Non c’è soltanto questo,nel film.Savino lo ha pure chiarito,in un’intervista a suo tempo rilasciata a Nocturno Cinema:voleva proprio essere un film di denuncia su certi fenomeni politici legati alle frange giovanili estremiste ed extraparlamentari.
Dopo lo stupro e l’assassinio,alcuni giovani di estrema sinistra nel film fanno una cosa analoga,partendo dal presupposto che “se lo facevano quei debosciati fascisti,eran capaci anche loro”.Non è un fatto inventato,dopo il massacro del Circeo cose simili accaddero sul serio.Ne esce fuori un discorso tutt’altro che di sinistra,ma politicamente da non sottovalutare.
Questo è un genere che a me piace moltissimo, e penso che in Italia siano state fatte diverse ottime pellicole, una su tutte “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Petri, oppure “I Compagni” di Monicelli, “Sbatti il mostro in prima pagina” di Bellocchio, “In nome della legge” di Germi ecc.
Quali sono i film di questo genere che a voi piaciono di più?
Gli altri Petri:
La classe operaia va in paradiso
La proprietà non è più un furto
Toto modo
poi:
Sotto il segno dello scorpione e Allosanfan dei Taviani
I pugni in tasca di Bellocchio
Il caso Mattei, Lucky Luciano e Uomini contro di Rosi
Sacco e Vanzetti di Montaldo
Il delitto Matteotti di Vancini
Z- L’orgia del potere di Costa- Gravas
Salò di Pasolini
Un borghese piccolo piccolo di Monicelli
Colpire al cuore di Amelio
Detenuto in attesa di giudizio e Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy
Nel più alto dei cieli di Agosti
I sette fratelli Cervi di Puccini
Più spettacolar-popolari:
Il giorno della civetta e Perchè si uccide un magistrato di Damiani
Non estremamente risuciti ma da vedere:
I cannibali della Cavani
Lettera aperta a un giornale della sera di Francesco Maselli (tipico “film parolaio” di sinistra ma con un finale veramente azzeccato)
La grandezza di questo ritratto di gente e costumi dell’Italia che fu (e che in parte ancora è) non si ferma alle intenzioni del titolo.
Petri fa scorrere l’evidenziatore in lungo, in largo e pure di traverso: amanti, funzionari, nuove e vecchie generazioni, tirapiedi e lecchini di ogni sorta, situazioni, costumi e convenzioni.
Certamente… sono d’accordissimo con Marcello e Anomalia… e aggiungerei che “La classe operaia va in paradiso”, essendo meno grottesco de “L’indagine…”, se possibile è ancor più incisivo e la critica della società italiana è davvero a 360 gradi
Petri, certo, ma non dimentichiamo Gigi Petrini, con le sue opere di forte denuncia sulla mafia (“A suon di lupara”), i sequestri di persona collettivi (“Operazione Kappa… sparate a vista!”) e il mondo della boxe (“Ring”). E questo senza contare due opere di profetico “orgoglio lesbo” come “Così, così… più forte” e “La ragazza dalle mani di corallo”.
> Vado in dis impegno se mi è concesso
Petri
Petrini
manca Petroni
Petroni, che è pure un bravo regista, il cinema cosiddetto di denuncia l’ha sempre bazzicato poco o punto. Forse, con qualche sforzo, si potrebbe inserire nella categoria “Tepepa”, ma il film, nella sua azzeccata ambiguità, è meno sbracato e demagogico di altri titoli del sottofilone “western-rivoluzionario”, quindi difficilmente classificabile.