Da un forum di tifosi napoletani riporto 2 testimonianze di tifosi che sono andati a Roma in trasferta. Giudicate voi.
Arrivo alla stazione Centrale alle ore 10:05 e noto la prima intelligente scelta di Trenitalia (sarà la prima di una ricca collezione). Il treno Ic per Torino (ferma a Roma) parte dall’ultimo binario della stazione, proprio quello a ridosso dell’uscita della vesuviana, dove il passaggio è assolutamente angusto. “L’ingorgo” è indistricabile, anche i normali passeggeri degli altri convogli fanno fatica a raggiungere i rispettivi treni. Nonostante tutto la situazione è relativamente tranquilla, nessuna carica, nessun segno di insofferenza. Poi, però, proprio a ridosso del cordone di caschi verdi succede qualcosa e un ragazzo viene colpito con una manganellata al capo. Svenuto, o quasi, viene portato via dagli amici e soccorso al centro della stazione. Le ore passano, il treno non parte.
A questo punto le cronache riportano di una presunta invasione di tifosi napoletani sul treno con conseguente sgombero dei passeggeri “civili”. FALSO. Trenitalia, dopo aver impiegato ore per capire che in quella situazione sarebbe stato folle far salire tutti quei pazzi su un treno “normale” invita i passeggeri a scendere. Niente treno speciale? Bella idea. Finisce secondo pronostico. I tifosi del Napoli salgono a bordo del convoglio, ormai sgomberato. E questo come lo chiamate se non “treno speciale”? Da notare come, a compiere il controllo dei biglietti prima dell’ingresso sul treno, non sia né la polizia né alcun dipendente delle ferrovie. Due “Ultras, grandi e grossi, organizzano il prefiltraggio facendo salire i loro compagni e dispensando schiaffi e cazzotti agli altri. Mi prendo la mia prima razione di giornata (infondo carezze rispetto al resto), e salgo sul treno.
Siamo su un Ic in trasferta a Roma eppure sembra di essere su un treno degli anni ’30 in direzione auschwitz…ammassati come bestie, perfino sugli scompartimenti per le valigie, aria condizionata ad intermittenza. Fa un caldo infernale. Il treno si ferma non soltanto nelle stazioni ordinarie (Aversa, Formia, Latina) nonostante non ve ne fosse bisogno dato che non doveva scendere o salire nessuno ma anche in parecchie stazioni intermedie. Che Trenitalia non ci venga a raccontare la storia del freno d’emergenza. Secondo voi, in ritardo di un’ora rispetto alla tabella di marcia e con un caldo intollerabile nei vagoni, eravamo così stupidi da voler fermare il treno? Sarebbe più onesto dire che il ritardo sia stato voluto.
Si giunge a Termini alle 15, dal treno scende un fiume di persone, spuntano spranghe, fumogeni, riecheggiano botti fortissimi. Sembra Beruit. Al grido di “Bruciamo la Capitale” e sotto gli occhi increduli di centinaia di “civili” che guardano ai lati della stazione la disordinata invasione degli Unni, raggiungiamo i pullman dell’Atac. E’ evidente che non sono sufficienti. Anche lì siamo assiepati come cani e vi assicuro che lo stadio non è vicino alla stazione. Anzi. Arrivati all’ingresso ospiti, non viene logicamente effettuato alcun controllo del biglietto. Sono le 16, i tornelli vengono divelti, la gente si accalca nella stretta zona compresa tra il prefiltraggio e l’ingresso. Anche qui si rischia grosso, la calca è disumana, parecchi ragazzi cadono e rischiano di restare schiacciati dalla folla. Invadiamo gli spalti, siamo ben più dei 3000 annunciati. A fine partita restiamo per circa due ore all’interno dello stadio (nessun segno d’insofferenza, nessun tentativo di forzare i blocchi) poi usciamo e rientriamo nei pullman.
Qui avviene il finimondo. E le ragioni non mi sono chiare. Non mi è dato sapere come mai centinaia di tifosi napoletani, nonostante nessun pullman fosse ancora partito dallo stadio, fossero già alla stazione Termini, dove si consuma, secondo quanto apprendo dai giornali, una battaglia epocale contro la polizia. Su questo però glisso perché non sono informato. Intanto la notizia degli scontri giunge all’esterno dello stadio. Per evitare che altri tifosi giungano a Termini i pullman vengono bloccati fino a nuovo ordine. Passeranno ore prima che ripartono. La situazione è comunque tranquilla, tutti aspettano negli autobus.
