Due ragazze neanche vent’enni (Chloe East e Sophie Thatcher), probabilmente suore laiche (si chiamano ‘sorella’ fra di loro e c’è l’han scritto anche sul cartellino che portano sul soprabito) che fanno parte della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (un nome più lungo, no?) vanno in giro per un cittadina di montagna cercando invano di interessare la gente al loro culto fino a bussare alla casa del fascinoso signor Reed (Grant, bravissimo) che, invece, si dimostra interessato. Sin troppo cortese, le due ragazze si mettono subito sul ‘chivalá’ ma troppo tardi si rendono conto di avere a che fare una persona pericolosa che vuole testare la loro fede e che non ha nessuna intenzione di mandarle via. Riusciranno ad uscirne?
A sorpresa buon successo (43 mln $ d’incasso complessivi, di cui 27 negli USA e oltre 7 nel Regno Unito contro 10 di costo) è un bel film. Ovviamente quasi tutto sulle spalle di Grant gigione come non mai, ma le due ragazze non sfigurano. Quasi tutto, scusate la ripetizione, girato dentro la casa del protagonista (complimenti a chi a curato la scenografia), i due registi non fanno pesare la staticità della situazione grazie ad un terzetto di attori ben amalgamato e ad una regia mobile.
Interessante la lezioncina sulla storia dell’origine delle religioni (però già presente nel CODICE DA VINCI), che spiega che quella cattolica non s’è inventata niente e quella sull’origine del Monopoli. C’è anche Topher Grace che fa il superiore (‘elder’ in inglese) delle due ragazze, ma si vede molto poco.
Da noi arriverà solo a fine febbraio 2025 distribuito da non so chi. Mah!