Ha ancora senso suonare Hardcore nel 2000?

La scena HC di Torino (in “arte” TOHC) per me è fuori dal normale. Sia negli anni '80 che in anni più recenti. Tanto per citare tra i miei preferiti, oltre a Nerorgasmo, ci sono su tutti i Blue Vomit, sconosciuti ma incazzatissimi. E poi sul podio in prima posizione da sempre e per sempre del miglior hc italiano anni '00 c’è il primo dei Confusione. INEGUAGLIABILE.

Il problema non è tanto che sia bravo o meno, il problema è se abbia ancora senso fare un certo tipo di musica ora. La risposta è sicuramente si. Non ha certo un valore musicale assoluto, ma a chi dice che non lo abbia mai avuto sputerei in un occhio, ma è ancora lì ad esprimere un dissenso ed un urgenza di farsi sentire. Nel modo, non convenzionale, che si preferisce. Il fatto che non mi metterei mai ora come ora ad ascoltare tutto il tohc degli ultimi anni deriva dalla mia passione per tutto quello che è stato l hc italiano anni 80, che ha detto e fatto tanto. Quindi se ascolto ascolto l originale. Gli originali.
Del resto: mai mai mai capirai cosa penso e cosa faccio mai mai mai capirai perchè ho i tagli dentro un braccio, lame nella carne…

Calma. Gli originali (come dici tu) sono una cosa diversa dalle imitazioni (quelli di oggi) :slight_smile:
Voglio dire, negli anni '80 si suonava e si urlava l’hc perchè si voleva esprimere un messaggio politico fortissimo contro il sistema in generale, perchè in quegli anni ce n’era il bisogno. Io dico che gruppi che tuttora ripropongono lo stesso genere con gli stessi testi copia-incolla non hanno senso. I tempi sono cambiati e quei testi non posso essere trasportati a oggi, è fuori luogo.
I gruppi di cui parlo io (vedi Confusione, e altri recenti) non c’entrano un bel niente con quelli sopra… hanno proseguito lo stile musicale (sempre hc è) ma il messaggio è ben diverso e in secondo piano. Per capirci, i Wretched li ascolto in ottica di mezzo musicale per esprimere un messaggio scomodo, i Confusione li ascolto e li apprezzo principalmente come musica (senza trascurare assolutamente i testi che peraltro per me sono favolosi) .

Io ho un punto di vista differente sulla cosa.

I testi nell’hardcore sono sempre stati importanti, per carità. Veicolavano (e veicolano) messaggi, puntano il dito su certe storture del sistema, esprimono rabbia, a volte suggeriscono soluzioni, comunque danno spunti, etc… ma a differenza di molti non li ho mai ritenuti il vero fulcro del genere, non ho mai pensato che fosse da lì che proveniva la carica eversiva dell’hardcore.

E prima di essere frainteso, mi affretto a specificare che no, non penso che il fulcro fosse (e sia) nemmeno nella musica, per quanto di “rottura”, per quanto rivoluzionaria e ribelle.

No, a mio avviso il VERO senso dell’hardcore (e badate bene: hardcore, non punk, in questo caso penso che fare della semantica sia utile) sta nel MODO in cui viene suonata la musica e veicolato il messaggio… sta nella comunità/scena, nel modus operandi, nell’etica DIY, nell’autogestione, nel portare avanti un mondo parallelo che sulle regole dell’industria discografica ci sputa, un microcosmo che insegna a canalizzare la propria rabbia, a muoversi ai margini riuscendo a fare quello che si vuole fare semplicemente perché rimboccandosi le maniche e muovendosi insieme si può fare.

