Follie di notte (Joe d'Amato, 1978)

la fugace ripresa estiva con l’aggiunta porno nel titolo:

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:clapper::clapper: Ciak si gira
Follie di notte…

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Ho avuto modo di dare una veloce occhiatina a diverse versioni (e pure alla foto oltrecensura non rimossa qui in alto):


Ovviamente cambiano i titoli ma fondamentalmente ci sono l’edizione soft e quella hard (lavoretto orale completo di Marina a Rick).
Piccola differenza: nella versione italiana Amanda si esprime con la sua voce, nelle altre è doppiata in tedesco o inglese.
Meglio i titoli di testa stranieri:
nelle edizioni italiane sono tutti in bianco su sfondo nero; in quelle tedesche (tutte soft) “Mondo erotico” e successivi accrediti sono sovraimpressi a immagini di Amanda inedite nella copia nostrana (la bionda si aggiusta trucco e parrucco davanti allo specchio, risponde a una telefonata, lancia sguardi maliziosi allo spettatore) e anche più completi, aggiungono i seguenti attori il cui nome è escluso in patria:


“Crazy nights” è la versione a luci rosse anglofona d’oltreoceano con titoli di testa italiani sulle immagini di Amanda ma lei unica ad essere menzionata (assenti insomma i nomi di cui sopra).

Potrebbe darsi che all’epoca (1978 o giù di lì) si andò a proiettare la versione hard proprio dove la pornografia era iniziata mooolto prima che da noi, cioè in Francia e magari pure in America. Amanda già si incazzò quando seppe che da un musical era diventato un film di cosiddetto “sfruttamento sessuale”… speriamo non abbia saputo della versione porno! Stando a quanto riportato su retrocover “citò in giudizio la produzione, perciò Crazy nights è caduto nell’oscurità”.

Imperdibile per i suoi fans cmq (e quelli di una bellissima Marina pornopioniera 37nne), ma agli ultimi posti fra i mondo-movie del periodo in quanto a divertimento cagionato dalle trovate della serie “più trash non si può” tipiche del genere.

Per finire in bellezza piccolo spazio dedicato alla rubrica “Mai visti prima”:




la custodia dell’edizione tedesca Atlantis Video richiama leggerissimamente quella di una… musicassetta! E’ originale, proprio siffatta, in termini tecnici si chiama “box in bachelite” mi dicono. Non mi era mai capitato nulla di simile fra le mani in oltre trent’anni di manipolazione videocassette e mi premeva mostrarvela.

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