La parodia di Sangue e Arena(1941) con Tyrone Power.
Il regista Mattoli permette all’attore un ampio dispiegamento surreale (come, ad esempio, il panino fatto con sapone e spugna o il dialogo col toro) . Totò dà sfogo a tutto il suo armamentario mimico-verbale e la sua furia iconoclasta tocca persino la politica, nelle vesti di un “pesce democristiano”.
Sceneggiano Steno e Marcello Marchesi.
Musiche di Pippo Barzizza.
A Napoli e Roma la celere dovette intervenire per la calca fuori ai botteghini per entrare(altra epoca purtroppo)
Dei film di Totò credo che siano piaciuti (grazie anche a certe gag di sceneggiatori) Totò sceicco, Fifa e arena… per questo film ho un rimorso: avevo trovato un finale molto bello, in Spagna, dove avevo cercato materiale di corrida, tra cui una plaza de toros sotto la pioggia. M’era venuta un’idea, quando abbiamo girato in dettagli qui con una specie di vacca invece di un toro furente, tutta legata su un carrello… Il finale previsto da me era che Totò stesse con un ombrello vicino al toro, e mentre trascinavano il toro sotto la pioggia, gli faceva: « Ma chi ce lo fa fare, ma chi te lo fa fare a te di morire per questi quattro disgraziati, ma non pensi come sarebbe bello tornartene ai tuoi campi… » La scena fu girata e venne benissimo, perché io ho notato che molte volte gli animali ricevono una suggestione enorme dall’attore che gli sta vicino, e questa specie di vacca, a queste parole, dette a Totò una grande leccata sulla faccia. Poi invece non piaceva al produttore, che non era una persona intelligente, e lui voleva un finale diverso perché aveva paura che non funzionasse.. .
Io,adoravo,già Totò come attore di teatro, mi divertivo moltissimo alle sue scenette, che erano chilometriche, perché duravano dai quaranta ai quarantacinque minuti e durante queste scenette il pubblico si divertiva da pazzi e alla fine non applaudiva nemmeno, tanto era spossato dal ridere. Alla fine della guerra mi capitò di fare il primo film comico della ripresa cinematografica italiana, con Totò. Lo facemmo io e Steno e si chiamava " Fifa e arena " e era un film su un torero, il titolo già diceva tutto. però quel film, che era diretto da Mattòli e che conteneva le gag più facili, ebbe un grandissimo successo, e suscitò l’interesse moltissimi registi e sceneggiatori che capirono che Totò, oltre a essere un animale da teatro, era anche un animale da cinema. Cioè quei gesti che avevano una proporzione teatrale nell’immenso boccascena di un Sistina o di un Valle, lui li sapeva riproporre proporzionati, così come le mimiche e i movimenti degli occhi, alla inquadratura cinematografica.