Google Spreadsheet

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http://vittoriozambardino.blog.kataweb.it/zetavu/2006/06/berretti_ma_qua.html
http://spreadsheets.google.com/

E’ un’emerita str… :smiley:

Questo passaggio è rivelatore: “Il cambio di paradigma sta nel fatto che tutte queste attività, file e dati risiederanno sui server di Google […]”

Chi si fiderebbe a lasciare in mano a Google i propri fogli di calcolo opportunamente riempiti con dati aziendali o personali?

Infatti, a meno che i dati non abbiano importanza. Il problema viene analizzato nel secondo articolo linkato. Comunque ho utilizzato Google Spreadsheet, non è affatto male. Considera poi che questo è tutta una strategia: adesso ti fanno vedere che funziona, poi ti vendono il server da utilizzare in ambiente aziendale. La stessa cosa l’hanno fatta col search engine, prima hanno creato google.com, poi hanno venduto il server di ricerca da azienda:

Tattica mica stupida per rompere le scatole a MS, rispetto a quella da rullo compressore (rivelatasi fallimentare) che Sun & Oracle avevano qualche anno fa.

Ormai tutto cio’ che fa Google degenera sempre in un nerdgasmo di massa, però va detto che le cose che fanno danno l’impressione di funzionare bene.

Si, infatti c’è da aspettarsi che poi sfornino il server da usare in azienda, però a mio parere ci vuole ben altro per attaccare MS. Infatti:

  • Se un’azienda usa un foglio di calcolo a livello individuale (Excel installato in locale, sui PC), allora esistono già diverse alternative gratuite o poco costose, come Open Office o Star Office.

  • In applicazioni client/server o n-tier MS fornisce già buone soluzioni, come Sharepoint oppure i vari sistemi di CRM o BI che usano anche Excel come modulo di inserimento dati ed elaborazioni client-side.

Senza contare che esiste un substrato molto consistente di aziende che propongono prodotti basati su piattaforma MS, come ad esempio Outlooksoft che propone un motore di BI su Web basato su Excel che interagisce attraverso macro con un server che fa l’elaborazione vera e propria.

Infine non è da trascurare il valore aggiunto di MS, che proponendoti i suoi prodotti ti assicura un meccanismo di assistenza garantito dall’enorme diffusione dei suoi sistemi. Come si dice nell’ambiente degli ICT managers: “compra Microsoft e nessun capo ti potrà accusare di avere sbagliato” :smiley:

In definitiva, secondo me, ben vengano, per carità, iniziative come quella di Google (anche se, come dice giustamente CUG, sono spesso fonte di nerdgasmi e poco più), ma per dar fastidio a MS nelle aziende medio/grandi ci vuole ben altro…

Mah, ho l’impressione che questa mentalità rimanga molto in Italia. Il supporto MS è pessimo, e da noi era partito il progetto per migrare ad Outlook e poi l’hanno fermato proprio “i capi”: ogni volta che c’è qualche virussazzo stile I Love You Outllok si pianta, Notes (quello che usiamo noi) no. Non so, a mio avviso lo spazio c’è, e un prodotto simile ha una marcia in più vuoi per il brand name vuoi perché il supporto ci sarebbe, viceversa spesso a livello corporate si rifugge dal sw gratuito perché ritenuto “inaffidabile” o privo di supporto. Tant’è che molti son passati a Linux da quando ha cominciato a commercializzarlo sotto forma di “servizio” l’IBM.