Non ricordo nè il titolo del film nè bene la trama quindi sarà davvero difficile!
visto su raitre di mattina d’estate tanto tempo fa però non è uno sceneggiato
è un film italiano, regia italiana con attori italiani (forse non famosi) girato in bianco e nero nella seconda metà anni '50 prima meta anni '60
una donna bionda sola (rimasta vedeva o lasciata dal marito) ancora piacente porta il suo bimbetto al mare in versilia d’estate per curare una di lui malattia ai bronchi
ma la situazione è disperata ha da poco perso il lavoro, non ha denaro e non trova conforto in nessuno (alla Umberto D) finchè la nota e se ne interessa un ricco industriale anziano (tipo cummenda però non fa ridere perchè trattasi di melodramma) che ci prova ausiliato dai soldoni e dal macchinone con autista che si ritrova
la pulla tuttavia gli preferisce un giovin bellimbusto (forse bagnino) alla amedeo nazzari spiantato ma volenteroso che romantico la riempe di belle parole
il cummenda gelosone l’avverte: non fidarti! che poi ti scotti e a sua volta gli esplica la sua cinica filosofia di vita di come abbia sacrificato il suo amore giovanile (che tanto la donna gli ricorda) per colpa della famiglia, di come si sia arricchito senza scrupoli inchiappettando chiunque gli sia capitato a tiro e altre meschinità vantandosene
il cummenda fa leva anche sul bimbetto garantendo alla madre per il suo futuro cure sanitarie e benessere economico ma ella innamorata dell’altro non gli cede e allora sto tipo gioca pesante e fa scoppiare uno scandalo
il tipo alla nazzari anche se innocente, per via dei suoi precedenti, scappa alla chetichella e la signora bionda rimasta sola piuttosto che cedere al ricatto decide di tornarsene in città (del nord) nell’incertezza del domani più assoluta
quindi un finale strappalacrime a dir poco insostenibile: musica in crescendo lei a piedi col bimbetto nella mano e la valigia quadrata nell’altra che si dirige alla stazione camminando a testa alta con una faccia che è una maschera imperscrutabile e la gente sulla strada che al suo passaggio bisbiglia e ammicca cattiva
il film si chiude col cumenda placidamente seduto al dehors di un bar vestito tutto di bianco col borsalino in testa (tipico di un certo cinema italiano di una volta rappresentare l’archetipo del cattivo vestito elegantemente di bianco col cappello e che fuma ad es. SENZA PIETA’ di Lattuada) che, dopo aver assistito alla scena, si accende un sigaro e commenta a voce alta un’amenità del tipo glielo avevo detto, la vita è dura e poi il cartello fine (e subito la pubblicità rai senza poter leggere il nome degli attori)
un film sicuramente atipico perchè ne escono tutti male e nessuno ottiene nulla, io ci rimasi male a mia volta perchè dopo aver seguito (a film iniziato sennò ricorderei il titolo) tribolante tutte le vicessitudini della storia che poi finì in questo modo, commentai spontaneamente: STI CAZZI
Chissà se ve lo ricordate o forse me lo sono sognato?