Francia: no al "giornalismo popolare"?

In Francia sta generando polemiche un disegno di legge provvisorio che, tra le mille altre cose, prevede una pena di 5 anni per chi registra e diffonde immagini o filmati relativi ad episodi di violenza (attentati all’integrità delle persone), a meno che non si sia iscritti all’ordine dei giornalisti o che il filmato non costituisca prova per la giustizia:

http://ameli.senat.fr/publication_pl/2006-2007/252.html

Article 26 bis A

[i]« Section 3 ter

« De l’enregistrement et de la diffusion d’images de violence

« Art. 222-33-3. – Est constitutif d’un acte de complicité des atteintes volontaires à l’intégrité de la personne prévues par les articles 222‑1 à 222‑14‑1 et 222‑23 à 222‑31 et est puni des peines prévues par ces articles le fait d’enregistrer sciemment, par quelque moyen que ce soit, sur tout support que ce soit, des images relatives à la commission de ces infractions.

« Le fait de diffuser l’enregistrement de telles images est puni de cinq ans d’emprisonnement et de 75 000 € d’amende.

« Le présent article n’est pas applicable lorsque l’enregistrement ou la diffusion résulte de l’exercice normal d’une profession ayant pour objet d’informer le public ou est réalisé afin de servir de preuve en justice. »[/i]

Il citato art. 222‑14‑1 si riferisce ad atti di violenza verso le autorità, quindi spazia dalla sparatoria tra criminali e poliziotti alla zuffa tra celerini e partecipanti una qualsiasi manifestazione pubblica. Quindi né i partecipanti alla manifestazione, né altri cittadini che non siano giornalisti, potrebbero scattare fotografie o girare filmati di eventuali violenze e poi pubblicarli su Web in qualche portale indipendente. Insomma, se questa legge dovesse passare, sarebbe una bella mazzata censoria per il “giornalismo popolare”, fatto di tanti documenti catturati da comuni cittadini che spesso i media ufficiali, per vari motivi, non pubblicano.

Se ne parla anche quì: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1915998&r=PI

Bella fesseria antilibertaria. Ci vorrebbe il quinto emendamento. Mi vengono alla mente le parole di un celebre avvocato:

“I am not trying to suggest that you should like what Larry Flynt does. I don’t like what Larry Flynt does, but what I do like is the fact that I live in a country where you and I can make that decision for ourselves. I like the fact that I live in a country where I can pick up Hustler magazine and read it, or throw it in the garbage can if that’s where I think it belongs.”

La cosa incredibile è che questa cazzata arriva da un paese che per molti è uno dei punti di riferimento della libertà d’espressione.

Beh, lo è. Non per questo è un paese perfetto. Come nessuno.

sono d’accordissimo e perciò la cosa mi stupisce ancora di più