I fantasmi del Fallo (G. Belmonti, A. Miscuglio, R. Daopoulo, 1981)

Documentario di 54 minuti realizzato sul set di un film a luci rosse con l intento di scoprirne i metodi di produzione ed evidenziarne la sessualità codificata, improntata su una donna-oggetto alla mercé del maschio. Di chiaro stampo femminista vuole far riflettere sulla mercificazione del corpo. Da urlo il cast (le intervistate, insomma): Sabry Mastrolorenzi, Dompat Sejourney, Sonia Bennett, Guia Lauri. Lo cerco col coltello fra i denti perchè (ovviamente) si parla anche di Marina. Come fare per recuperarlo?

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Una volta ero riuscito a trovare dei siti hard dove si riuscivano a scaricare anche dei porno molto rari. Purtroppo con la rottura dell’hard disk, ho perso sia quelle pagine, che materiale raccolto.
Se qualcuno ricorda i siti. Si potrebbe fare là una ricerca su questo documentario.

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Se non mi confondo con un altro documentario della brava Rony Daopoulo, si cercò a suo tempo di recuperarlo presso gli archivi di un festival cinematografico, ma purtroppo non si arrivò a niente. Non ricordo i dettagli.

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Ce l’ha la cineteca di Pordenone che l’ha mostrato lo scorso primo aprile e poi è morto così. Non capisco il senso di tenersi questi film negli archivi senza mostrarli a nessun altro. Non mi venissero a parlare di problemi di diritti perché è davvero un film che può interessare veramente una nicchia di pubblico. Ci si accontenterebbe pure di uno streaming a pagamento. Ripeto, farlo vedere a un tot di persone per poi tenerlo nascosto magari per i prossimi quarant’anni a che serve?

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Subito una medaglia per Rodar! Ottima dritta. Ovviamente in questo tipo di operazioni occorre presentarsi di persona (e già è difficile portare a casa qualcosa) e io abito nel punto diametralmente opposto dello Stivale. Ad ogni modo prometto che farò un tentativo a distanza.

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Grazie. Sei siculo se ho capito bene. In effetti stai un po’ fuori mano. Ripeto, siccome penso che sia un documentario libero da diritti anche per via della sua natura ‘politica’, sarebbe carino se la cineteca di Pordenone organizzasse degli streaming a pagamento per cui con una piccola cifra puoi vederlo almeno una volta sul pc. A meno che un giorno ce lo ritroviamo su Rai Storia. Tanto da quello che ho capito ci sono solo interviste. Oltretutto sarebbe l’unica occasione per sentire le vere voci di alcune di queste attrici del primo porno italiano che onestamente è la cosa che mi attrae di più.

p.s.: Se si facesse di nuovo vivo Zardoz si potrebbe chiedere a lui, ma è un po’ che non viene.

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Non proprio “diametralmente”, in effetti… sono salentino.

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