Fu Bo ( Kung-Lok Lee e Ching-Po Wong, 2003)

Fu Bo è il nomignolo che ad Hong Kong viene affibbiato a coloro che fanno le autopsie.

Il film, ambientato in un obitorio di un centro di medicina legale, segue le vicende delle persone che lavorano lì dentro, alternate però alle vicissitudini di un gruppo di personaggi che fanno parte delle triadi e a quelle del cuoco di un carcere, che si occupa di cucinare l’ultimo pasto dei condannati a morte in base ai loro desideri (tra i detenuti in questione troviamo l’immancabile Anthony Wong ed un inaspettato Eric Tsang).

La pellicola è piuttosto insolita: pur contenendo una massiccia (ed in certi casi disturbante) dose di gore (relativa alle autopsie che vengono spesso mostrate con dovizia di particolari) si mantiene sempre su un livello autoriale, presentando uno stile narrativo piuttosto articolato (strutturato ad incastri, come una sorta di puzzle che si crea pian piano sotto gli occhi dello spettatore nonostante alcuni tasselli mancanti, che vengono poi di quando in quando improvvisamente riempiti da serendipiche rivelazioni) e presentando diversi spunti di riflessione piuttosto maturi ed insoliti.

A livello visivo si tratta di un’opera piuttosto visionaria, con tante inquadrature e scelte registiche particolari ed interessanti.

Il film è estremamente penalizzato dall’essere stato girato in video (con le tecnologie dei primi anni 2000), se fosse stato girato in pellicola o col digitale di oggi sicuramente sarebbe stato estremamente più suggestivo a livello visivo.

Diversi personaggi catturano l’attenzione per la loro singolarità, per il loro approfondimento psicologico così particolare, per alcuni piccoli dettagli che ci fanno ricordare di loro anche al termine della visione.

Visto nel basico dvd hongkonghese della Panorama Entertainment.

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