A dispetto dell’idiotissimo titolo italiano, niente perversioni o aberrazioni sessuali nella trama.
Si tratta di un coming-of-age movie nel quale assistiamo ad alcune delle fasi salienti del passaggio di Anna dall’adolescenza all’età adulta. In questo frangente così delicato la ragazza, proveniente da una ricca famiglia altoborghese, mette in discussione alcune delle dinamiche ormai ben assestate della propria vita per sperimentare qualcosa di diverso che le permetta di “uscire dalla gabbia” e scoprire “un nuovo modo di amare”.
Certo, si parla di affettività e di sesso, ma anche di dinamiche relazionali col mondo degli adulti, rifiuto dei modelli genitoriali, messa in discussione dei valori provenienti dall’educazione cattolica. Ed altro ancora.
Brynych come sua abitudine non rinuncia ad infarcire il tutto con sequenze surreali ed oniriche, distorcendo fin dalla prima sequenza (suore in guêpière che ancheggiano voluttuose) in modo grottesco ed umoristico le realtà che rappresenta: attraverso la lente distorcente del punto di vista della protagonista, che mettendo in discussione tutta la sua realtà quotidiana si cimenta nel tentativo di interpretare tutto ciò che è attorno a lei in una maniera diversa, il regista critica in maniera più o meno satirica i capisaldi del capitalismo, una certa forma mentis tipica dell’educazione cattolica ed infine le strutture portanti della famiglia borghese.
Visto in un telecinema estremamente grindhouse che dura almeno una ventina di minuti in meno rispetto alla versione ufficiale del film. Credo che manchi un rullo, probabilmente durante la sequenza della visita di Anna alla comune hippy, poiché la vediamo intenta a partecipare al rituale del passarsi lo spinellone gigante e poi bruscamente la ritroviamo nella stazione di polizia, senza sapere come diavolo ci sia finita.
Sto recuperando un rip da vhs tedesca, appena possibile cerco di capire in cosa consiste esattamente il materiale che manca nella versione che ho visionato.