Davvero gradevole questo film del 97, relativamente poco conosciuto; ricordo di averne visto l’ultima mezz’ora in TV tanti anni fa senza conoscerne il titolo e l’avevo trovato divertente, oltre ad aver apprezzato la buona alchimia tra i due protagonisti: Tim Roth – che non ha bisogno di presentazioni – e il rapper Tupac, che all’epoca non conoscevo neanche.
Tra l’altro il film è dedicato a lui, ucciso qualche mese prima dell’uscita.
È la storia di due amici (e compagni di band) tossicodipendenti, che in seguito all’overdose di una loro amica la notte di Capodanno, decidono di entrare in un programma di disintossicazione.
Almeno ci provano.
Il film si svolge quasi tutto nell’arco di una giornata in cui i due si trovano ad affrontare non solo la burocrazia e l’essere rimbalzati da un ufficio all’altro, ma anche un gangster e il suo scagnozzo che pare vogliano ucciderli e la polizia che li sospetta di un duplice omicidio.
Il tono è di commedia - in un paio di occasioni si sfiora il grottesco - ma non mancano i momenti grevi, sui quali però non ci si sofferma molto.
Lo sguardo del regista non è di condanna ma neanche di eccessivo compatimento, riesce a restare equilibrato.
Ma alla fine è impossibile non provare simpatia per i personaggi.
Nel cast anche un’incantevole Thandiwe Newton e piccola parte per Lucy Liu.
Stupidissima nonché inspiegabile l’aggiunta “Istinti criminali” al titolo italiano.
Se non avete mai visto questo film, dategli una possibilità.