Gasparazzo

sempre dal blog.

Roberto Zamarin , grande e riconosciuto grafico.

Fa una cosa che nessuno in questo nostro mondo consumista avrebbe il coraggio di fare, abbandona i guadagni del fantastico mondo dei creativi.

per guadagnare settantacinquemila lire il mese.

Quanto un operaio dell’epoca.

Impegno militante, vero e fatto di contenuti, termine che in questo nostro pieno declino borghese è ormai pronunciato soltanto dai giovani.

Lungi da me fare politica, ma non si può non apprezzare la scelta fatta dall’artista.

Calogero Ciraldo Gasparazzo, come il carbonaio di Bronte, l’operaio meridionale emigrato per essere assunto dalla Fiat, diventa subito rappresentante della protesta del movimento operaio contro l’opulenza nobile degli imprenditori e contro i sindacati asserviti.

Gasparazzo e Concettina al nord, come tanti loro fratelli operai , dalla paga scarsa e dalle grandi speranze.

Gasparazzo Muore con il suo autore, in un incidente d’auto il 19 dicembre 1972, nelle nebbie padane, senza poter rivedere l’amato sud al quale sperava alla fine di tornare.

Tuttora vive nel Paradiso della satira, dove ormai giacciono colossi sepolti dalle tempeste di sabbia che avvolge tutta la stampa.

chi ricorda i periodi citati, dove il fervore era sangue, qualunque fosse la fazione politica.

Esistono oggi dei fumetti politici “in senso stretto”?
Cioè con fede dichiarata e non “si intuisce il pensiero degli autori”?

Comics prettamente italiani non saprei, ma fra gli autori sudamericani che collaborano con Eura Editoriale ce ne sono molti che vanno sul politico. Ma questo Gasparazzo chi lo pubblicava?

> Ma questo Gasparazzo chi lo pubblicava?

“Lotta Continua”.

Riviste oggi le vignette di Zamarin appaiono, com’è naturale e giusto, completamente datate.
Per un venti-trentenne Gasparazzo e l’operaismo appartengono ad un’altra era, ad un altro mondo.

Un mondo migliore?
Zamarin aveva creato pure il Logo di “Lotta Continua”.

> Un mondo migliore?

Né migliore, né peggiore: un altro mondo.