Guazzabugli Avo dedicati a Moana Pozzi

Alla fine degli anni 80 Moana, inutile dirlo, era sulla bocca di tutti e star nelle sale cinematografiche in film sia soft che hard.

La Avo Film di Gloria Bulath ha sempre tentato di cavalcare correnti successi sfornando imitazioni o similia di dubbio gusto. Arriva quindi l’occasione dei film di Moana ovvero, come già molte label stavano facendo nelle edicole, editare montaggi dedicati alla diva con le sequenze più “gustose”. Ma l’operazione non è affatto semplice. Se da un lato l’appeal economico è intrigante, il perbenismo lombardo della famiglia Bulath non ammette l’introduzione di peni sugli schermi (ammettendo invece, molto incoerentemente, esibizioni softcore o lesbo piuttosto spinte). La soluzione quindi è realizzare aborti camuffati da mediometraggi in cui le scene selezionate (prelevate da film prodotti e distribuiti hard) vengono macellate e ridotte a qualche timida strusciata e a frammenti con dialoghi (si sa, nei porno italiani un martello sul timpano). Questi astrusi pastiche sono cinque, che con coraggio e per la patria, eccetto uno, ho visionato:

  • Voglia di Moana (1990) sequenze da Le donne di Mandingo (M. Bianchi, 1990) e Diva Futura (Staller & Sacco, 1989); molto truffaldinamente si utilizzano nel finale i titoli di coda del soft Stalleriano, giusto per esemplificare la scorrettezza di questi raptus a destinazione videoteca. Niente logica, niente trama, solo sesso e dialoghi alla buona.

  • I vizi di Moana (1990) non proprio un montaggio o meglio, la Avo entra nonsisabenecome in possesso dell’USA Cut di Crossing over (Henri Pachard, 1990) quindi lo doppia in italiano, taglia delle sequenze e ne sposta altre, alterando l’originale logica narrativa che persisteva nel montaggio statunitense. Più che un composite, un director’s cut secondo Gloria Bulath. In fin dei conti passabile.

  • Sognando Moana (1992) senza dubbio il più celebre tra i mostri Avo, riesumato dagli stessi in dvd anni dopo, nel 2005. Qui la casa milanese si sbizzarrisce, sequenze da ben cinque film diversi
    ovvero Cicciolina e Moana ai mondiali, Le calde labbra bagnate di Moana, Vogliose ed insaziabili per stalloni superdotati, Le malizie della marchesa (curioso, in questo filmetto che vede primeggiare Eva Orlowksy ,Moana non ha nemmeno partecipato) e I vizi transessuali di Moana, tutti formalmente accreditati al veterano e compianto Mario Bianchi. Allucinante la totale assenza di logica in montaggio, colpa anche della scelta dei film da amalgamare, totalmente diversi tra loro in trama e ambientazione.

  • L’inquieta Moana (1993) il ghost editor dei Bulath si dà alla pazza gioia e pensa bene questa volta di cercar di creare una trama (che traguardo!). Colui che infatti si cela dietro questi bizzarri prodotti (sempre non fosse più di un autore) capisce che la ripetitività è una caratteristica del porno italiano e di conseguenza non è difficile trovare hard con la stessa trama o tema. Quindi prende Una calda femmina da letto di Bob Vosse, ancora I vizi transessuali di Moana di Reynolds-Bianchi e ancora Diva Futura di Sacco. Nel primo Moana addestra un gruppo di “Beefeaters” ovvero guardie reali al servizio dello spionaggio internazionale. Nel secondo Moana è impegnata nella ricerca di un preziosissimo microfilm. Nel terzo, in mezzo alle stramberie tipiche di quei due geni di Sacco e Schicchi, ad un certo punto alcune lolite della scuderia Diva Futura vengono rapite. Come ben si evince, il tema spy di questi tre film può dar vita ad un unico mediometraggio. Troppo lusso però, la Avo non può proprio permettersi di elevarsi dal mediocre. Ed ecco che infatti scopriamo che per noncuranza o forse semplice trasandatezza, le scene da Diva Futura provengono dalla copia per l’estero ovvero doppiata malamente in inglese da doppiatrici romane. Mirabolanti i salti di qualità da film a film, colpa dei diversi formati video commerciali messi a disposizione per il montaggio (e certo, troppo lusso accaparrarsi delle copie 35mm ex nolo, meglio prendere direttamente le vhs sotto casa!). Anche questo disastro, è stato editato in dvd nel 2005. Da approfondire la questione Diva Futura, che mi risulti non circola una copia in inglese del film o sbaglio?

  • Moana e le altre - Amore dal vivo (1993) purtroppo il capolinea della pentalogia Avo dedicata alla Genovese non sono riuscito a rintracciarlo. Lo conobbi anni e anni fa tramite il defunto VHSStore. Qui comparirebbero addirittura, oltre alla Staller e a Moana, anche Karin Schubert e Lilli Carati. Chissà…

Concludo con un piccolo aneddoto riguardante questi e altri film ancora che acquistai nella leggendaria, defunta, Videotime di Cattolica. I simpaticissimi gestori, non potendo vendere le vhs a noleggio, per pochi spicci facevano copie su dvd dei film. Oggi sarebbe impensabile ma anni fa era pratica comune e ricordo ancora oggi il piacere di aspettare che fossero pronte le copie di film che non avevo mai visto, al tempo irrecuperabili altrove.

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Alcuni di questi montaggi li avevano usati anche per edizioni da edicola, uscite in abbinamento con settimanali come Panorama o L’Espresso (mo’ non ricordo bene).

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ps. Anche una videoteca di Avola (SR) usava il sistema di duplicare le VHS a noleggio per pochi soldi. Credo fosse la prassi un po’ ovunque.

Vero, verso la fine degli anni 90 la testata di destra Il Borghese (all’epoca diretta da Feltri!) editò alcuni di questi guazzabugli, più altri soft con Moana o Cicciolina, vhs allegate appunto ai numeri della rivista. Il binomio Mario Bianchi-Vittorio Feltri è allucinante, perverso.

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A distanza di settimane, posso finalmente parlare anche di Moana e le altre - Amore dal vivo (1993) di cui ho incredibilmente reperito un fisico della vhs. Stavolta il gioco è più truffaldino: si prendono i titoli di testa e i primi venti minuti di Climax! (Henri Pachard, 1985, in Italia nel 1990 come Sovreccitazione carnale). Quindi, totalmente noncuranti della differenza di formato, ambientazione, attori, si passa alle scene con le starlette citate. Moana la si vede in Diva Futura e Vogliose ed Insaziabili. Cicciolina da Ragazze del piacere e Le donne di Mandingo. Lilli da Il vizio preferito di mia moglie. Karin, ultra cut e frammentaria, da Osceno (1987) ed infine Eva da Le malizie della marchesa e da un hard in video di Henri Pachard non ancora identificato. Bruttissimo questo Moana e le altre, dura poco meno di un’ora e il soft è davvero circoscritto e mantenuto ben lontano dai limiti. Viene spontaneo pensare: perché il doppio titolo? Perché quelli della Avo si trovano in mano il visto censura di Amore dal vivo (Pro ball cheerleaders, Jack Genero, 1979) tanto che ne ricopiano le credenziali sul retro della copertina. Confusione truffaldina allo stato puro. Per questo e gli altri capitoli Avo hanno ovviamente poi rimediato le tv locali, uniche possibili destinatarie alternative alla videoteca, di questi sottofilm dal valore nullo.

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