Per cui si, ha ancora senso suonare hardcore oggi. Ma non per la musica, che a ben guardare è stata già sentita e risentita (anche se io alcuni gruppi “moderni” me li ascolto sempre volentieri: La Crisi, Strength Approach, i californiani Deadfall, etc.), e nemmeno per i testi, che come faceva giustamente notare Uomomorto spesso sono fuori tempo massimo… no, ha senso per l’ATTITUDINE. Ha senso solo per quell’ottica sulle cose che solamente chi ha vissuto l’hardcore può avere, e che condizionerà per sempre il tuo modo di approcciarti al mondo.

Non è solo musica, non lo è mai stata, speriamo non lo sia mai.

:weedman:Ho sempre amato e sempre amero’ questo genere musicale…anche se oggi non frequento piu’ gli squat ,non dimentichero’ mai i concerti visti negli anni 90 a Torino…Al Prinz Eugen alla Delta o a El Paso!!!In quegli anni i gruppi migliori erano :Frammenti,Crunch,Arturo,RottenBrain…Mi piacevano moltissimo ma il mio gruppo preferito era,senza ombra di dubbio quello dei grandissimi C.O.V(Church of Violence).Non scordero’ mai la prima volta che li vidi ,nel 93 al Kinoz…avevo solo 14 anni ma tornai a casa con le ossa spaccate…il loro non era Hard-core “puro” alla NEGAZIONE(x me il miglior gruppo italiano di sempre)era influenzato dal metal e dal reggae ma che volete che vi dica ascoltateli e mi capirete…

Ma non l’avrei mai detto! Chissà se io e te ci troveremo d’accordo su una cosa prima o poi!

Ma dai su, è chiaro che l’hardcore non è solo musica. Sono discorsi banali… qualsiasi genere alternativo (che esce dagli schemi della musica mainstream) ha dietro ben altro, come dicevi bene tu, l’attitudine in primis e il modo in cui si “opera”. Questo mi sembra ultra-sottinteso visto che non stiamo parlando di Biagio Antonacci ma sempre di band “fuori schema”!

Dicevo, quindi, solo che l’hc anni '80 era inteso in modo antipodale rispetto all’hc del '00. Sì, anche oggi puoi tranquillamente urlare “Contro la polizia, fottiamo il sistema, ecc ecc” ma odorerebbe di muffa e varrebbe l’1% di quello che valeva nell’82 e, non me ne vogliate, ma è così ed è limpido, se non vogliamo far finta di vivere nell’Italia di 30 anni fa.
Percui W l’hc! Nessuno ha detto che non ha senso suonare hc oggi, anzi io dico il contrario, però preferisco nuovi testi, nuove idee, anche composizioni ermetiche come tanti fanno, cmq tutto più rapportato all’età moderna.

Mah, a dire il vero…

Sì, anche oggi puoi tranquillamente urlare “Contro la polizia, fottiamo il sistema, ecc ecc” ma odorerebbe di muffa e varrebbe l’1% di quello che valeva nell’82 e, non me ne vogliate, ma è così ed è limpido, se non vogliamo far finta di vivere nell’Italia di 30 anni fa.
…mi pareva di averti dato ragione su questo, o sbaglio? :wink:

Ma dai su, è chiaro che l’hardcore non è solo musica. Sono discorsi banali… qualsiasi genere alternativo (che esce dagli schemi della musica mainstream) ha dietro ben altro, come dicevi bene tu, l’attitudine in primis e il modo in cui si “opera”. Questo mi sembra ultra-sottinteso visto che non stiamo parlando di Biagio Antonacci ma sempre di band “fuori schema”!
Non ne sarei così sicuro. Per me non è solo musica, per te neppure, e nemmeno per MilanoOdia, ma è un dato di fatto che negli ultimi anni l’hardcore (in alcune delle sue varie forme) sia stato inglobato dal mercato a livello di un genere come un altro, e ci sono gruppi che hanno alle spalle un discreto giro di soldi legato a doppio filo con le major (o con le big indies) di turno. In molti di questi casi non si può più parlare di scena o attitudine, e specificare che il vero hardcore non è solamente un tipo di suono ha talvolta ancora senso. IMHO.