Finestre Rotte (S. Pistolini, 2012)

Questo film su Francesco De Gregori fu presentato anche al festival di Venezia e la cosa mi stupì parecchio perché dai pochi estratti che vennero mostrati in anteprima mi era sembrato un lavoro amatoriale.
Ieri ho avuto modo di vederlo dal dvd 01 e posso dire che la mia impressione è stata confermata al 100%, anzi, se possibile è pure peggio di quello che temevo.
Ci sono però due momenti molto belli, ma andiamo con ordine…

Da grande (grandissimo) appassionato di De Gregori ho accolto questo lavoro con parecchio scetticismo perché non capivo dove volesse andare a parare secondo le intenzioni dell’autore (che peraltro è un giornalista musicale).
E inizia subito malissimo, lo si capisce anche dal font scelto per i titoli (e, credetemi, non sono piccolezze da fissato, uno se ne accorge anche da questi dettagli se un lavoro promette bene o no. Comunque come campanello d’allarme bastava anche solo la cover del dvd).
Il film alterna pezzi live (spesso non mostrati integralmente) e interviste. Sia i concerti che le interviste sono filmate e montate con preoccupante incompetenza. Non sto a dilungarmi ma è tutto tirato via, a volte si cerca di fare qualcosa di personale ma i risultati sono tragici (filtri messi a caso, ralenti senza senso…). Ci sono ingenuità terrificanti, raccordi di montaggio atroci e scelte stilistiche “controcorrente” davvero sciagurate, tipo l’idea di intervistare De Gregori in mezzo alla strada, ma non in una strada cittadina, proprio ai bordi di una strada statale, vicino a un cavalcavia. E quest’intervista (oltre ad avere l’audio disturbato dal vento e dalle macchine che passano continuamente (tra l’altro lui è messo proprio in una curva) è filmata con una sciatteria che lascia senza fiato. Neanche nelle tv private più scalcagnate c’è una simile mancanza di professionalità. Ero realmente basito. Potrei continuare ma non infierisco.

Non tutto è da buttare, ma non per merito del regista, sia chiaro.
Ci sono un paio di momenti che ho trovato molto belli.
Innanzitutto le immagini con l’immensa Giovanna Marini (che io adoro in maniera totale) mentre, nel salotto di casa sua, suona e chiacchiera con De Gregori. Non saranno filmate bene ma mi sono piaciute tantissimo. La Marini ha per me un carisma infinito e il rispetto e l’affetto reciproco con cui interagisce con De Gregori è davvero bello.
Poi c’è un altro momento bellissimo, con De Gregori che rimprovera dei fan troppo invadenti che vogliono autografi e foto mentre lui sta prendendo un caffè o sta parlando al telefono. Momento bellissimo, puro De Gregori. “Spero che le vostre vite vi daranno maggiori soddisfazioni rispetto al fatto di fare delle foto a un cantante che beve il caffé”.
Tra l’altro di questo argomento lui aveva parlato in un pezzo (bellissimo) dell’ultimo disco “Guarda Che Non Sono Io”.

Il resto del documentario è tutto uguale: una canzone e un pezzo di intervista, una canzone e un pezzo di intervista (che alla fine se fosse fatto come si deve non sarebbe nemmeno così male), fino all’incredibile finale con l’autore del documentario che obbliga De Gregori a suonare un pezzo de “La Leva Calcistica Della Classe '68” nonostante lui dica espressamente che non lo vuole fare e che per lui suonare le sue vecchie canzoni mentre è a casa è quasi una violenza.
Terribile anche perché l’autore non perde occasione per fare il figo e ricordare che lui e De Gregori sono amici (la voce off che dice cose tipo: Mi chiama Francesco e mi dice “Scommetto che non verresti mai a sentirmi suonare in Sicilia”… E invece ci sono andato!).
Insomma, per me è un disastro totale, una cosa che non andava fatta.

Restano le belle canzoni, quello sì, tra le quali anche dei pezzi che non vengono suonati spesso (tipo la splendida Ipercarmela) ma le interviste non dicono nulla di nuovo e la confezione generale è davvero amatoriale.
Mi stupisce che escano dei lavori simili, che vadano a Venezia e che abbiano pure una distribuzione in dvd (ignoro se sia uscito anche in sala, preferisco non sapere).

Stando al sito MyMovies non essendo segnalata una data di uscita pare che sia uno “straight to video”.
E il giudizio del sito, decisamente non lusinghiero, concorda abbastanza con quanto hai scritto http://www.mymovies.it/film/2012/finestrerotte/

Finestre rotte è un documentario naive, di fortissimo impianto televisivo, che rifiuta qualsiasi sofisticazione di regia e si concentra unicamente sui fondamentali del racconto audiovisivo (parlato, montaggio, musica). Anzi, le poche volte che si concede un lavoro sulle immagini (viraggi sul seppia, zoom improvvisi e ralenti notturni) rivela in toto la propria ingenuità stilistica. […]

Pistolini collega eventi sporadici avvenuti in qualche mese, senza metterli in connessione nemmeno idealmente, riprende tutto e il contrario di tutto montandolo in sequenza. […]

Il pensiero con cui si esce dal film è che probabilmente ci sia davvero bisogno di un film o di un documentario su Francesco De Gregori, capace di raccontarne la complessità d’ispirazione, il percorso artistico e il modo in cui ha saputo agire sul proprio pubblico parlandogli con una voce unica e particolare e rifiutando categoricamente una dimensione mediatica, come gli anni che ha vissuto imporrebbero. Ma non è questo.

Non ho visto il video ma già solo guardando la copertina come dice Giorgio si capisce subito che si tratta di un’operazione tipicamente all’italiana…

Tuttavia, essendo un prodotto marchiato 01, non mi sorprende più di tanto la sua presentazione a Venezia, avendo peraltro l’autore lavorato a lungo in Rai, quindi probabilmente avrà avuto garantito almeno un passaggio su Rai5 http://en.wikipedia.org/wiki/User:Stefanopistolini

Che poi la copertina mostra De Gregori proprio sotto il cavalcavia che ho citato nel mio commento.

Sono molto d’accordo con la recensione che hai linkato, sarei stato anche più cattivo, se possibile.