Hannibal (Ridley Scott, 2001)

Visto con notevole ritardo (solo 14 anni dopo!), quindi senza tutto l’hype che all’epoca scatenò, il sequel (cronologico) de Il Silenzio degli Innocenti. Ricordo stroncature furenti, dovute soprattutto all’impossibile paragone con il film di Demme. Hannibal è criticabile per molti versi (in primis, da fiorentino, la cartolinesca e cromaticamente assurda resa di Firenze, una roba tutta “americana”), cerca l’effetto facile, Julianne Moore non funziona come Clarice Sterling, Giannini e la Neri sono figurine, Hannibal Lecter assume contorni messianici, e quant’altro. Tuttavia non lo definirei un fallimento totale. In qualche modo il film si lascia vedere fino in fondo, ha dei momenti anche pregevoli e Ridley Scott ha un suo stile nell’illuminare e riprendere la scena. Non un film completamente riuscito ma neppure una schifezza indecorosa, come invece mi è capitato di leggere. A tratti si rivela disturbante (il trucco di Gary Oldman o la scena del banchetto con Ray Liotta “scappellato”). Rispetto al romanzo la sceneggiatura si prende diverse libertà, in particolare il finale, differenza davvero eclatante rispetto al libro di Thomas Harris.

Io invece lo vidi all’uscita al cinema con Dartbadio, dettaglio trascurabile, ma ricordo che lo vidi ubriacandomi di Cynar, non so percé ma avevo dietro 4 mignon, va beh…
Ho fatto la premessa del Cynar per giustificare quello che sto per dire, di tutta la trilogia è quello che ho apprezzato di più, ricordo che all’epoca vi fu un’accesa discussione sul film ai tempi d’oro del foum di Nocturno.
Provo a ricordare alcuni momenti, tipo la grossa sorpresa per la presenza nel cast di Ivano Marescotti, noto attore di teatro romagnolo, voi lo ricorderete ne “I Pavoni” la cosa buffa è che nonostante il marcatissimo accento Ravennate fa la parte di un Sardo, un po’ come se mettessero me a interpretare Caddeus in un film.

Tornando a noi, ho ricordi a sprazzi di violenza non indifferente, a volte ben orchestrata:

la scena dei maiali è a suo modo geniale, poi l’epilogo è un altro paio di maniche, ma vedere quei porconi che ronfano banchettando a suon di grida fa un certo effetto, all’epoca si diceva che Scott fece un casting di migliaia di maiali per selezionare quelli più adatti.

Riguardo il deludente finale:

Anche se palese riferimento al Conte Ugolino nell’inferno Dantesco, ho trovato tutta la faccenda fin troppo sopra le righe, così come la gratuita scena della bambina cannibale sull’aereo.

Tutto sommato, è ormai ora di rivederlo. :swat:

Visto proprio all’uscita in sala e forse di sguincio in qualche passaggio televisivo, se poi c’è stato, sono uno di quelli che lo avevano bocciato al 100%.
In realtà per me la grande delusione era stata il romanzo di Harris, quello sì una schifezza epocale, con la Firenze descritta in modo ridicolo, i tre rapitori sardi degni di Aldo, Giovanni e Giacomo, Lecter trasformato in un gaio supereroe appassionato di profumi ed essenze (!!!), eccetera.
A quanto pare comunque, su Harris c’era stata una sorta di imposizione del tipo “su questa scrivania ci sarà il tuo romanzo o il tuo cervello” da parte del buon Dino De Laurentiis che non si perdonava di aver ceduto i diritti del Silenzio degli Innocenti poi realizzato da Demme e voleva portare di nuovo Lecter sullo schermo. E infatti poi Dino insisterà con Red Dragon e Hannibal: Le Origini del Male.

In ogni caso il libro è un’accozzaglia fatta con due o tre abbozzi di romanzo frullati assieme, e quindi è pure inutilmente lungo. Il film lo ricordo come una versione ipersemplificata del soggetto originale, da cui difficilmente poteva uscire qualcosa di buono. Probabilmente dovrei rivederlo, prima o poi mi ricapita a tiro.

