Godzilla vs. Kong (Adam Wingard, 2021)

Eh si, non fa proprio per il pubblico generalista, non che io sia un palato fine eh, sono cinematograficamente onnivoro, ma è un genere di film (come quelli DC/Marvel) che proprio non riesco a digerire, dove la curva dell’azione è sempre al picco massimo.
Non che ne vada fiero, ma mi fa diventare il peggior esemplare di spettatore cinematografico, quello che a un certo punto esclama “Eh ma si vede che è finto” come se nel film dovessero tutti usare cadaveri veri vabbeh, però è rivolto più ai concetti che agli effetti, esempi: la bambina che parla col linguaggio dei gesti, si ci sono riferimenti scientifici e si era già visto in Congo, però è reso in una maniera ridicola che ti fa dire “come cazzo fa il gorillone nella tempesta a leggere la bambina dentro il finestrino nella nave?”.
Ripeto, tecnicamente è un filmone, c’è un bel cast e gli effetti speciali sono leggendari, ma per i miei gusti ce ne sono talmente tante da passare oltre. Lo so non dovrei, ma poi dopo si scoprono i nervi e ti viene da gridare all’impossibile nonostante siamo in pura fantascienza, dal fatto che saltano qua è la sulle navi facendo migliaia di morti, poi ti fanno vedere kong che lancia l’aeroplanino col pilota che si ejetta, come a voler sottolineare il fatto che il bestiofono sia buono e poi arriva il giapponese coi capelli sugli occhi e parla disinvolto come se il ciuffo non gli desse fastidio, dai non si può.
Poi massimo rispetto per appassionati e puristi del genere, non disdegno il Kaiju Ega, ma per me e i miei opinabili gusti il “monsterverse” rimane in Giappone con Takao Okawara.

1 Mi Piace