Hard Gun aka Muay Thai Assassin (Prapon Petchinn, 1996)

Film poverissimo, un cinema estremamente popolare difficilmente fruibile fuori dal contesto socioculturale dove è stato realizzato, stupisce che sia arrivato in occidente, importato sul successo di Tony Jaa post Ong-Bak (ma qui davvero si è voluto spremere il limone oltre l’inverosimile!).

Intanto facciamo un po’ di chiarezza: l’ho visto grazie al doppio dvd francese, intitolato Muay Thai Assassin, che però imdb fa coincidere con un altro film (la cui trama è realmente ambiziosa e in cui il cast tecnico è praticamente inesistente), che linko qui di seguito per completezza anche se sono praticamente certo che sia un abbaglio ed il film in questione non esista:

Film poverissimo dicevo, non solo in termini di budget ma anche a livello di contenuti. Pensavo di trovarmi di fronte a qualcosa alla Spirited killer, con un’ora e mezzo di botte da orbi e stunt artigianali ma sbalorditivi, con i crack delle ossa rotte non aggiunti in postproduzione… E invece siamo da un’altra parte ancora.
Le scene action che danno un po’ di valore alla pellicola sono il primo quarto d’ora (con la sparatoria e la fuga dei criminali che getta le basi per l’esilissimo intreccio) e soprattutto il quarto d’ora finale, in cui finalmente vediamo un giovanissimo Tony Jaa (nel ruolo di un cattivo) che si esibisce in uno spettacolare combattimento acrobatico contro il protagonista.
In mezzo un’ora di nulla cosmico, con scenette comiche infantili tirate per le lunghissime e scorci di vita familiare del protagonista con qualche ambizione melodrammatica. Come sempre nella commedia thailandese diversi personaggi estremamente sopra le righe che stonano con i concetti di verosimiglianza ed immersione diegetica. Se vogliamo trovare un valore a questa parte centrale della pellicola è quello di mostrarci in tutta la sua nuda concretezza la povertà del paese, in cui la gente vive davvero di niente, ed i vari problemi che lo affliggono (alcolismo, droga, violenza domestica, gioco d’azzardo, corruzione, etc).

Sotto l’aspetto musicale segnalo come il cinema thai degli anni '90 non fosse per nulla inferiore a quello turco degli anni '80, con riciglaggi davvero imbarazzanti di temi celebri del cinema di altre latitudini. In particolare segnalo (solo nel primo quarto d’ora):
-Il logo della Pachpunna productions accompagnato dalla musica di Ritorno al futuro
-La prima scena action coi banditi espugnati dalla catapecchia sulle note di Mortal Kombat
-La presentazione comica del personaggio del padre che ha come sottofondo il main theme di Il mio nome è nessuno :scream:

Film più interessante sotto il punto di vista socio-antropologico che da quello più prettamente cinematografico.

Il disco bonus dell’edizione francese presenta una serie di materiali probabilmente scaricati da YouTube: 3 interviste a Tony per la tv giapponese; uno spezzone di un talk show della tv thailandese di una decina di minuti con Tony, Panna e due stuntmen del loro team; un’esibizione di Tony in diretta alla tv hongkonghese e una in un teatro in giappone; una marea di trailers di collana di film orientali.

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