Pure io lo vidi quando uscì al cinema e ne rimasi molto deluso… infatti è quello dei tre interpretati da Hopkins che mi è piaciuto di meno (come l’omonimo romanzo di Harris: Un mattone che acquistai solo perchè ai primi, da Mondadori, regalavano la maglia!) e non l’ho mai piu’ rivisto, nonostante ciò lo ricordo benissimo (sicuramente per tutte le scene che avete ricordato e, l’ambientazione che già mi aveva suscitato più di un dubbio!!!)… insomma, fu una delusione totale!!! :frowning:

//youtu.be/eHSYth2wSEk

Lo ricordo come una roba in bilico tra la cagata pazzesca e la scemenza divertente. Mi è venuta voglia di rivederlo e ho messo il dvd che però dura esattamente 125 minuti e 58 secondi.
Tutte le durate online parlano di 131 minuti. È forse cut?

È un dvd Universal uscito in Francia.

Adesso ricordo che ci furono polemiche e censure al momento dell’uscita del film (con una farsa pubblicitaria con tanto di divieto ai minori revocato) ma non mi sembra che anche all’estero ci sia stato questo teatrino.

Chi ne sa di più?

Io comunque ora me lo vedo, non lo rivedo da quando uscì in sala.

Io l’ho visto una settimana fa circa, su un canale olandese (poiché mi trovavo in vacanza a Rotterdam). Un normale passaggio televisivo intorno alle 23:00, ed era pieno di scene esplicite come quella che ho descritto nello spoiler. Non avendolo mai visto prima non saprei dire se fosse una versione cut o meno, né ho fatto caso con precisione alla durata, però ecco…mi pareva una roba integrale, a naso.

Film che ho sempre trovato temendo, ma proprio nel senso negativo del termine. Niente a che vedere con Manhunter e con Il Silenzio degli innocenti, proprio il punto più basso di Scott (forse Soldato Jane è pure peggio per certi versi…), e poi a mio avviso qui c’è proprio la pietra tombale del personaggio di Hannibal Lecter, che straparla come un vecchio trombone per tutto il film e sembra quasi una parodia. Mi resta impressa la scena del cranio scoperchiato di Ray Liotta

Rivisto ora.
Giudizio sintetico: cagata pazzesca, ma comunque divertente.
I momenti indecorosi non si contano e c’è una compilation di cose senza senso che davvero non ci si crede.

Atroci gli italiani del cast (perché poi parlano in inglese tra loro???) e completamente assurda la rappresentazione di Firenze.
Sui sardi non mi pronuncio per decenza.

Ottimo il make-up di Oldman, così ben fatto da non temere nessuno dei tantissimi primi piani con cui viene mostrato.
La violenza, però, è davvero minima.

Comunque, ripeto, è sicuramente divertente anche se sembra scritto e diretto da due oligofrenici.

A me nel complesso era piaciuto, almeno finché si manteneva fedele al romanzo. L’ending cinematografico è diverso, perde tutta la carica nichilista di quello letterario e di conseguenza non mi dice una mazza. Certo che pensare l’abbia diretto il regista di Alien e Blade Runner…


Da questo punto di vista, trovo debole anche il romanzo. Si rampognano tanto gli scrittori italiani che tentano di ricreare le atmosfere anglosassoni nei loro libri ma pure gli Anglosassoni non scherzano, quando si tratta di ricambiare il favore. Nel commissario Pazzi non è difficile intuire l’ispirazione a Perugini, noto per aver incastrato Pacciani nell’inchiesta sul Mostro. Giannini non lo aveva neanche reso troppo male, abbastanza fedele al personaggio letterario.

Il Mostro nel film è citato più volte, infatti, e il personaggio di Giannini dice esplicitamente che ha lavorato su quel caso.

È ridicolo, però, vedere gli italiani che parlano in inglese (peraltro nemmeno troppo bene) quando sono tra di loro. Per quale motivo Giannini e la Neri (marito e moglie nel film) devono parlare in inglese quando sono a casa e decidono di andare a teatro?
Sono piccolezze che mi irritano da morire.

Mai come in Hannibal Lecter le origini del male, dove il giovane Hannibal prima di fuggire dall’orfanotrofio russo lascia sul pavimento un messaggio in Inglese.


ps. Harris in merito al caso Pacciani era venuto a Firenze per assistere al processo. Se ne stava in aula a prendere appunti, rifiutando di commentare e di rilasciare dichiarazioni ai giornalisti.