Da Sentieri Selvaggi:
GLI STRUMENTI DEL POTERE. 1925/1926 LA DITTATURA FASCISTA
(Italia, 1975, b/n, dur., totale 179’) 1°, 2° e 3° puntata
Regia: Marco Leto
Con: Antonio Salines, Paolo Bonacelli, Giacomo Piperno, Maria Fiore, Pino Colizzi, Giuseppe Anatrelli, Stefano Satta Flores, Santo Versace, Carlo Hintermann
Il lavoro di Leto, Felisatti e Pittorru prende in esame gli avvenimenti degli anni 1924/1925, decisivi per la storia italiana: le elezioni politiche dell’aprile 1924, dove il Partito Nazionale Fascista, alleato con monarchici ed i moderati nel “listone nazionale”, prende la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, in virtù della “legge truffa Acerbo”; il discorso in parlamento del 30 maggio del deputato socialista Giacomo Matteotti, che denuncia i brogli elettorali ottenuti con la violenza e la intimidazione in tutto il paese; il rapimento e l’uccisione di Matteotti da parte di un manipolo di squadristi, estrema conclusione delle minacce che da tempo riceveva per la sua intransigenza antifascisti; l’uscita per protesta dal parlamento, l’Aventino, dei partiti di opposizione; le convulsioni che scuotono il movimento fascista, diviso in correnti e personalità contrapposte, tra spinte conservatrici moderate e “intransigenti rivoluzionari della prima ora”; la scelta di Mussolini, ancora più convinta, in favore dello squadrismo, con il discorso in parlamento in cui rivendica l’assunzione piena e personale, politica, morale, storica della scomparsa di Matteotti e delle violenze ascrivibili al movimento fascista; la timida e dispersa risposta delle opposizioni; la ripresa delle violenze in tutta Italia, con la nomina di Corrado Farinacci segretario del PNF; ’ l’emanazione delle “leggi fascistissime”, che di fatto, instaurano la dittatura e lo stato totalitario: il presidente del consiglio risponde direttamente Re e non al parlamento, lo scioglimento dei partiti, la chiusura dei giornali di opposizione, la eleggibilità delle province e dei comuni sostituita con la nomina centrale di prefetti e podestà, la creazione del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato , con la condanna al carcere e al confino di migliaia di oppositori e l’emigrazione politica che ne consegue…
Questa moltitudine di avvenimenti, fatti e personaggi sono riassunti magistralmente da Leto e dai suoi sceneggiatori utilizzando tutti gli strumenti che “il teatro inchiesta televisivo” può offrire: un solidissimo impianto storico, basato su testi e fatti documentati, l’ausilio di cinegiornali e foto d’epoca, una cinquantina di attori coinvolti nella rappresentazione di tutti personaggi, anche i minori coinvolti (però con la singolare esclusione proprio del protagonista principe, Benito Mussolini, continuamente evocato, ma in nessun momento “rappresentato” direttamente da un attore), la presenza di uno speaker, in grado di riassumere o fare luce su passaggi particolarmente complessi.
Non manca poi il tratteggio di momenti apparentemente più particolari, ma storicamente ed umanamente importanti, come l’uccisione del politico antifascista fiorentino Gaetano Pilati, avvenuta davanti alla moglie Gaetana, che per anni si combatté per arrivare al processo contro gli autori del delitto, rispondendo con fermezza a tutti i tentativi di intimidazione.