Made in Hong Kong
Fruit Chan
1997 108’ colore
Moon è un giovane spiantato che, dopo aver abbandonato la scuola, vive
accettando lavori come recupero crediti per un malavitoso locale e ha
per amico Sylvester che -a causa del suo handicap cognitivo- viene
vessato e picchiato da ragazzini crudeli. Un giorno Moon nei suoi giri
di riscossione incontra Ping,
affetta da una grave patologia ai reni (che
rende indispensabile un trapianto) benché giovanissima. E se ne
innamora.
I tre vanno alla ricerca dei destinatari delle lettere
scritte da
una ragazza, Susan, morta suicida davanti agli occhi di
Sylvester, che ne ha recuperato le missive
.
Io penso vi sia ben poco di interessante che posso scrivere di questo
film, storia
tragica in cui i destini segnati di alcuni giovani si
intrecciano (idealmente) con il destino (segnato anche esso?) di hong
kong
. Girato davvero con mezzi di fortuna (nell’intervista, presente
nel DVD italiano, il regista dice di aver usato gli scarti di
pellicola inutilizzata provenienti da altri film e che il direttore
della fotografia lo abbandonò ad un certo punto della lavorazione e lo
dovette sostituire con un fonico!), se doveva essere doloroso da
guardare quando uscì (il 1997, anno in cui Hong Kong torna sotto la
giurisdizione della Cina) oggi, viste come sono andate le cose nei
rapporti tra la ex colonia e la Cina, risulta -personalmente-
straziante. Fa impressione comprendere come - apparentemente- delle
due l’una: o il film fu profetico nell’indicare che ci sarebbe stata
un’assimilazione oppure (magari più probabilmente) era chiaro a tutti
gli hongkonghesi il futuro con cui gli si sarebbero trovati a
confrontarsi.
Ottimo il dvd della tucker: pieno di extra. Anche se fino ad adesso
ho visto solo mezza (ma per mancanza di tempo) intervista al regista.
Ciao!
C.