Filth - Jon S. Baird, 2013

http://www.imdb.com/title/tt1450321/

Baird ha debuttato alla regia qualche anno fa con il biopic CASS sulle gesta del celebre hooligan e poi scrittore Cass Pennant. Film non fenomenale, interessante per gli appassionati delle sottoculture ma non particolarmente incisivo. Partendo da “Il Lercio” di Irvine Welsh ci regala questa spiazzante pellicola che fa il verso a Guy Ritchie ed al Danny Boyle di Trainspotting. Una regia ritmatissima, piena di dialoghi scorretti e fulminanti, uno stile attento al dettaglio ed una serie di personaggi ben delineati ed interessanti in maniera diversa. Su tutti ovviamente il ruolo protagonista del detective Bruce ‘Robbo’ Robertson interpretato da un bravissimo James McAvoy, un personaggio eccessivo, scurrile e nichilista che viaggia tra un sarcasmo feroce ed una amara disperazione dettata dal tragico fallimento della sua vita familiare.

Spiazzante e bellissimo, mi ha decisamente colpito su vari punti di vista anche sul lato più meramente tecnico. Una bella carrellata di situazioni deliranti e grottesche che non conosce soste senza essere trasbordante e senza un punto morto che ammorba la visione. Consigliato.

In Italia ovviamente ignorato, indirizzarsi sull’ottimo bluray inglese con un bel po’ di extra ed una sleeve cartonata a coprire la classica custodia azzurra.

Il libro è fantastico, ve lo consiglio. Questo l’ho visto un po’ di tempo fa e mi ricordo che era fatto bene ma che non mi fece impazzire. Una visione la merita sicuramente, comunque. Una cosa però non m’è piaciuta: la scelta di Mcavoy come protagonista. Sì, è bravo, ma per questo ruolo ci voleva un attore diverso, un po’ più in là con gli anni, un po’ più bolso, con la faccia più vissuta e con un po’ di rughe. Me lo ricordo poco, approfitto per rivedermelo.