A questo punto avviene l’imponderabile. I poliziotti, forse per vendicarsi di quanto sta avvenendo alla stazione, combinano l’impossibile. In risposta a qualche gestaccio (un dito medio alzato, niente di più) caricano all’interno di alcuni pullman (su uno di questo ci sono anche io, e ti pareva). E’ un disastro. La scena è agghiacciante. In assetto antisommossa, i poliziotti entrano dalla prima delle tre porte del pullman e cominciano a volare manganellate contro gente inerme. Ovviamente tutti fuggono infondo al pullman. A quel punto altri poliziotti, non contenti, cercano di entrare dall’ultima delle porte (dove si sono assiepati i tifosi) non riuscendo ad entrare perché gli ingressi sono bloccati dalla gente in fuga. Un poliziotto, in modo folle, sfonda il vetro della porta con una manganellata e a quel punto rischiamo di fare davvero la morte delle zoccole, aggrediti sia davanti che da dietro in uno spazio di 10 metri quadrati da queste persone inqualificabili che ci urlano “Adesso vi ammazziamo”, “ Non uscite vivi da Roma” ecc…Da specificare è che, essendo tutti giovani e disarmati, nessuno di noi ha né provocato in maniera palese (se non con qualche gestaccio) né tanto meno reagito all’assalto. Abbiamo alzato le mani ma loro hanno continuato a picchiarci. Un uomo di cacca dopo avermi colpito più volte alla schiena ha cercato di colpirmi col manganello alla testa mentre ero quasi a terra. Non so come sono riuscito a fuggire….Un ragazzo aveva il muso spaccato, altri erano doloranti alla schiena, altri alle braccia.
Che dire. Che schifo! E sia chiaro, lo schifo è bilaterale. Che gli ultras siano delle cacche lo sappiamo, ma se la polizia aggredisce gente inerme con tanta violenza, dobbiamo davvero aver timore di tutto e di tutti.
I Romanisti? Non pervenuti.
Appuntamento alle ore 8.00 stazione centrale, la partita è alle 15.oo, la cosa non mi sorprende affatto: chi come me ha frequentato le curve sa cos’è un gruppo, sa quanto e difficile organizzare una trasferta. Roma non è come le altre, si sa che si deve fare qualche sacrificio in più e anticipare se è possibile anche gli imprevisti di un esodo di 3600 napoletani verso la capitale. Quando scendo di casa ho in tasca solo il biglietto per il settore ospiti (stadio Olimpico ingresso 50/52) e qualche soldo per comprare il biglietto del treno, si perché anche se Trenitalia continua ad aumentare le tariffe, troppo care per le mie tasche di giovane precario, e di treni speciali non se ne fanno più, questa volta è diverso. I gruppi organizzati e i tifosi napoletani si giocano la possibilità di poter vedere la loro squadra anche in trasferta, il Viminale ha dato una possibilità e nessuno vuole rimanere a casa la domenica davanti alle squallide telecronache di sky o di mediaset premiun. Il treno sembra la soluzione migliore perché garantisce la sicurezza di tutti, a Roma ci aspettano da tempo e conoscendo i rapporti che ci sono tra le curve romane e la Questura non ci fidiamo di arrivare in auto, troppo facile la possibilità di un agguato isolato, la situazione diverrebbe incontrollabile .
