Gli Angeli delle Morte

Gli Angeli Della Morte (The Angels)
CastJohn Chiang, Alex Fong, Moon Lee, Elaine Lui, Yukary Oshima, Hideaki Saijo, Huang Zhengli
RegiaRaymond Leung, Teresa Woo
Data di uscita: Noleggio Settembre 2007- Columbia

Recensione copiata da:www.asianfeast.org
Angel è la prima parte di una trilogia fondamentale per il filone delle “woman with guns”, trilogia che, a dirla tutta, già al primo episodio non era così esaltante (anche se forse non esiste un capolavoro interno a questo genere). Il film ha lo spessore di un film come Lilo & Stich, ossia prossimo allo zero, ma nonostante tutto riesce a sedurre per numerosi motivi equamente suddivisi tra quelli dedicati ai fans di questo universo e quelli ad un pubblico più casuale. Tra i primi non si può che citare la performance delle due reginette del genere, una scatenata Moon Lee, e una perfida e lasciva Yukari Oshima entrambe più belle e carismatiche del solito. Se Michelle Yeoh è lo stereotipo della donna forte ed emancipata (ma al contempo (d)epurata e positiva [altro che Sigourney Weaver di cui si deve continamente sentire blaterare a vanvera…]), Yukari Oshima è la Dea maligna delle antagoniste, perennemente avvolta da orribili abiti anni ’80 ma, in questo caso, acconciata in modo seducente e sprizzante carisma solo con lo sguardo. Il pubblico casuale invece verrà sedotto dalla forma, da un film che non esiste e si snoda rendendo protagonisti di volta in volta persone o elementi diversi, prima gli attori, poi gli edifici, poi le armi da fuoco. Se la prima parte (intro a parte) è abbastanza esente da sequenze d’azione magistrali e il film si chiude con un clamoroso e violentissimo duetto tra Moon Lee e Yukari Oshima è al centro del film che sopraggiunge improvviso un macroblocco di pura azione hongkonghese esagerato oltre i limiti imposti dalla fantasia. Immaginate la sparatoria finale di un film come A Better Tomorrow II e toglietele tutta la grazia e lo stile, aggiungeteci della furia e molta immotivazione e ci andrete vicino. Centinaia di persone in una casa si sparano addosso, dall’interno verso l’esterno, dall’esterno verso l’interno, all’interno e all’esterno, mentre un uomo da un elicottero spara a tutti, le granate volano a destra e manca e l’intero edificio si sgretola sotto i colpi delle armi automatiche. La conta dei morti aumenta esponenzialmente sfuggendo ad ogni calcolo razionale, i personaggi si fanno scudo con i corpi degli altri dalle deflagrazioni delle granate. La cosa sorprendente è che i protagonisti non sembrano possedere il dominio delle proprie armi da fuoco, tutt’altro, sembrano quasi stiano portando a spasso un grosso cane che non vuole saperne di camminare dritto e li strascina via; ed infatti le ragazze armate di mitragliatori più grandi di loro corrono quasi spinte da queste armi che vibrano e si scuotono nelle loro mani come dotate di vita propria. Oggettivamente sgraziato ma perversamente eccitante. Altri due motivi per vedere il film sono un giovanissimo Alex Fong di inizio carriera e un meno giovane David Chiang (ai tempi d’oro, spadaccino monco) a metà e passa carriera. E il film è tutto qua. La polizia internazionale assalta un campo di papaveri da oppio lo incendia e stermina i narcos. Scatta la vendetta e gli ‘angeli’ tentano di fermare i giapponesi che stanno sterminando tutti gli sbirri coinvolti nel blitz. Stop. Spegnere il cervello e divertirsi.

Il notevole successo della pellicola portò a sequel, apocriffi, imitazioni, accomunate dal fattore comune di possedere il nome “angel” nel titolo.

TRAILER

http://www.youtube.com/watch?v=oOjR_BS9nsw