Gendai ninkyô-shi / Modern Chivalry (Teruo Ishii, 1973)

Prima della rivoluzione del gangsteristico con i violentissimi jitsuroku eiga di Kinji Fukasaku (e quelli forse ancora più luridi, sporchi e cattivi di Sadao Nakajima), la TOEI chiama a chiudere la linea dei tradizionali film cavallereschi con un cast tecnico e artistico di tutto rispetto

sceneggiatura di Shinobu Hashimoto (che scrisse otto film per Kurosawa tra i quali Rashomon, I sette samurai e Il Trono di Sangue)

un cast di gran prestigio : Ken Takakura, Meiko Kaji (famosa in occidente - un bel po’ di anni in avanti - soprattutto per i due Lady Snowblood), Noboru Ando e altri nomi importanti per il filone

alla regia Teruo Ishii - tenuto qui al guinzaglio, a sopire le sue stramberie grottesche di fabbrica per confezionare quello che nelle intenzione doveva essere il vero “La Tomba dell’Onore”, ancora prima della bomba atomica che fu Yakuza Graveyard.

Una solenne celebrazione mortifera del tramonto di un’epoca, traboccante pathos.

Purtroppo Hashimoto dimostra palesemente di non conoscere lo yakuza eiga, tutto è piatto e formulaico, Takakura passa più tempo a cucinare sushi che a affettare boss con la katana, Ishii non può far vedere tette culi o mostri deformi e non sa come maneggiare tutto sto anemico piattume

tutto sembra perso (è perso in realtà)

Fino ad un finale estremamente toccante e straziante.

Meiko K., incredibilmente bella e con le lacrime agli occhi, implora Ken T. di non lasciarla, disperata quando si rende conto che il loro amore è ormai condannato a annegare in uno tsunami di sangue nero.
Takakura crivellato di proiettili, sangue viscoso che sgorga come acqua. Freeze frame che mostra il volto livido dell’onore massacrato, la carcassa dell’eroe caduto illuminata dal sole giallo a celebrare la fine del ninkyo eiga

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