Grizzly Man (Werner Herzog, 2005)

Solo un folle come il regista di Fitzcarraldo poteva girare un documentario del genere, su Timothy Treadwell, ex attore, ambientalista e appassionato d’orsi, che ha vissuto 13 estati tra gli animali più pericolosi al mondo, i grizzly del Katmai National Park. Herzog non può non essere affascinato da un personaggio simile, che pare uscito da un suo film, quasi come un giovane nipote di Kinski, e prende il girato di Treadwell, lo monta e lo interseca a interviste agli amici e parenti. Bellissimo, affascinante, e terribile allo stesso tempo. Per maggiori infos:

http://www.adn.com/2003/10/09/585763/treadwell-get-out-here-im-getting.html

Lettura sconsigliata ai piu` impressionabili.

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Visto ieri notte dal buon dvd italiano e devo dire che mi ha parecchio impressionato e irritato.

Sarà un problema mio ma la figura di questo Treadwell mi è stata molto indigesta, l’ho trovato stupido e irritante come tutti i fanatici.
Non sono certo come il tipo intervistato che dice che Treadwell ha avuto quello che si meritava ma questo suo attivisimo era ridicolo e, soprattutto, egoista.
Questa suo desiderio di essere un orso (che alla fine è stato pure esaudito visto che ha finito la sua vita nello stomaco di uno di questi bestioni) era totalmente ridicolo e, soprattutto, scorretto, insensato e criminale da un punto di vista ecologico e naturalistico.

Ha fatto una fine orrenda e così anche la donna che era con lui ma per me era una persona sgradevole e irresponsabile.
Voglio direi, si è voluto inserire in un ambiente dove lui non c’entrava nulla, era un intruso totalmente fuori luogo che ha portato solo disordine e confusione in un ecosistema con un suo equilibrio preciso. Non era amico degli orsi, non era uno di loro, era un esibizionista che, guidato dal suo egoismo e dalla sua arroganza, si è voluto imporre in un mondo non suo.

Le sue riprese avevano comunque un grande fascino e sicuramente ci sapeva fare, come ammesso dallo stesso Herzog che appare come voce off e come intervistatore.
Nell’intervista all’ex compagna di Treadwell commette quello che per me è un grande scivolone con la storia della registrazione audio degli ultimi istanti di vita dei due sventurati ma vabbeh…

Davvero interessante il lungo intervento di Enrico Ghezzi negli extra del dvd.

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Visto anch’io qualche anno fa. Concordo sia sul piano tecnico, è girato molto bene, sia sul giudizio in merito a Treadwell. Ne parlai in qualche thread, ma non ricordo dove… forse su quello dedicato a Herzog e Kinski.
Agghiacciante… ti colpisce. Da brividi la parte in cui sentono l’audio della telecamera, accesa durante l’attacco del/gli orsi.

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Ecco, invece per me quello è il pezzo peggiore, mi ha davvero irritato.
È interessante dal punto di vista del linguaggio e per quello che riguarda il ruolo di Herzog nel documentario perché mostra il regista come una versione esasperata del narratore onnisciente, quasi un dio che sta in una posizione ultraprivilegiata e di superiorità assoluta. Lui che dice all’ex compagna di Treadwell una cosa tipo “non ascoltare mai questa registrazione, anzi, distruggila. E non guardare mai le foto che ho visto dal coroner” è ridicolo, almeno per me.

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Si, sul giudizio “morale” assolutamente d’accordo con te

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Non ne faccio tanto una questione morale. Voglio dire… in un documentario come questo sarebbe davvero il caso di far ascoltare la registrazione di un uomo e una donna che urlano disperati mentre un orso gigantesco li smembra e li mangia? La risposta mi sembra ovvia.

Mi è sembrato ridicolo come Herzog ha gestito la cosa ai fini del documentario. Come a dire “Esistono foto e audio agghiaccianti ma per ovvie ragioni non si possono mostrare, lo so che la vostra curiosità morbosa vorrebbe avere accesso a questo materiale ma non è possibile allora mi filmo mentre ascolto in cuffia le urla di questi poveretti e lo faccio proprio di fronte all’ex compagna di Treadwell. Poi con fare paternalistico la invito a non ascoltare mai quell’audio perché è terribile e poi, in maniera del tutto gratuita, le dico anche di non andare dal coroner a chiedere di vedere le foto dei corpi smembrati perché sono shock”.
Mah… l’ho trovata una situazione gestita male, una caduta di stile.

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Alla fine è appunto una questione etica, morale, di stile. Si, atteggiamento abbastanza da paraculi…

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Non trovavo il thread, mi sa che qualcuno l’aveva spostato per sbaglio. Quando scrivete:

ostra il regista come una versione esasperata del narratore onnisciente, quasi un dio che sta in una posizione ultraprivilegiata e di superiorità assoluta

Beh, ma Herzog è così, lo è sempre stato. Basta vedere quell’altro suo splendido doc su Juliane Koepcke, Wings of Hope e vedere cosa la costringe a fare…

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Ho il dvd UK, preso in loco anni fa. Secondo me, il vero miracolo operato da Herzog è quello relativo ad essere riuscito a fare un gran documentario (anzi, film tout court…) pur avendo come protagonista una solenne… testa di ca**o!! Sì, perché Treadwell, a prescindere dalle sue buone intenzioni e buona fede (concetto che ho sempre trovato orrendo…), era solo un fanatico. Pure abbastanza stupido, e tanto incosciente. Che coinvolse nella tragedia anche la sua fidanzata. Irresponsabilmente, s’intende. Per questo, “Grizzly man” era e rimane un’opera imperdibile e imprescindibile. Perché un gran regista, riesce a farmi digerire un protagonista improponibile e odioso. Vi sembra poco?:wink::cocktail:

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Aneddoto che ho già raccontato da qualche parte.

Quando andai a vedere questo film, in sala eravamo pochissimi.
Tra gli spettatori uno sparuto gruppetto di ragazzini sui 14 anni che erano andati al cinema convinti di vedere un horror e invece si sono trovati davanti un oggetto cinematografico così inusuale…
All’inizio rumoreggiavano, poi pian piano il film li ha catturati.

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Quindi, hai visto il film nel 2006. Quei ragazzetti, hanno ormai tutti sui 30 anni. Spero ricordino con piacere e sorpresa, il lavoro di Herzog. E fa piacere anche a me, il loro “cambiamento” durante la visione, che descrivi. Ulteriore segno della forza di tale opera…:+1::+1::+1::slightly_smiling_face:

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La morte della volpe ha commosso anche me… non solo il protagonista… sono emotivo lo so …

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Sorprendente la rivelazione del fatto che la sua fidanzata al ritorno dall’Alaska aveva deciso di lasciarlo, ma che per qualche strana ragione lo seguì di nuovo in quello che sarà il loro ultimo viaggio.

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