrasto ad un vestito di colore diverso.
Non il miglior Brass, ma sempre e comunque da vedere.