Halloween 4 - Il ritorno di Michael Myers (Dwight H. Little, 1988)

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L’Ottocento vede Pierre Alexis Ponson du Terrail, autore di 1484 puntate complessive di romanzi d’appendice, cimentarsi con le avventure del criminale Rocambole. Uno scrittore insostituibile: quando chiede un aumento al direttore, questi cerca invano qualcuno che prosegua la serie dall’ultima puntata già scritta, che vede Rocambole intrappolato in una cassaforte.
Nessuno degli interpellati riesce a trovare il modo per liberare Rocambole. Il direttore si rassegna a a dare l’aumento a Ponson du Terrail, che comincia la puntata successiva con: “Uscito dalla cassaforte, Rocambole…”
- Andrea Carlo Cappi in “Caccia al ladro”, prefazione al Grande Diabolik 2003.

Ecco, così è stato ribaltato.
All’inizio del film un personaggio che appare esclusivamente per svolgere questa funzione, dirà che dieci anni primaMyers e Loomis hanno rischiato di morire entrambi arsi vivi. Come siano sopravvissuti non ci è dato sapere.Strano capitolo, questo Halloween 4. Il soggetto non è malvagio, la sceneggiatura fa acqua qua e là ma tutto sommato regge quel tanto che basta (alla fine è uno slasher, non pretendiamo una logica ferrea), la fotografia non fa urlare al miracolo ma è funzionale, la tensione c’è, magari a sprazzi, ma c’è. Certo, alcuni presunti colpi di scena sono telefonatissimi, su tutti la presenza di Michael sull’auto che starebbe portando in salvo Rachel e Jamie.Ci sono dei momenti che non si capisce se volessero essere comici ma non riescono ad esserlo (Pleasence sbeffeggiato dalle cheerleaders), altri che non si capisce se volessero essere seri ma sembrano comici (il prete alcolista che alla fine lo carica, interpretato dal sosia americano e grezzo di Paolo Paoloni). Ma ci sono due cose importantine che non funzionano: la regia e il montaggio. La prima è piatta e scolastica, il secondo semplicemente scellerato: di fatto anziché esaltare la tensione riesce a smorzarla. Ed è un peccato, perché da questo punto di vista la mezz’ora conclusiva poteva essere grandiosa.
Poi, va be’, c’è Pleasence che caldeggia le ronde leghiste ad Haddonfield per fermare Michael Myers, con risultati che penso possiate immaginare senza ricorrere al tag spoiler.
Bella l’idea del finale, in cui la piccola Jamie accoltella la madre adottiva proprio come zio Micky aveva fatto dieci anni prima con la sorella. Peccato che Little abbia voluto anche riproporre il piano sequenza in soggettiva che fu di Carpenter con risultati a dir poco maldestri.Menzione d’onore per Kathleen Kinmont, la cui presenza ha fatto esplodere lo gnoccometro.

P.S. Nell’intestazione del thread non entrano sia il titolo originale che quello italiano: accontentatevi!

Non lo vedevo da un sacco di anni, mi ricordavo solo della bambina e della maschera orribile di Michael.

La mancanza della formula iniziale e di Michael Myers aveva decretato l’insuccesso del terzo capitolo, quindi hanno deciso di tornare alle origini. Secondo me era meglio seguire quella strada ma il pubblico idiota, purtroppo, vuole vedere sempre le stesse cose. Quindi ci becchiamo i seguitacci. Questo è piuttosto modesto e anche un po’ strambo. Tralasciando il fatto che quando vedi uno slasher anni 80 non pensi certo alla logica, è anche vero che quando vedi tornare loomis con un graffietto sulla guancia e Michael vivo e vegeto, come se non fossero morti bruciati e devastati dall’esplosione… storci un po’ il naso. Quindi il film parte già con scritto a caratteri cubitali DOBBIAMO PROSEGUIRE LA SERIE, NON CE NE FREGA NIENTE DEL PRETESTO. Anche l’assenza di Jamie Lee Curtis (se non per delle foto prese dal set del primo film) si sente non poco. E anche qui: sembra che sia morta ma come? Perché? E quando ha fatto una figlia? E con chi? Non spiegano niente. Vabbè, comunque, a parte il pretesto, che alla fine ci passi sopra, il film è quello che è: uno slasher anni 80 nella media, con qualche momento non malvagio ma nel complesso dimenticabile. E dopo il primo capolavoro e il secondo bel film il piattume di questo quarto capitolo si nota ancora di più. Ah, all’inizio parlavo della maschera. Ma quanto è brutta? I capelli sembrano del mago silvan! È completamente bianca. Sì, lo so, la ruba da un negozio di maschere, quindi è nuova, ma lo faceva anche nel primo e lì la maschera era nettamente meglio. Non lo so, la trovo sbagliata. Anche quello che sta sotto la maschera non ce lo vedo troppo nel ruolo. Boh, è un Michael Myers un po’ ridicolo. E i ragazzi che si travestono rischiando di farsi sparare? Ma siete scemi?! E i tizi al bar? Oh, alla centrale non rispondono… andiamo a vedere! Sulle jeep, ragazzi! Cristo! E poi vanno in giro coi fucili e ovviamente ammazzano uno che non c’entra un cazzo (e che neanche viene inquadrato). Una banda di coglioni! Dovrebbero essere tipo quelli del villaggio che si armano di torce e forconi e vanno dal mostro in frankenstein ma a me hanno fatto pensare più ad un film di mel brooks! Un’altra cosa: ho letto che all’inizio la maschera doveva essere bionda ma poi l’hanno cambiata per essere più fedele all’originale. Ma nella scena nella scuola è biondo!!! Michael è ossigenato! Cristo santo, un minimo…

In conclusione, come dicevo prima, niente di eccezionale, alla fine è uno slasher anni 80. I fan del genere (eccolo!) se lo guardano con piacere, ma è obiettivamente bruttarello.

Lati positivi:

  • Il grande Donald Pleasance è un grande, a prescindere. Sempre bello rivederlo.
  • La bambina e Rachel, la sorellastra, sono brave.
  • Non male l’idea di vestire la bambina con lo stesso vestito da clown che indossava Michael da piccolo.
  • Quando il dottor Loomis vede Michael nel bar del benzinaio e c’è quel carrello su lui che non porta ancora la maschera. Bello. (Oh, a pensarci adesso. Ma se invece della maschera fosse rimasto così? Non sarebbe stato meglio?)
  • Il finale. Un bel pugnetto nello stomaco, complice la musica a palla e il grande Pleasance.
  • Il personaggio del prete pazzo! È talmente assurdo che lo adoro! Il doppiaggio è fantastico! D’ora in poi non dirò più armagèddon ma armagedÒn!
  • L’omicidio col fucile! Semplicemente fantastico!!! Ti posso sparà ma… vaffanculo, ti ci appicco al muro!
  • Le tettone di Kathleen Kinmont! Mamma mia!

Dimenticavo! Tra i lati positivi non c’ho messo quella che forse è la cosa più bella del film: i titoli di testa! Niente musica, solo un sinistro drone al tramonto con le classiche decorazioni di halloween inquietanti e le scritte che brillano arancioni come le zucche. Ficata.