Generazione mille euro (2009)

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Premessa: lo so che c’è già il post del libro (scaricabile freeware online) ma in questa sede mi riferisco segnatamente al film :stalin:

Trama: Matteo (Alessandro Tiberi), 30 anni, brillante laureato con la passione per la matematica, lavora nel marketing di un’azienda in fase di “riorganizzazione”. Divide la vita e la casa con Francesco (Francesco Mandelli) il suo migliore amico un genio della playstation con la passione per il cinema. L’arrivo in ufficio di un nuovo vice direttore marketing, Angelica (Carolina Crescentini), e quello, in casa, di una nuova coinquilina, Beatrice (Valentina Lodovini), daranno vita ad una serie di peripezie…

Generazione Mille è un neologismo utilizzato per identificare quelle persone che, mediamente, guadagnano mille euro al mese, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto e dalla loro formazione scolastica e professionale (fonte wikipedia)

Sembrano lontani anni luce i tempi dell’Appartamento Spagnolo in cui queste stesse tematiche era affrontate con ottimismo e spensieratezza eppure era solo il 2002. Se consideriamo anche l’epopea dei call center, questo genere di film sta diventando sempre più frequente nella recente cinematografia italica per rappresentare i post-adolescenti (pour parler, post brizzi-moccia) forse che, ipse dixit, i fatti sono veramente testardi e puoi ricamarci sopra quanto vuoi ma alla fine i nodi vengono inesorabilmente al pettine…

Visto in aereo (Alitalia), devo dire questo film, pure essendo infestato da luoghi comuni e ricalcando la struttura di film simili stile “I laureati”, affronta una tematica importante e molto attuale, e lo fa con grazia e leggerezza, nello spirito della commedia all’italiana classica. Le peripezie di Matteo (Alessandro Tiberi) che cerca di smarcarsi al gruppo “1000 Euro” (la parte bassa della forchetta) e avvicinarsi alla deliziosa Angelica (Carolina Crescentini), dirigente con vita interessante e internazionale, mentre allo stesso tempo è attratto dalla co-inquilina Beatrice (Valentina Lodovini), classica brava ragazza formosa e rassicurante (ma anche sempliciotta), potrebbero infatti essere traslate in qualunque altra epoca, con differenti condizioni economiche, e risulterebbero comunque attuali. Unica nota stonata la fine, dove Matteo

al posto di spiccare il volo e andarsene a Barcellona con la bella Angelica, rimarrà a fare il morto di fame in Italia con la burrosa e basic Beatrice. Finale scontato purtroppo, ma anche realistico vista la mentalità imperante.

Menzione speciale per Paolo Villaggio, nella parte del professore.