Fulci, Bava, Argento... e Dardano Sacchetti

A proposito di sceneggiatori che sparano merda contro registi defunti:
che dire di quello che dice Ernesto Gastaldi a proposito di C’era una volta in America di Leone nell’audio commentary di “Milano Trema”? :shock:

E si che quell’audio commentary mi era piaciuto sino al punto in cui Gastali inizia a dare dell’ignorante a Leone, e a gettare merda sulla sceneggiatura di c’era una volta…
Mi ricoro un Giona Nazzaro, moderatore del commento audio mai zitto, che in quella occasione è rimasto senza parole per qualche secondo!!

In una vecchia intervista pubblicata su Nocturno,Gastaldi ironizzava pure su Argento,dando ad intendere che trovate come il pupazzo meccanico di Profosso rosso fossero stronzate.Parla lui,dopo aver scritto una schifezza come Firenze:l’assassino è ancora fra noi!Senza contare che le sceneggiature per i thriller di Sergio Martino qualche trovata graziosa l’avevano,ma in sostanza erano tutte rifritture de I Diabolici.Vabbè,mi piacevano lo stesso.L’ho detto e lo ripeto:mai dare troppo peso alle dichiarazioni degli artisti.Vogliono fare le prime donne,sono capricciosi e vendicativi…su Leone Tonino Valerii disse pure di peggio.Del resto,pure Leone su Valerii e Il Mio nome e nessuno ne aveva dette di tutti i colori,quindi sono pari.Poi naturalmente ci sono le cattiverie argentiane contro Fulci…

Comunque,che Leone fosse un ignorantone è cosa risaputa.Gastaldi non è stato certo il primo a scherzarci sopra;lo stesso Fernando Di Leo riconosceva quanto poco il regista fosse interessato a tutto ciò che aveva a che fare con libri e cultura.Ciò non toglie nulla all’incredibile talento di cui era dotato,un uomo di cinema come se ne trovano pochi.Sulle sue doti di sceneggiatore non mi pronuncio,ma credo che sapesse il fatto suo.Come ho già detto,Sergio aveva idee precise su cosa piacesse al pubblico,su certe cose non transigeva.Poi sarà stato un buzzurro,con un carattere fetente;lo dicevano tanti suoi vecchi amici(vedi Sollima,Verdone e Savino).Ma che sia stato un grande non ci piove,Gastaldi può cianciare quanto vuole.

Quoto la seconda parte[/quote]

Eppure a mio parere è proprio questo il problema della “rete” cioè se dico qualcosa de visu con una certa intonazione ed espressione si capisce cosa intendo, se la stessa cosa la scrivo chi legge fatica a capire il tono delle mie affermazioni…non so se mi sono spiegato… :shock:

Quoto la seconda parte[/quote]

Eppure a mio parere è proprio questo il problema della “rete” cioè se dico qualcosa de visu con una certa intonazione ed espressione si capisce cosa intendo, se la stessa cosa la scrivo chi legge fatica a capire il tono delle mie affermazioni…non so se mi sono spiegato… :shock:[/quote]

Oltre al fatto che quando si toccano i mostri sacri c’è sempre qualcuno a cui saltano i nervi…

Sul temperamento di persone che non conosco non metto becco anche se ho avuto la stessa impressione.

Io comunque credo che le persone che s’inalberano quando toccano i mostri sacri spesso vedano anche giusto,sul fatto che certi personaggi del mondo del cinema(e Sakk è solo uno dei tanti)certe dichiarazioni al vetriolo le facciano per risentimento personale.Magari inventando alcune cosucce di sana pianta.Valerii era semplicemente patetico,nelle sue accuse contro Leone;e nel botta e risposta fra lui e Di Leo sulle pagine di Nocturno ha fatto una gran figura di merda.Almeno Sakk è spiritoso.

Meraviglioso post di Dardano Sacchetti su facebook, che mi hanno segnalato e che vale la pena di leggere e rileggere:

(…) Una settimana prima del Mifed De Angelis chiedeva a me di pensare a due tre idee semplici da descrivere in 15 righe non di più. Poi chiedeva a Sciotti e sempre a Sciotti di fare un disegno accattivante. Stampava una decina di locandine e andava al Mifed. Esponeva le locandine dicendo che i film erano già in lavorazione, alla seconda o terza settimana. Aspettava le reazioni dei compratori esteri. Se le reazioni era molto positive su un progetto mi telefonava e mi diceva di scrivere la sceneggiatura che doveva essere pronta entro 15 gg. Poi a seconda se il progetto era un action movie o un horror allertava o Castellari o Fulci, registi che subentravano nel momento in cui consegnavo la sceneggiatura e da quel momento si occupavano di organizzare le riprese, il cast veniva scelto di solito in una compagnia di giro (gli attori erano i soliti tre: un americano, un italiano, un genotipico che era fuori quota; una attrice “stagionata” ma di lingua inglese, un’attricetta scopabile). Una volta messa in moto la macchina entrava in campo anche De Angeliis che, a seconda degli accordi presi, decideva le location e il budget, a volte anche il taglio di scene di difficile realizzazione. Gli zombie erano molto amati perchè costavano poco, il trucco era solo make-up; le location erano mezze truffe: i guerrieri del Bronk e Fuga da New York furono girati in una cava di pietre dismessa vicino a Roma; gli arredi degli interni venivano fatti in ville di amici con una mazza da baseball, un gagliardetto di una università, una finestra a ghigliottina, sempre gli stessi oggetti che stavano in due scatoloni in uno sgabuzzino della Fulvia film. Il fatto che poi che alcuni film fossero decenti era un vero miracolo dovuto in parte a Fulci che da grande tecnico e professionista riusciva ad utilizzare al meglio il poco che aveva, in parte a me che, come Fulci stesso mi riconosceva mi riconosceva quando era in buona, fornivo minimo tre quattro scene di forte impatto emotivo e visivo, la famosa scena dell’occhio tanto per dire. Il resto era tutta improvvisazione.

Tutta roba sostanzialmente nota da tempo immemore. Vien proprio voglia di rispondergli “E 'sti cazzi?!”
P.S. Rileggendo il thread, piuttosto, quoto tutto Tuchulcha o quasi. Analisi limpida, netta, sincera.