Verso le 9.00 ci dirigiamo tutti verso il binario da cui deve partire il nostro treno, tutti biglietto alla mano, ma è una bolgia. Il cordone di polizia ci stringe in una pressa, e il caldo fa il resto, quando un ragazzo si sente male la pazienza sembra finire. E’ un’ora che siamo li uno addosso all’altro aspettando di salire, la folla spinge e il cordone di polizia si rompe. Saliamo sul treno che già è pieno di suo, oggi c’è il rientro dalle vacanze, chiediamo scusa alle persone per il disagio ma siamo persone normali anche noi e abbiamo diritto di viaggiare, se qualcuno vende 3600 biglietti per un evento sportivo di quella portata dovrebbe anche prevedere uno spostamento in massa?! Invece tutto sembra tranne che di trovarsi in un paese civile, e mentre i dipendenti di Trenitali invitano le persone che non sono dirette allo stadio a trovare un’altra soluzione noi ce ne stiamo per più di due ore ammassati come bestie a più di 40 gradi nei vagoni senza poter bere e senza aria. Quando il treno parte sono le 12.30, e già si capisce che perderemo di sicuro il calcio d’inizio. Ma prendiamo coraggio almeno arriveremo a destinazione, con noi si è trattenuta anche una coppia di anziani di Castellammare di Stabia che nonostante i consigli del capotreno di trovare una soluzione diversa, rimangono sul loro treno perchè hanno il biglietto per quel posto e non vogliono trovare soluzioni alternative. Ma quando dal treno spengono l’aria condizionata anche loro iniziano a barcollare, qualcuno si sente male e tutto sembra cosi assurdo, ma siamo a Latina e ormai il piu è fatto. Arriviamo a Roma Termini alle 15.44 in corteo usciamo dalla stazione e prendiamo i pullman parcheggiati sul piazzale: stessa scena, ammassati come animali, senza acqua da ore, saliamo in un pullman che può contenere 50 persone ma noi siamo più di 150. Il viaggio sembra non finire e Aquiliani segna l’uno a zero. Arriviamo nello stadio quando il secondo tempo è gia iniziato da qualche minuto, la ressa ai cancelli è infernale, la gente spinge e i tornelli non aiutano il defluire delle persone. Quando entriamo abbiamo giusto il tempo di vedere lo stupendo gol di Marek Hamsik , finalmente un pò di sollievo, possiamo guardare solo altri 30 minuti di partita (in cui il Napoli rischia anche di vincere), e lo facciamo cantando a squarcia gola. Quando la partita finisce ci tengono altre 2 ore nello stadio per far defluire i tifosi ospiti, ma qualcosa cambia quando arriviamo ai pullman che ci aspettano già nel settore.
Squadracce di celerini guidate da integerrimi dirigenti , fanno il giro tra i pullman scegliendo tifosi a campione da pestare. Salgono anche nel mio prendono un ragazzo per i capelli, gli gridano “già ne abbiamo ammazzato uno, il prossimo sei tu” lo portano giù tra gli occhi increduli di chi era sul bus, lo picchiano a sangue finché un dirigente non lo porta dietro una siepe lo mette a terra fermo con un piede sulla faccia. Fanno lo stesso anche negli altri pullman. Noi partiamo finalmente, ma altri 10 bus rimarranno nello stadio fino alle 21.30, senza sapere cosa può succedere. Arriviamo in una stazione blindata intorno alle 19.30, iniziamo a capire che qualcosa non va. I cordoni di polizia e carabinieri ci chiudono su tutti e 4 i lati, e mentre da Napoli ci arrivano telefonate che ci informano che i telegiornali annunciano che i napoletani si sono lasciati andare ai soliti atti di vandalismo e guerriglia. Nella stazione la situazione peggiora. Iniziamo a temere che forse stanotte non torneremo a Napoli, ne ho viste tante di trasferte, sono stato anche ai cortei in piazza, ma di situazioni così ne ricordo davvero poche, sembra che tutto abbia un copione già scritto. Siamo circa un migliaio, tra chi ha il biglietto cumulativo (i gruppi organizzati hanno un biglietto che ha più di 700 posti) e chi ha il biglietto singolo, la fretta di tornare a casa e lasciarsi Roma alle spalle fanno il resto. C’è ressa per passare, i cordoni di polizia si stringono e la folla spinge per entrare: parte una carica che provoca un fuggi fuggi generale nel cuore di Roma Termini, rischiando di travolgere anche le persone che incredule assistono a questo spettacolo. Aspettiamo altre due ore prima di riuscire a sfilare dalla folla e salire sul treno; sono ormai le 21.30 ma il treno non parte, aspetta gli altri tifosi rimasti allo stadio nei pullman. Finalmente si parte sono le 22:30, arriviamo a Napoli che è quasi l’una, felici del risultato e di esserci lasciati alle spalle la follia di questa giornata.