I cannoni tuonano ancora (S.Colasanti, 1969)

Prod.Igino Bianchi pe Filmar
Regia: Sergio Colasanti
Soggetto e sceneggiatura: Fabrizio Gianni
Musica: Gianni Ferrio
Canzone iniziale: “No way out” di Ferrio, cantata da Yula De Palma
Scenog-arred. Emilio Zago
Dir.prod. Gino ROssi
Ass.reg.Fabrizio Gianni
Operat. Idelmo Simonelli
Interpreti:
Robert Woods (serg. Gadget)
Giuseppe Michele Luca (cap. Slater)
Maurizio Fiorini (Gerfey)
Zucker Norman (Montez)
Aldo De Carellis (Zucca)
Luigi Idà
Vittorio Richelmy
Mauro Pellicciari

Uscito nel 2007 per la Ritka video, in un dvd sufficiente, come al solito con i sottotitoli in ceco escludibili solamente con l’ausilio di programmi come dvdshrink, il film viene presentato nell’edizione con i nomi italiani (secondo il Poppi-Pecorari ne esiste altra versione con i nomi degli autori e interpreti in inglese).
Girato interamente nei mussoliniani Tirrenia studios, il film del poco noto Colasanti è di una noia a dir poco mortale.
La trama narra di cinque soldati americani che si ritrovano imprigionati in una grotta e, nel tentativo di uscirne, ritrovano un deposito di tesori del Terzo Reich, sorvegliato da cinque crucchi…

Il film fu girato nel 1969, ma uscì solamente sei anni dopo.

Cover del dvd:

Screenshots:

Trasmesso per la prima volta in TV ieri notte su Cine34

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Un altro buon recupero di Cine 34. Su Mediaset Play è disponibile?

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Disponibile fino al 16/03. https://www.mediasetplay.mediaset.it/movie/icannonituonanoancora/i-cannoni-tuonano-ancora_F001086902000101

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Esclusa la buonissima qualità visiva della pellicola ed il doppiaggio (per la bellezza delle voci sentite in Nmila film), tutto il resto è da gettare alle ortiche: dialoghi (a volte insensati come logica), personaggi, comportamenti (da piegarsi in 2 dal ridere il giochetto del “trova la cassa al buio” e ciò che ne consegueo la tattica “urla te che urlo anch’io” per distrarre i cecchini ) e situazioni che hanno quella parvenza di improvvisato (ma non nel senso buono; nel senso "facciamo qualcosa, diciamo qualcosa). I fatti accadono un po’ alla “media res”, iniziano a caso e si concludono senza concludersi (ed altre volte nemmeno li vediamo ma vengono raccontati ). Quasi ogni spiegazione che viene fornita non è una spiegazione.

C’è una notevole reiterazione (sia per quanto riguarda il parlato quanto per le situazioni) verso l’omosessualità maschile

Comunque, un grazie a Cine34 per la prima tv ! Al di là del fatto che il film possa essermi piaciuto o meno, queste sono operazioni apprezzabili.

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